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Un prato verde perfetto, ecco come realizzarne uno anche a prova di Fido

La guida completa per creare un manto erboso che farà invidia ai vicini

di R.Z.   
Foto Ansa
Foto Ansa

Avere un prato verde che circonda la casa, o che almeno confina con essa, non è cosa di poco conto. Poter usufruire di uno spazio verde all’aperto, ancor più di questi tempi, dove i continui lockdown costringono le persone a rimanere confinate all’interno della propria abitazione, è fondamentale per la salute fisica e mentale. Realizzare un prato, anche se piccolo, può infatti aiutare a scaricare le tensioni e persino a migliorare i rapporti tra gli occupanti della casa. In questo approfondimento cercheremo di fornirvi tutte le informazioni necessarie a dar vita ad un bel giardino, che dovrà poi resistere ad una moltitudine di sollecitazioni, tra le quali anche l’attività di uno o più cani. Ma partiamo dalle considerazioni base. Quando si realizza un tappeto erboso sono “essenziali” una buona preparazione del terreno e la scelta delle sementi (che dovranno essere adeguate all’esposizione più o meno importante ai raggi del sole o alle spesso incontrollabili attività canine).

Quando si coltiva il prato verde

Durante il corso dell’anno ci sono due periodi particolarmente favorevoli per la semina di un prato: in primavera (tra marzo e aprile) e all’inizio della stagione autunnale (tra settembre e ottobre). Questo perché per godere di una germinazione e conseguente crescita l’erbetta deve poter contare su una temperatura del terreno superiore ai 10 gradi centigradi, sull’assenza delle letali gelate notturne e su temperature “mediamente” miti, prive di alti picchi che potrebbero agevolare lo sviluppo delle non gradite erbe infestanti.

Le operazioni da fare per ottenere un bel prato

Se si vuole ottenere un bel prato, di un verde omogeneo, sano e particolarmente fitto, si devono eseguire una serie di operazioni fondamentali.

Falsa semina

La cosiddetta “falsa semina” serve per eliminare (o ridurre ai minimi termini) la presenza delle erbe infestanti, che altrimenti entrerebbero in competizione con il vostro futuro prato. La falsa semina racchiude in sé quattro operazioni semplici ma fondamentali: diserbo, fresatura superficiale, irrigazione e di nuovo diserbo. Vediamole nel dettaglio:

Diserbare

La prima operazione da fare è un diserbo totale del terreno che si intende trasformare in prato. Sul mercato è possibile trovare una moltitudine di prodotti efficaci. Tra i tanti noi suggeriamo di selezionare qualcosa di naturale e dunque non tossico. Il trattamento è indispensabile se si vogliono eliminare le erbacce presenti, che diversamente entrerebbero in competizione con i semi che si andranno a piantare.

Lavorare il terreno

Eliminate le infestanti presenti sul terreno si consiglia di lavorare il terreno, zappandolo superficialmente (a mano se la superficie è di pochi metri quadri, con una piccola motozappa se il giardino dovesse essere troppo grande). Il terreno dovrà esser fresato superficialmente, dando attenzione a non scendere a profondità superiori ai 25 centimetri.

Irrigare

Senza che si siano piantati i semi del prato si dovrà a questo punto irrigare il terreno così da favorire la rapida germinazione delle infestanti rimaste superstiti rimaste dormienti nel terreno dopo il trattamento di diserbo. Il suggerimento è quello di effettuare brevi irrigazioni, più volte al giorno, così da mantenere il terreno costantemente umido.

Secondo diserbo

Le continue irrigazioni dovrebbero stimolare la crescita delle infestanti scampate al primo diserbo. Quando sul terreno compariranno nuovi germogli procedere con un nuovo trattamento oppure, se non si vogliono utilizzare ancora sostanze potenzialmente pericolose, rastrellate accuratamente per rimuoverle. A questo punto il terreno dovrebbe esser pronto ad accogliere le sementi del vostro prato verde. Ciò non significa però che potrete lanciare i semi per aria per sperare di ottenere tappetto perfetto.

I passi compiere sono ancora tanti, e tutti molto importanti

Innanzitutto dovrete preparare il suolo, perché la semplice terra potrebbe non esser sufficiente a trasformare il vostro sogno in realtà. Il terreno ideale, evidenziano gli addetti ai lavori, dovrebbe avere una composizione ben precisa: 70 per cento sabbia e 30 per cento argilla. Il suolo dovrebbe esser poi ricco di sostanza organica, e con un pH compreso tra 6 e 7.

Dove possibile quindi è consigliabile la verifica della composizione del terreno. Il miglior modo per farlo sarebbe quello di affidarsi ad un esperto, ma se non hanno a disposizioni grossi budget è possibile fare da sé acquistando un misuratore di pH. Il risultato ottenuto dal test consentirà di decidere come procedere. Se il terreno risultasse eccessivamente argilloso, e dunque potenzialmente in grado di trattenere l’acqua e far marcire i semi, sarebbe utile alleggerirlo con della sabbia. Al contrario, se il terreno a vostra disposizione si rivelasse troppo sabbioso, dunque troppo arido, dovreste renderlo idoneo al prato con irrigazioni frequenti. Prima di procedere con la creazione del letto di semina vi suggeriamo di cospargere il terreno con acidi umici e bacillus subtilis, concimi che svolgono un’azione nutriente, radicante e strutturante.

