Sarebbe sufficiente osservare un dato per capirne l’importanza strategica e non solo economica. L’85percento delle foreste di sughero italiane, infatti, sono concentrate in Sardegna. E se per decenni il sughero ha rappresentato uno dei settori trainanti dell’economia sarda, oggi si cominciano a capire anche altri possibili benefici in termini di tutela ambientale e di promozione turistica. A rilevarlo i risultati di una ricerca realizzata dall’Eurispes, l’ente privato che opera dal 1982 nel campo dell’approfondimento e lo studio di tematiche politiche, economiche e sociali. La ricerca dal titolo “Le foreste di sughero: risorsa ambientale, turistica e industriale” è stata presentata nei giorni scorsi nel corso di una videoconferenza. Alla presentazione hanno preso parte il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, il sindaco di Tempio Pausania, Gianni Addis, gli assessori della Regione Sardegna, Andrea Biancareddu e Giuseppe Fasolino, il responsabile Ricerca e Innovazione del Centro Regionale di Programmazione, Fabio Tore, il coordinatore scientifico della ricerca, Giovanni Tendas, il collaboratore scientifico della ricerca, Antonio Carta, e il responsabile scientifico della ricerca, Carlo Marcetti. L’incontro è stato coordinato da Gerolamo Balata, Direttore della sede regionale dell’Eurispes. Sul fronte pratico il report ha rilevato l’importanza delle foreste di sughero per il contenimento e l’assorbimento di Co2 con un ruolo da protagoniste nella mitigazione dei cambiamenti climatici e la preservazione dell’ambiente. Per i ricercatori dell’Eurispes, poi, sarebbe l’industria dell’accoglienza e del turismo a trarre maggiore beneficio dalla valorizzazione delle risorse boschive dell’Isola. Questo perché ci sono sempre più persone interessate a forme di vacanze ecosostenibili, attive ed esperienziali con il desiderio di vivere ambienti il più possibile autentici e incontaminati.
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