Produrre l'alimento perfetto che unisce nutrizione e ambiente, senza sprechi: ecco come la scienza ci sta provando
Entra nell'ultima fase il progetto OnFoods nato grazie al PNRR e che unisce università e imprese

L'alimento perfetto, che unisce nutrizione, ecologia, non dà adito a sprechi, ed è anche già pronto, non esiste. Non ancora. Ci sta provando il mondo della ricerca italiano riunito nel progetto ONFOODS, nato grazie a fondi del PNRR che in questi giorni sta facendo il punto sulle circa 300 scientifiche portate avanti da oltre 600 persone, tra dottorandi, ricoercatori e i massimi riferimenti universitari nel campo dell'alimentazione, del cibo e della nutrizione. Packaging sostenibile, dieta basata su vegetali con poca carne e che abbiano tutti i micronutrienti necessari, stop microplastiche e Pfas nei cibi: ecco su cosa si sta orientando la ricerca agroalimentare.
Si concludono infatti oggi i due giorni che hanno visto la città di Bari ospitare il secondo Annual Research Meeting di OnFoods, il Partenariato Esteso del PNRR dedicato alla sostenibilità, sicurezza e qualità di cibo e nutrizione. L’incontro - che si è svolto a meno di un anno dalla fine del progetto - ha segnato un momento chiave per condividere i risultati scientifici finora raggiunti, discutere le prospettive future e rafforzare la collaborazione tra università, centri di ricerca, giovani ricercatori e imprese.
Alimentazione sostenibile vuol dire anche rispetto dell'ambiente
OnFoods coinvolge 600 persone tra cui nuovi ricercatori, dottorandi e post-doc, con oltre 300 progetti di ricerca scientifica all'interno di 7 gruppi di lavoro (Spoke) tematici e 26 enti partecipanti tra cui università, enti di ricerca, aziende leader nel settore dell’alimentazione. È una Fondazione che riunisce e coordina il lavoro di 26 tra organizzazioni pubbliche e private italiane, promuovendo il principio di co-creazione per lo sviluppo sostenibile del settore alimentare.
Si impegna a promuovere una produzione alimentare sostenibile, favorire una distribuzione alimentare sostenibile, sviluppare tecnologie innovative per la produzione e il consumo di alimenti sostenibili. Ma anche aumentare l’adesione a modelli alimentari più sostenibili, migliorare la qualità degli alimenti e delle diete e infine garantire la sicurezza alimentare per la popolazione generale e per specifici target vulnerabili.
L'evento si è tenuto presso la Camera di Commercio di Bari, organizzato dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” insieme al CNR – Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA) alla presenza del Rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, insieme a Daniele Del Rio, Presidente del CdA della Fondazione OnFoods, Maria De Angelis (Università di Bari), la responsabile scientifica, Patrizia Riso, Antonio Moretti (CNR), Marina Heinonen (Università di Helsinki), Vincenzo Fogliano (Università di Wageningen).
Nel corso delle due giornate, i sette gruppi di lavoro di OnFoods, detti Spoke, hanno presentato i risultati delle attività in corso, in dialogo con i revisori internazionali.
La presentazione dei progetti di ricerca ha restituito un quadro ricco e articolato della ricerca condotta da OnFoods, impegnata a rispondere alle sfide più urgenti del sistema alimentare. Tra i tanti temi affrontati: packaging sostenibile, database condivisi, prevenzione della malnutrizione, promozione della dieta mediterranea e la nuova frontiera della nutrizione personalizzata.
Cibo e ambiente, stop Pfas e microplastiche
Grande attenzione è stata dedicata alla sicurezza alimentare, con studi su rischi emergenti – dai PFAS ai residui di antibiotici, alle micro e nanoplastiche – e sull’uso di tecnologie avanzate per migliorare la qualità e la sicurezza di nuovi ingredienti, come farine di legumi e insetti.
La nutrizione lungo il ciclo di vita è stata esplorata attraverso interventi mirati a infanzia, età adulta e terza età, con focus su metabolismo, microbiota e composti bioattivi. Contro la malnutrizione, il progetto propone approcci integrati che combinano alimenti funzionali, estratti vegetali e percorsi educativi, in particolare per la prevenzione della fragilità negli anziani.
Anche nelle mense pubbliche e aziendali occhio alla sostenibilità
Infine, sono emerse con forza le dimensioni sociale ed educativa della sostenibilità alimentare, grazie a strumenti digitali per le mense pubbliche, strategie comportamentali per promuovere scelte sane e attività di analisi e mappatura delle politiche pubbliche europee.
“Questo progetto è una straordinaria opportunità di formazione per i giovani ricercatori e per l’intero ecosistema della ricerca alimentare italiana” – ha sottolineato Daniele Del Rio. “Ma è anche una prova di maturità: dobbiamo dimostrare di saper lavorare insieme, condividere dati, costruire policy. Siamo solo all’inizio di un percorso che avrà senso solo se sapremo andare oltre il triennio previsto e costruire una rete stabile, aperta, orientata all’impatto sociale.”
“OnFoods è riuscito a mettere insieme competenze scientifiche e capacità applicative, ma anche visioni e strategie diverse” – ha aggiunto Antonio Moretti. “La varietà dei progetti presentati in queste due giornate mostra quanto sia centrale oggi la ricerca sul cibo, non solo per la salute delle persone ma anche per la sostenibilità dei territori e la coesione sociale.”
“Multidisciplinarietà e multispecializzazione sono due elementi di ricchezza e allo stesso tempo di complessità del lavoro di OnFoods,” ha concluso Maria De Angelis, responsabile scientifica dello Spoke 3. “Per noi al Sud è particolarmente importante collaborare con le imprese, e spero che queste connessioni possano continuare anche dopo la fine del progetto.”
L'ecologia al centro della produzione alimentare