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Risparmiare sulla bolletta elettrica di casa è possibile: i consigli per tagliare i consumi

I consigli per salvare i nostri soldi. Tra i suggerimenti anche quello di imparare a distinguere fra dispositivo spento e dispositivo in stand-by

di R.Z.   
Risparmiare sulla bolletta elettrica di casa è possibile: i consigli per tagliare i consumi

A causa dell’emergenza coronavirus milioni di italiani sono costretti a passare la quasi totalità delle giornate nella propria abitazione. Questa innaturale condizione di “reclusione forzata”, oltre a causare nella totalità delle persone uno stato di ansia e frustrazione, porta con sé un’inevitabile conseguenza, che colpisce direttamente le tasche di tutti. Parallelamente al moto “iorestoacasa” sono nati infatti dei fenomeni virali, come ad esempio “iocucinoacasa”. Una moltitudine di italiani, annoiati e in cerca di nuovi passatempo, ha riscoperto la passione per la cucina, in alcuni casi con risultati eccellenti, ma ciò ha comportato l’uso smodato dei forni elettrici, dei microonde e di una moltitudine di piccoli e grandi elettrodomestici che consumano grandi quantità di energia elettrica.

Il costo finale della bolletta, sia chiaro, dipende molto dal costo energia. Il prezzo del kWh non è infatti uguale per tutti i clienti, ma cambia in base all'offerta sottoscritta con il proprio fornitore. La scelta dell'offerta luce è dunque determinante, ai fini del risparmio in bolletta. In ogni caso è possibile risparmiare con poche e semplici accortezze quotidiane.

Partiamo da piccoli consigli che possono portare a risparmi interessanti, anche per coloro che non amano cucinare. Iniziamo con l’imparare a distinguere fra dispositivo spento e dispositivo in stand-by. Quando a fine giornata spegnete la Tv la disconnettete realmente dalla rete elettrica o banalmente la lasciate in “stand-by”? Ebbene sappiate che quella lucina rossa che rimane accesa a display spento richiede energia elettrica. Parliamo di appena 3 Watt all’ora, ma moltiplichiamo il consumo per 14 ore di inutilizzo, e ancora per 365 giorni l’anno… già così potremo risparmiare oltre 13 KWatt/anno: e questo per un banale e “insignificante” led. Facciamo lo stesso ragionamento per il sistema audio collegato alla TV, per il microonde, per la macchina del caffè, per il computer (desktop o notebook), per la stampante, per i caricabatteria del cellulare (magari più di uno). E’ facile a questo punto capire che si possono raggiungere e superare in un non nulla i 100 KWatt.

Se nella vostra casa ci sono poi delle lampade da pavimento datate, magari con lampadine alogene, vi suggeriamo di salutarle per sempre. Massima attenzione andrà data al consumo del frigorifero, l’elettrodomestico energivoro per eccellenza. Benché non lo si possa spegnere possiamo comunque attuare delle azioni che ci consentiranno di ottimizzarne i consumi. Intanto va ricordato che il frigo dovrebbe stare a circa 10 centimetri di distanza dalla parete e lontano da fonti di calore come caloriferi o forni. La sua temperatura interna, inoltre, dovrebbe attestarsi tra i 5 e i 6 gradi. Impostare una temperatura più bassa non avrebbe altro effetto se non quello di aumentarne i consumi elettrici.

Ma passiamo al forno, diventato oggi il fedele compagno di tantissimi italiani. I modelli più recenti dispongono di una moltitudine di programmi di cottura ma gli esperti consigliano di servirsi principalmente della modalità ventilata. Questa garantisce una temperatura interna uniforme e accorcia così i tempi di cottura, contribuendo quindi a risparmiare energia elettrica. Quando il forno è acceso, inoltre, sarà bene trattenersi dall’impulso di aprire lo sportello per controllare la cottura della pietanza. Se riuscirete a gestire la cottura potreste anche poter spegnere il forno prima del previsto: ci penserà il calore immagazzinato a fare il resto.

Parlare di risparmio energetico porta inevitabilmente a parlare anche di lavatrice. Fare il bucato è un dovere, ma evitiamo di azionare l’elettrodomestico per carichi ridotti. Anche la scelta della temperatura deve essere oculato. Per la maggior parte degli indumenti bastano 40 gradi: più si aumenta la temperatura e più alti saranno i consumi elettrici, e quello di rovinare i capi.

Ultimo punto di questa guida riguarda il ferro da stiro. Per evitare troppe pieghe, e dunque il tempo di utilizzo del ferro, è fondamentale prestare attenzione alla fase di stenditura.

di R.Z.   
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