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Medicine, siringhe, termometri e radiografie: dove dobbiamo buttare ciò che usiamo per curarci?

In questi casi essere impreparati davanti ai cestini della spazzatura è quasi la norma: è bene quindi fare chiarezza. Le siringhe, ad esempio vanno sempre buttate con l'ago coperto dal cappuccio

Anna Simonedi Anna Simone   
Medicine, siringhe, termometri e radiografie: dove dobbiamo buttare ciò che usiamo per curarci?

Non capita tutti i giorni di dover smaltire correttamente prodotti e strumenti che usiamo per curarci in casa, come le medicine, le siringhe, il termometro e così via. In questi casi essere impreparati davanti ai cestini della spazzatura è quasi la norma, è bene quindi fare chiarezza.

Lastre radiografiche

Una vecchia lastra radiografica che non serve più deve essere smaltita nel cestino della raccolta indifferenziata.
Diverso è il caso di studi medici o di strutture sanitarie che hanno grossi quantitativi di radiografie, che invece devono affidarsi a delle ditte specializzate perché queste pellicole fotografiche sono composte da più materiali: plastica, carta e nitrato d’argento, che una volta separati possono essere riciclati e riutilizzati.
Da anni le tradizionali lastre radiografiche sono state rimpiazzate dai dispositivi digitali, che non necessitano di supporti negativi ma sono su cd, anche in questi ultimi vanno gettati nel cestino della raccolta indifferenziata.

Siringhe

Le siringhe fanno parte di quei rifiuti a rischio infettivo e vanno sempre gettate con l’ago coperto dal cappuccio, così da non esporre operatori ecologici o altre persone a possibili infezioni batteriche e virali in caso di puntura accidentale. Non possono essere gettate nella plastica oppure nei contenitori dei medicinali scaduti che si trovano nelle farmacie, ma il cestino corretto è quello della raccolta indifferenziata - destinata alla termodistruzione.
A chi è costretto a ricorrere con una certa frequenza alle iniezioni (ad esempio quelle per l’insulina) si raccomanda di verificare se la piattaforma ecologica del paese dove si vive è ufficialmente autorizzata alla raccolta delle siringhe usate, così da portarle direttamente in questi centri una volta messo da parte un certo quantitativo (sempre con l’ago coperto da cappuccio).

Termometro al mercurio

Il mercurio è un elemento tossico sia per l'uomo sia l'ambiente, infatti da qualche anno è vietata la vendita di termometri a mercurio in tutti gli Stati della Comunità Europea.
In casa molti di noi ancora li hanno, che fare in caso di rottura accidentale?
Il mercurio elementare presente nei termometri è un metallo liquido che, anche a temperatura ambiente può evaporare. I vapori se inalati penetrano nell'organismo: i soggetti più a rischio sono i bambini, che per la loro altezza, respirano l'aria più vicina al suolo e le donne incinte, considerando che il mercurio passa la barriera placentare ed è tossico per il feto.
Per ridurre il rischio, la prima cosa da fare è allontanare i bambini e le donne in gravidanza dalla stanza in cui si trova il mercurio disperso a terra, subito dopo vanno aperte le finestre, mentre per raccoglierlo è bene non utilizzare l'aspirapolvere o la scopa, ma raccogliere i cocci di vetro del termometro e procedere a recuperare il mercurio facendolo scivolare su un foglio di carta o aspirandolo con una siringa senza ago o trattenendolo con del nastro adesivo.
Il tutto va messo in un contenitore con coperchio, ad esempio un vasetto di vetro (l’importante è che non sia di metallo) e portato all’isola ecologica. Alcune società di raccolta rifiuti prevedono un ritiro a domicilio gratuito, quindi bisogna controllare sul sito internet di riferimento o chiamare il relativo numero verde in caso di assenza di informazioni specifiche. Se non si può provvedere nell’immediato allo smaltimento del vasetto con il mercurio, va conservato chiuso all’ombra sul balcone o in un altro luogo all’aperto purché non raggiungibile da animali e bambini.

È un rischio - oltre a essere vietato- buttare il mercurio nel lavandino perché si accumula nel sifone ed evapora all'apertura dell'acqua calda. È bassa la probabilità di intossicazione da mercurio in seguito a rottura dei termometri o di altri strumenti di uso comune che lo contengono, ma pur sempre presente.
Valutate se consegnare il termometro ancora integro e comprarne uno nuovo, senza spettare l’eventuale rottura.  

Farmaci

I farmaci vanno assunti solo se necessario, non abusarne è una regola sempre valida. Quando scadono non possono essere buttati nel wc oppure nella raccolta indifferenziata perché le loro molecole di sintesi chimica sono difficilmente degradabili e inquinano il sottosuolo o le acque.

Se scaduti, vanno portati nei raccoglitori presenti in tutte le farmacie all’interno dei contenitori originari e cioè blister, tubi, flaconcini e bustine, invece l’imballaggio esterno, che di solito è in carta e va gettato nella carta, così come il foglietto illustrativo. Gli integratori non sono veri e propri farmaci dunque non vanno inseriti nei raccoglitori delle farmacie, si può differenziare la scatola nella carta, il blister nella plastica e l’integratore nell’indifferenziata.

 

 

 

 

Anna Simonedi Anna Simone   
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