Quaglie allevate in gabbia e in condizioni pessime, l’indagine shock di Essere Animali

Gli allevamenti presenti in Italia coinvolgono un numero di animali tutt’altro che irrisorio. I piccoli volatili sono costretti a vivere in ambienti sovraffollati e senza possibilità di alzarsi in volo

di A cura di EssereAnimali.org

L’indagine realizzata da Essere Animali in diversi allevamenti intensivi italiani documenta un quadro molto preoccupante della condizione delle quaglie rinchiuse in gabbia per la produzione di uova e carne. Diffondiamo questa investigazione assieme alla coalizione End the Cage Age per chiedere che il Governo italiano prenda una netta posizione contro l’uso delle gabbie negli allevamenti, sostenendo l’impegno della Commissione europea e promuovendo anche a livello nazionale l’adozione urgente di una normativa che ne vieti l’utilizzo. “Non si tratta di piccole aziende familiari – spiega Francesco Ceccarelli, responsabile investigazioni di Essere Animali -, gli allevamenti di quaglie sono sistemi intensivi dove gli animali vengono rinchiusi in condizioni drammatiche. È vergognoso che nel nostro Paese simili metodi di allevamento siano ancora consentiti”.

Sovraffollamento e aggressioni

In ogni gabbia vengono ammassate circa 50 quaglie, che arrivano ad avere ognuna a disposizione uno spazio di circa 10 x 10 cm. In queste condizioni di sovraffollamento, gli animali non possono muoversi liberamente ed esprimere i comportamenti tipici della loro specie: volare, correre, esplorare, razzolare e becchettare. Le quaglie manifestano questo disagio beccandosi o strappandosi a vicenda le penne. Inoltre, lo stress e la frustrazione che derivano da queste condizioni indeboliscono il loro sistema immunitario, aumentando la possibilità che contraggano malattie. Nelle gabbie non viene fornito alcun arricchimento ambientale, come ad esempio un substrato dove razzolare, becchettare o in cui fare i bagni di sabbia. Questa deprivazione di stimoli, unita alle alte densità d’allevamento, può indurre a stress e frustrazione e a un aumento degli episodi di aggressività. Il pavimento in rete metallica può provocare malformazioni, gonfiori e/o ferite alle zampe. Inoltre, i pulcini possono rimanere incastrati con le zampe nelle maglie della rete.

Impossibile volare

Le quaglie compiono piccoli voli come strategia di fuga, motivo per cui ogni volta che si spaventano – ad esempio all’entrata del personale in allevamento – provano ad alzarsi in volo sbattendo il corpo e la testa contro il piano superiore della gabbia – la cui altezza è di 20 centimetri – rischiando di ferirsi anche in modo grave.

La Campagna

Sono oltre 300 milioni gli animali rinchiusi in gabbia negli allevamenti di tutta Europa. Insieme ad altre organizzazioni per i diritti animali vogliamo vietare l’allevamento in gabbia. Grazie all’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age, con oltre 1,4 milioni di firme convalidate, la Commissione europea si è impegnata a eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti europei. Ma la battaglia non è ancora vinta: ogni proposta legislativa deve venire adottata dal Consiglio dell’Unione europea e dal Parlamento europeo. "In questo step - spiegano i responsabili di EssereAnimali.org -, al fine dell’introduzione del divieto dell’utilizzo delle gabbie negli allevamenti, il ruolo dell’Italia è cruciale. È quindi giunto il momento che l’Italia faccia la sua parte e sostenga la nostra richiesta di vietare le gabbie! Il Governo italiano non ha ancora preso una posizione netta: con la coalizione End the Cage Age chiediamo di favorire l’iter dell’ICE sostenendola in tutte le sedi europee preposte". La petizione online.