Combattere lo spreco di cibo dalla spesa ai fornelli: idee per ricette gustose e alternative
Cibo che si perde, cibo che si spreca, ipernutrizione: è il paradosso del mondo obeso dove si muore di fame. Decalogo e ricette contro lo spreco in cucina
Il 19 dicembre l’assemblea generale dell’Onu ha istituito la giornata internazionale della consapevolezza sulla perdita e sullo spreco di cibo, che si celebrerà ogni anno il 29 settembre. L’obiettivo è quello di attirare sempre più l’attenzione sulla necessità di ridurre perdite e sprechi alimentari. Secondo stime della Fao ogni anno nel mondo circa un terzo del cibo per consumo umano, equivalente a 1.3 miliardi di tonnellate, si perde o viene sprecato per un ammontare di circa 680 miliardi di dollari nei paesi industrializzati e di 310 miliardi in quelli in via di sviluppo, con i primi che dissipano 670 milioni di tonnellate di cibo e i secondi 630 milioni. Perdite e sprechi che riguardano per il 20% carne, latticini, semi oleosi e legumi, per il 30% i cereali, per il 35% pesce e pietanze a base di pesce, per il 45% frutta, verdura, tuberi e radici.

Secondo le stime ogni anno i consumatori dei paesi ricchi sprecano quasi la stessa quantità di cibo (222 milioni di tonnellate) dell’intera produzione alimentare netta dell’Africa sub-sahariana (230 milioni di tonnellate), con i consumatori europei e del Nord America che sprecano pro capite tra i 95 e 115 kg di cibo contro i 6-11 kg di quelli dell’Africa sahariana, del sud e del sud-est asiatico.
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Contro lo spreco alimentare #zerowaste
IL PIANETA OBESO CHE PATISCE LA FAME
Lo spreco di cibo riguarda non solo ciò che finisce tra i rifiuti, ma anche un’alimentazione in eccesso, da qui il famoso paradosso di un pianeta obeso che soffre di fame. “In questi ultimi tempi” spiega il professore Giovanni Ballarini, presidente onorario dell’Accademia Italiana della Cucina “il comune sentire umano dei paesi industrializzati, e che hanno dimenticato lo spettro della fame, non si è reso conto del grande sorpasso dell’abbondanza sulla carestia. La guerra tra fame e abbondanza è stata oggetto di medievali raffigurazioni di contrapposizione tra la Quaresima e il Carnevale, mentre oggi, purtroppo, non si ha presente che a circa un miliardo di persone sottonutrite si contrappongono due miliardi d’ipernutriti. Il cibo in eccesso, consumato dagli ipernutriti, non è soltanto un danno individuale e sociale, ma anche uno dei maggiori costituenti dello spreco alimentare, per molti aspetti superiore a quello delle perdite di produzione degli alimenti”.

ITALIANI E SPRECO DI CIBO
Il Crea, il consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ha svolto un’indagine sullo spreco alimentare nelle famiglie italiane intervistando i responsabili degli acquisti e della preparazione dei pasti di 1.142 famiglie per capire quanti e quali alimenti vengono sprecati e dove intervenire contro lo spreco. Dall’indagine è emerso che il 77% delle famiglie aveva “gettato cibo” la settimana prima dell’intervista, che le famiglie virtuose vivono prevalentamente al Sud e nelle isole e che aumentano con l’aumentare dell’età del responsabile degli acquisti e con il diminuire del reddito.

Tra gli alimenti più sprecati verdura, frutta fresca e pane. Secondo l’indagine in Italia si sprecano 370 g di cibo a famiglia a settimana contro i 365 g dell’Olanda e i 534 g di Spagna e Germania.

Per prevenire lo spreco il 75% delle famiglie italiane pianifica gli acquisti, il 42% decide in anticipo il menu settimanale, mentre meno del 5% non conserva gli avanzi o non finisce quello che ha nel piatto. Per il 70%, infine, lo spreco alimentare ha un impatto economico, per il 59% un impatto sociale e per il 55% un impatto ambientale.

DECALOGO CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE
Contro lo spreco alimentare il Crea - che dal 2017 ospita un osservatorio sulle eccedenze, i recuperi e gli sprechi alimentari – ha realizzato un decalogo in dieci punti.
Strategie antispreco
Una buona pianificazione della spesa, accortezze nella preparazione degli alimenti e una buona conservazione.
Acquisti, che passione!
Ma bisogna resistere alle tentazioni: dalle offerte alle maxi confezioni agli acquisti superflui, lo spreco può essere sempre in agguato.
Stai fresco!
In casa vengono sprecati soprattutto prodotti freschi, pane, frutta e verdura, pensiamoci quando li acquistiamo.

Occhio all’etichetta
Leggila sempre bene, con particolare attenzione alle indicazioni sulla durata dei prodotti.
Scadenza: istruzioni per l’uso
“Da consumarsi entro” è il limite oltre il quale il prodotto non va consumato (di solito usata per pochi prodotti altamente deperibili come il latte fresco). “Da consumarsi preferibilmentete entro” indica che, oltre la data riportata, il prodotto può essere ancora consumato, possibilmente in tempi brevi, senza rischi per la salute.
Quanto basta
Attenzione alle dosi quando cucini, la sovrabbondanza di cibo poi non consumato porta allo spreco.

