Siccità, un orto produttivo senz’acqua è possibile: ecco che cosa coltivare nel giardino
Le specie che non necessitano di irrigazione ma consentono a chi vuole autoprodurre frutta e verdura per sé e per la propria famiglia
L’Italia, come diversi altri Paesi europei, è destinata ad affrontare estati sempre più calde e siccitose. Per far fronte all’emergenza, e alle conseguenti restrizioni idriche che diventeranno probabilmente la norma nei prossimi anni, molti Comuni hanno deciso di imporre ai propri cittadini dei veri e propri divieti. Molte amministrazioni, infatti, vieteranno l’irrigazione dei prati, come anche l’uso di piscine da giardino o il lavaggio dell’automobile. Tutto ciò per limitare il consumo alle sole attività essenziali, come la coltivazione dei campi. E chi pur non essendo agricoltore aveva la passione per il giardinaggio e si dilettava in un piccolo orto? L’unica opzione, se non si dispone di un pozzo, è quella di optare per coltivazioni che non necessitano di acqua. Scopriamo quali sono gli ortaggi e le varietà più resistenti alla siccità. Prima di tutto partiamo col dire che fare un orto senza acqua non è semplice, ma si possono comunque ottenere degli ottimi risultati e grandi soddisfazioni. L’obiettivo deve restare quello della produzione variegata, che sia completa dal punto di vista nutritivo.
I legumi
I legumi sono un insieme di grandi semi commestibili, molto diversi tra loro, che appartengono tutti alla grande famiglia delle Fabaceae. Dal punto di vista botanico, con il termine legume, ci si riferisce generalmente a quelle specie il cui frutto è custodito all’interno di un baccello. I legumi sono piante solitamente poco esigenti dal punto di vista dell’irrigazione. I più resistenti sono indubbiamente i ceci, che non necessitano di acqua. L’unico accorgimento da prendere è quello di bagnare i semi, così da idratarli, prima della semina. Nella famiglia delle leguminose vanno poi presi in considerazione anche fagioli, piselli, lenticchie e fave. Quest’ultima tipologia di legume potrebbe richiedere autorizzazioni particolari. In alcune Regioni è vietato coltivare questo genere di legume nei centri abitati, vicino le scuole, presso gli edifici e i luoghi pubblici.
Aglio, scalogno e cipolle
Tra le piante che non vanno irrigate citiamo le liliacee. Aglio, cipolle e scalogno se la cavano egregiamente anche senza bagnature. A sostenere la pianta sarà infatti lo stesso bulbo. Questi vegetali tendono a seccare con l’arrivo del caldo estivo, e vanno raccolti nello stesso periodo.
Le patate
Anche i tuberi, come le patate, non richiedono grandi quantità d’acqua. Certo, in questo caso il coltivatore dovrà effettuare la semina durante i mesi climaticamente più freschi. La patata piantata garantirà alla pianta una crescita anche nel caso in cui il terreno non fosse umido. Fondamentale selezionare con cura la varietà, meglio se precoce e resistente al secco.
Il melone
Questo prelibato frutto, di solito, richiede grandissime quantità di acqua. Esiste tuttavia almeno una tipologia di melone che cresce e si sviluppa anche in arido coltura. In Sardegna viene anche chiamato (erroneamente) melone d’inverno e ha la particolarità di non dover essere irrigato. Paradossalmente è proprio lo “stress” a cui è sottoposta la pianta che rende dolce e consistente il frutto, di dimensione e forma simile a quella di un pallone da rugby. Il frutto, dalla polpa soda e zuccherina, si conserva anche per mesi dopo la raccolta. La messa in dimora dei semi parte con la bella stagione, di solito nel mese di maggio. La piantina si arricchisce di foglie verdi dopo un mese dalla semina. Il coltivatore dovrà dare attenzione soltanto a proteggere la pianta dai raggi solari di luglio, e per farlo basterà coprire con i meloni con rami e fogliame ancorati al suolo da zolle di terra. La raccolta prenderà il via nella seconda metà del mese di agosto.
Il pomodoro
Anche i pomodori non sono una tipologia di frutto (e non ortaggi) che di solito ama la coltivazione in arido. Esiste tuttavia una specifica cultivar, conosciuta come pomodoro siccagno, che non ha bisogno di irrigazione. Le piante di questa specie sono poco produttive e hanno uno sviluppo minimo, ma hanno il vantaggio di richiedere pochissima acqua. Il pomodoro siccagno è di origine siciliana.