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Rigenerazione urbana: si punta sulle wellbeing city

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Foto Shutterstock
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Mai come negli ultimi anni la progettazione degli ambienti urbani punta sul benessere e sull'impatto che le città possono avere sulla salute degli individui. Le nuove sfide sociali e ambientali si sono rivelate dei veri e propri fattori chiave nelle politiche di rigenerazione urbana, contribuendo a definire nuovi principi abitativi, che sempre più spesso guardano alla wellbeing city. Si tratta di un modello finalizzato ad assicurare a tutti i residenti una migliore qualità della vita, attraverso interventi di progettazione e riqualificazione che tengono conto anche delle esigenze abitative del futuro.

Wellbeing city: il modello abitativo al servizio del benessere

Una wellbeing city è il frutto del lavoro di squadra di una serie di professionisti e della loro volontà di indagare, attraverso un approccio multidisciplinare, su tutti quegli aspetti che possono rendere gli spazi abitativi più vivibili.
Un'organizzazione efficiente, basata sulla volontà di pianificare con un approccio olistico ogni aspetto dell’ambiente urbano, in modo da promuovere stili di vita più sani a vantaggio di tutti gli individui.

Aree verdi, biodiversità, sostenibilità, qualità dell'aria ed edifici a emissioni zero sono solo alcuni dei principi fondanti di questo modello, che già da diverso tempo è realtà anche nel nostro paese, soprattutto nelle grandi città come Milano.
Infatti, nel capoluogo lombardo sorge uptown, il primo distretto del benessere progettato in Italia per iniziativa di EuroMilano, società di consulenza e di sviluppo immobiliare attiva sul territorio dal 1986.

Tutte le residenze di UpTown sono progettate per integrarsi perfettamente con l'ambiente circostante, armonizzandosi in una cornice naturale di oltre 30 ettari di parco, a sua volta incastonato in uno scenario urbano moderno, centrale e all'avanguardia.

Lo scopo è quello di favorire il superamento delle soluzioni residenziali tradizionali in virtù di un modello abitativo più innovativo, che punta a estendersi anche al di fuori delle mura domestiche, per far sì che lo spazio urbano possa diventare parte integrante del benessere della collettività e dei singoli individui.

Perché si guarda alla wellbeing city per le città del futuro?

Lo sviluppo urbano oggi guarda alle wellbeing city per quell'idea di base che, unendo salute, lavoro e socialità, permette di creare interi quartieri in cui i ritmi familiari sono in equilibrio con quelli professionali e personali.

Distretti confortevoli, atti a promuovere uno stile di vita più sano e sostenibile, in cui, grazie a un'attenta pianificazione di politiche e servizi, la qualità delle infrastrutture si fonde con amenities condominiali formulate per soddisfare le nuove esigenze dell’abitare. Palestra, piscina indoor, spazi riservati al coworking e aree benessere sono solo alcuni dei servizi condominiali che caratterizzano i progetti di wellbeing city, che sono tutti accomunati anche dalla volontà di dare vita a distretti abitativi inclusivi, pet friendly, su misura di singoli e famiglie, nel pieno rispetto dell'evoluzione del concetto di vivibilità e di società nel contesto urbano.

Naturalmente, la wellbeing city punta sempre su modelli di mobilità moderni, ad oggi fondamentali per promuovere comportamenti più attivi e stili di vita salutari, nonché su location urbane strategiche, in cui le zone residenziali sono prossime a centri sanitari, istituti di ricerca, poli scolastici, strutture commerciali e aree culturali.

Un’area della città che è dunque strutturata per tenere conto delle esigenze del presente e in cui ogni aspetto abitativo è formulato per far sì che le comunità possano crescere e prosperare in un ambiente residenziale in grado di prendersi cura degli individui.

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