Margonara, la spiaggia salvata dal cemento a furor di popolo. Ora residenti e turisti impugnano il rastrello
Le “mamme”, gli altri gruppi e la volontà popolare si sono opposti al progetto di costruire in quel luogo un porticciolo con un edificio alto più di 120 metri. L’amore per quell’angolo di Eden ha contagiato anche i turisti che, trascinati dall’entusiasmo, hanno dato man forte per tenerla pulita
E’ una storia di salvaguardia dell’ambiente e passione popolare, di lotta al cemento e alle maxi operazioni immobiliari. E’, soprattutto, un esempio di cosa può fare la volontà della gente quando questa si mobilita e scende in campo.
C’è una spiaggia, tra Albissola Marina e Savona, affascinante e bella, timidamente adagiata a ridosso dello Scoglio della Madonnetta, vogliosa di valorizzare le sue grazie: la chiamano Spiaggia della Margonara. Ad approfondire un po’ si scopre che da sempre è meta delle famiglie di Savona ed Albissola. Che in quel pezzetto di Liguria tanti cittadini delle due città hanno vissuto le loro avventure giovanili, hanno solidarizzato col mare e sfidato la paura tuffandosi dal famoso scoglio. Quello scoglio divenuto simbolo identitario di una “comunità che con il mare ha sempre avuto un rapporto speciale”.
Anche per questo, probabilmente, si sono combattute battaglie veementi in suo nome contro il progetto di costruirvi un porticciolo con un edificio alto più di 120 metri da erigere a ridosso del molo. La proposta presentata dall’archistar Massimiliano Fuksas e dal costruttore Gambardella pare prevedesse inoltre 650 posti barca, una collina artificiale tra il tracciato dell’Aurelia e le banchine e strutture ricettive alternate a insediamenti residenziali. Ma le proteste, le levate di scudi, i ritardi e quindi i no degli enti locali furono molti e alla fine Fuksas rinunciò al progetto.
La bandiera delle Mamme
Le Mamme della Margonara - agguerrito gruppo al femminile che si è battuto in questi anni a difesa di quel luogo - vi hanno issato una bandiera simbolo di vittoria. Loro, gli altri gruppi, le associazioni e la volontà popolare hanno detto no al progetto di trasformazione di quel lembo di costa. Ed il progetto è stato accantonato.
Ora la gente si gode il sole e il mare in un angolo naturalistico che – a furor di popolo - si vorrebbe restasse intatto. E’ stato l’impegno civico degli abitanti della zona e dei molti turisti che amano quel fazzoletto di terra ligure a volerlo mantenere integro e pulito. Nonostante tutte le difficoltà e a costo di sacrifici e impegno. Mancano i fondi per fare le pulizie? Gli enti pubblici arrancano? Niente paura, le mamme di Margonara si organizzano insieme ad altri gruppi come Margonara viva, o come i sostenitori delle pagine facebook Salviamo la Madonnetta e le spiagge della Margonara e Madonnetta Forever, e intervengono.
Mobilitano i volontari e il prodigio si compie: ragazzi e ragazze impugnano il rastrello, gli uomini spostano pesi consistenti, le donne sistemano le panche dell’ex terrazza dei bagni, famiglie intere raccolgono i rifiuti e li destinano ai centri ecologici in grosse buste di plastica. E il senso civico, l’amore per quell’angolo di Eden, contagia anche i turisti che, trascinati dall’entusiasmo, offrono man forte. Ognuno ci mette un po’ del suo. Quella spiaggia distesa tra rocce, cielo e mare, torna a splendere e a richiamare bagnanti e visitatori.
La mobilitazione non si è mai fermata
Del resto la mobilitazione non si è mai fermata, nemmeno quando l’Autorità portuale di Savona decise di chiudere la spiaggia, dal 2019 fino a metà 2021, per effettuare la demolizione dei vecchi e fatiscenti bagni Madonnetta, come scrivono i media.
Pare non sia stato facile ma, tra manifestazioni di protesta e richiami del Difensore civico – si legge in un articolo de La Stampa - alla fine i cartelli di protesta e gli slogan hanno lasciato posto agli ombrelloni e alle urla gioiose dei bambini. Ai lettini e ai teli stesi sulla sabbia. Alle nuotate e alle sieste abbronzanti. Insomma, la spiaggia ha rinnovato il suo splendore e soprattutto è rimasta una spiaggia libera.
“La Margonara e la Madonnetta sono di tutti”
Forse ha ragione il Fai quando scrive che “quest’area non deve essere deturpata ulteriormente per le valenze naturalistiche che ha e che, con il piccolo faraglione della Madonnetta, testimonia il passato geologico di questa costa. Distruggere quel tratto di costa significa distruggere un elemento identitario per molti e cancellare la memoria di intere generazioni. Nonostante l’eliminazione di tutti i servizi, la spiaggia è rimasta viva più che mai e molto frequentata. Migliorando la pulizia e ripristinando i servizi essenziali (acqua, servizi igienici), quel tratto di costa può diventare un fiore all’occhiello ed una attrattiva turistica ancora maggiore di quanto già non lo sia, nonostante l’abbandono causato dalle decisioni delle Autorità preposte. Vogliamo che la Margonara e la Madonnetta rimangano a disposizione dell’intera comunità, come lo sono da sempre”.
Del resto – stando a quanto testimoniano i social – se chiedessimo cosa ne pensano alle tante persone, locali e no, che frequentano quei luoghi risponderebbero sicuramente che è giusto così, perché “la Margonara è di tutti. E tutti sono tenuti a rispettarla”.