Ritorna al mare la caretta caretta trovata agonizzante a Cala Luna. Il video della liberazione
Pesa 60 chilogrammi e ha circa 40 anni di età la tartaruga marina che ha rischiato di morire per aver ingerito plastica. I biologi e gli agenti del Corpo forestale la salvano, ma non è l'unico caso

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La caretta caretta riconquista il mare. Un bellissimo esemplare femmina di 60 chilogrammi e 40 anni di età è stato liberato nella spiaggia di Santa Maria Navarrese in provincia di Nùoro. Ad accompagnarla, nel suo viaggio di ritorno alla vita, gli sguardi meravigliati dei bambini e delle bambine delle scuole medie, elementari e dell'infanzia della frazione di Baunei, che conserva uno dei litorali più pregiati e rinomati della costa orientale della Sardegna.
La tartaruga marina era stata ritrovata agonizzante lo scorso giugno sulla spiaggia di Cala Luna, a Nord della località balneare, da un turista che immediatamente aveva allertato la Blon del Corpo forestale e di vigilanza ambientale che l'aveva tratta in salvo e consegnata ai biologi del Cres, il Centro di Recupero del Sinis delle tartarughe marine e dei cetacei. Qui "Leonessa", questo il nome che gli specialisti le hanno dato, è stata curata, alimentata e preparata per il ritorno in mare.
"Il pericolo in mare è la plastica"
"L'esemplare aveva ingerito molta plastica che la stava uccidendo - hanno spiegato gli esperti Andrea De Lucia e Andrea Camedda davanti ai bambini, alle loro maestre e al sindaco del comune - le specie marin infatti scambiano la plastica o gli ami impigliati nelle lenze e nelle reti per cibo che però può rivelarsi mortale". Da qui l'importanza della prevenzione, "tenendo le spiagge e il mare pulito e libero dalla plastica", messaggio rivolto non solo ai piccoli ma anche all'amministrazione e a tutti coloro che operano sulle spiagge, non ultimo chi si occupa della pulizia dell'arenile. "E' importante riconoscere le tracce che le tartarughe lasciano sulla sabbia quando cercano un luogo per deporre le uova in modo da poterle difendere fino alla schiusa e al rientro in mare", hanno spiegato ancora.

Il ritorno "a casa" di Leonessa non è un caso isolato in questa zona. "La costa dell'Ogliastra piace molto alle caretta caretta - spiega Andrea Pintus, direttore dell'Ispettorato di Lanusei del Cfva - Non a caso la costa ogliastrina è stata luogo di nidificazione e approdo di diverse tartarughe marine questa estate. In tutti i casi siamo fortunatamente intervenuti con una certa tempestività anche grazie alla sensibilità delle persone che, di volta in volta, hanno segnalato la presenza della specie sulle nostre spiagge".
Quest'anno, prima della "Leonessa di Cala Luna", i biologi del Cres hanno fatto 45 interventi in tutta l'Isola nel tentativo di salvare altrettanti esemplari della specie protetta. Di questi, 25 sono sono andati a buon fine, con le tartarughe curate e rimesse in libertà, mentre negli altri 20 casi il ripescaggio ha riguardato rettili già morti o in condizioni disperate. A quattro caretta caretta salvate e rimesse in libertà, inoltre, i biologi del Cres hanno applicato un Gps che permetterà di moritorarne le rotte e verificarne la vitalità.