Il gusto degli avanzi
Mangia il giorno dopo quello che è avanzato o utilizzalo in nuove ricette. Così non sprechi e dai più valore al tuo cibo e al tuo denaro.
È qui la festa?
In occasione di feste e ricevimenti gratifica i tuoi ospiti con un dono gastronomico avanzato.

W la doggybag!
Anche in Italia, ormai, è sempre più diffusa al ristorante la doggybag, la scatola che permette di portare a casa gli avanzi dei pasti, chiedila.
Da’ il tuo contributo
Informati sui programmi anti spreco della tua città, così potrai donare il tuo surplus alimentare a chi ne ha bisogno.
GUIDA PER RICETTE ANTISPRECO
Il Crea ha anche realizzato una guida con ricette antispreco tra cui quella con pane secco con cui preparare una torta dolce o salata: “Il pane secco, bagnato nel latte” spiega la guida “con l’aggiunta di un paio di uova, un po’ di zucchero e ingredienti a piacere (amaretti, cioccolata o cacao, uvetta e frutta secca, a piacere un bicchierino di rum o di grappa), messo in uno stampo e passato in forno a 180° per circa 45-60 minuti, diventa un dolce molto appetitoso. In alternativa, la versione salata: il pane bagnato nel latte o nel brodo, con l’aggiunta di uova, pezzetti di formaggio avanzato, aromi a piacere (timo, maggiorana e origano), coperto con pomodorini e olive prima di passarlo in forno, diventa una bella torta rustica”.

Di semplice preparazione anche la vellutata di finocchi con cui recuperare le coste più esterne dell’ortaggio, inclusi gambo e foglie, spesso scartate perché troppo sciupate. Questi gli ingredienti per 4 persone: 700 g circa di foglie esterne bianche, gambi e foglie verdi di finocchi ben lavate e mondate delle parti sciupate (da circa quattro finocchi grandi); 1 piccola cipolla bianca o dorata o un cipollotto fresco (150 g circa), incluse le foglie verdi purché tenere al taglio; 1 cucchiaio e 1/2 di olio extravergine di oliva; un preparato per brodo vegetale calcolando le dosi per circa 1/2 litro di brodo, sale q.b., un pizzico di pepe bianco.
“Tagliate i finocchi a piccoli pezzi” spiega la guida “tagliate la cipolla e le sue foglie a fettine sottili; fate soffriggere dolcemente le cipolle con un cucchiaio e mezzo di olio di oliva in una pentola a bordi alti (brevemente); aggiungete i finocchi e rimestate per 1-2 minuti; aggiungete 500 ml circa di brodo vegetale già pronto e caldo; alzate la fiamma e fate prendere il bollore, poi abbassate e fate sobbollire dolcemente per circa 20 minuti (schiacciate i finocchi con una forchetta per controllare quando saranno teneri); spegnete, fate raffreddare e riducete in purea con un frullatore a immersione.
Se troppo liquido fatelo sobbollire fino a quando non sarà abbastanza denso oppure aggiungete un cucchiaino di maizena diluito in un po’ di acqua fredda e fate sobbollire per qualche minuto. Aggiungete il latte e magari un po’ di burro. Oppure, in sua vece, una bevanda a base di avena. Aggiustate di sale, e se lo desiderate, di pepe.
Scodellate nei piatti e aggiungete una spolverata di parmigiano oppure un cucchiaio di yogurt greco. Da aggiungere, secondo quel che c’è (e va recuperato dal frigorifero): riso bollito bianco, dadini di pane avanzato (che avrete già tagliato e congelato) tostati in forno o saltati in padella (con un po’ di burro oppure con olio EVO - Extra Vergine di Oliva)”.

LA GUIDA DELL’ACCADEMIA ITALIANA DI CUCINA
Contro lo spreco ci si può ispirare alla tradizione familiare, trasformando gli avanzi con gusto e fantasia. Da questa filosia è nata, promotrice l’Accademia Italiana di Cucina, la guida La cucina del riuso con ricette, miste a curiosità storiche, di tutte e venti le regioni italiane tra antipasti, pizze e torte salate, salse, minestre e zuppe, pasta, riso e polenta, secondi piatti, dolci e con uno sguardo alla cucina di Malta, Londra e San Francisco. Non resta, pertanto, che navigare tra storie culinarie e lasciarsi ispirare, riscoprendo la bellezza del riuso del cibo contro ogni spreco.

Abbiamo parlato di:
United Nations Website | Twitter | Facebook | Instagram | Flickr | YouTube | LinkedIn
Fao – Food and Agriculture Organization Website | Twitter | Facebook | Instagram | Flickr | YouTube | LinkedIn
Accademia Italiana della Cucina Website
Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria Website | Twitter | Facebook |YouTube
Spunti(ni) creativi anti-spreco Guida
La cucina del riuso Guida