Con l'’aria condizionata aumenta il riscaldamento globale: usare un certo tipo di gas aiuterebbe. Ma non basta
Lo mette in evidenza Focus. Più salgono le temperature e più usiamo l’aria condizionata, ma più lo facciamo e più aumentano le temperature. Uno studio mette in evidenza i vantaggi del gas propano. L'utilizzo dell'energia pulita

L’aria condizionata contribuisce al disastro climatico e la problematica è più complessa di quanto può sembrare. Lo mette in evidenza Focus con un approfondimento sull’argomento. In pratica succede che più diventano alte le temperature e più facciamo ricorso all’aria condizionata. Ma più accendiamo i condizionatori e più aumentano le temperature. E’ insomma il serpente che si morde la coda. Eppure bisogna trovare una via di uscita, perché quello del condizionamento è un elemento che contribuisce per il 7 per cento alle emissioni di gas serra.
Una soluzione
Una delle soluzioni analizzate da Focus è il ricorso al propano che – stando a uno studio pubblicato su PNSA – potrebbe sostituire gli idrofluorocarburi, ovvero i gas refrigeranti attualmente in uso. Ciò consentirebbe – si legge – una diminuzione di 0,1% °c della temperatura entro fine secolo.

Ci sono del resto degli impegni da seguire. Il Protocollo di Montreal aveva vietato di utilizzare per il raffreddamento sostanze che danneggiano lo strato di ozono. Si sono così utilizzati gli HFC che però contribuiscono al riscaldamento globale. Di conseguenza è stata prevista con l’emendamento di Kigali una riduzione dell’85% di HFC entro metà secolo.
Per questo è obiettivo importante ridurre gli HFC.
Ma sostituire i refrigeranti in modo che i condizionatori funzionino a propano non appare cosa semplicissima. Specialmente in Paesi come India o Cina. Ma anche in Europa e in molte altre zone dell'Asia gli impianti a propano sono una minima parte.
Lo sviluppo del settore intanto è assolutamente in atto, perché – stando a un report del 2018 – il numero degli impianti di aria condizionata nel mondo arriverà a 5,6 miliardi entro metà secolo. Utilizzare il propano dunque non sarà sufficiente, considerato che l’80% delle emissioni inquinanti legate a questo settore sono correlate al tipo di energia utilizzata. Sarà determinante, dunque, utilizzare sempre più energia pulita per far funzionare gli impianti.