Ci siamo quasi, prima che possiate mettere a dimora i piccoli semi del prato verde dovrete fresare ancora una volta il terreno, sempre senza andare oltre i 25 centimetri di profondità. Dopo di che livellate e assestate il terreno, in modo da evitare avvallamenti e ristagni d’acqua: concedete al terreno almeno una settimana di tempo per assestarsi dopo la preparazione.

Scelta delle sementi

La prima cosa da fare a questo punto è scegliere la tipologia di semente, o mix di sementi, che più si adatta alle caratteristiche climatiche della vostra zona, nonché all’esposizione del vostro giardino. Ci sono semi che danno origine a steli d’erba di colore verde chiaro ed altre decisamente più scuri. Ci sono poi sementi che amano l’esposizione al sole e altre che prediligono l’ombra. Se poi la vostra casa è situata accanto al mare dovrete selezionarne un tipo resistente alla salsedine. In ultimo è bene avere le idee chiare sull’utilizzo che dovrete fare del prato. Sarà un manto erboso che avrà una funzione puramente estetica o dovrà avere caratteristiche specifiche e di alta resistenza al calpestio dei bambini (o di uno o più cani). Le risposte a queste domande sono fondamentali per la vita stessa del prato verde.

Semina

Una volta che avrete scelto i semi non vi resterà altro che piantarli. Fate molta attenzione a distribuirli sul terreno in modo uniforme. Potrà sembrare un consiglio banale ma, una semina imprecisa, darà vita ad un prato cromaticamente disomogeneo, con aree fitte ed altre molto diradate, dove sarà visibile il terreno sottostante. Per ottenere un prato uniforme gli esperti consigliano l’uso di un carrello spargisemi (utile anche quando dovrete periodicamente spargere il concime): per evitare una semina incompleta effettuate passaggi incrociati. Terminato il lavoro è consigliabile l’uso di un rastrello così da far aderire meglio il seme al terreno (che darà il meglio se si troverà 1 centimetro sotto la superficie). In tanti, prima della semina, si servono di uno speciale fertilizzante di avvio, da amalgamare sul terreno nei primi 2/3 centimetri di profondità. Ciò serve a garantire il giusto apporto di sostanze nutritive ai germogli. In alternativa è possibile applicare delle miscele pronte all’uso sui semi, in un’unica operazione.

Irrigazione

Una volta messo in dimora il seme necessiterà di una irrigazione di breve durata ma costante. Nei primi 20/25 giorni è fondamentale che il terreno resti umido (senza ristagni), così da facilitare la germinazione. A questo punto dovreste aver ottenuto un prato omogeneo, con erba alta più o meno 6 centimetri. Quando il prato è giunto a maturità si consiglia di non esagerare con l’irrigazione. In primavera ed autunno, quando le temperature non sono troppo elevate, possiamo irrigare ogni 2 o 3 giorni. In estate è sicuramente necessario aumentare la frequenza, irrigando il prato ogni giorno: non bisogna esagerare per eccesso, il rischio è quello di favorire la comparsa di muffe e di dilavare gli elementi nutritivi.

Taglio

A voi la scelta sulla tipologia del taglio: c’è chi ama un manto alto pochissimi centimetri e chi adora invece l’erba alta (si sconsigliano comunque altezze superiori ai 5/6 centimetri). Per mantenere il prato folto e robusto tosarlo periodicamente, una volta a settimana andrà benissimo. Si consiglia di accorciare gli steli d’erba non più di un terzo della lunghezza totale. Il prato tagliato può esser lasciato sul posto. Come tutte le piante, anche l’erba assorbe le sostanze nutritive necessarie dal terreno. L’erba morta si trasforma in humus, che restituisce di nuovo le sostanze nutritive al suolo.

Non scordate la concimazione

Un bel prato verde potrebbe non restare sempre bello senza un piccolo aiuto da parte vostra. Per godere di un manto sempre omogeneo, e di un verde brillante, si consiglia di eseguire almeno 4 concimazioni durante l’anno. In primavera ed autunno è bene servirsi di concimi ad alto titolo di azoto, mentre a inizio estate e a fine autunno è meglio utilizzare un fertilizzante potassico.

Per chi possiede un cane o un gatto

Quanto detto fin qui vale per tutti, ma non per i proprietari di cani o gatti. Molti amici a quattro zampe hanno l’abitudine di marcare il territorio con la pipì o con le più o meno pesanti “raspate”. Chi condivide la propria casa con un Jack Russell, scavatore infaticabile, o con un Labrador, sa bene di cosa stiamo parlando, benché non siano i soli ad avere questa "passione".

Partiamo dai bisognini dei nostri amici animali

Dove i nostri amici a quattro zampe fanno la pipì il prato si brucia, a causa dell’urea e dei sali concentrati. Nel verde saranno identificabili dunque delle aree gialle o brune, contornate da un alone verde scuro di erba rigogliosa. Anche le feci sono tossiche per l’erba, ma se si interviene subito, rimuovendole, il problema si elimina da sé. Diciamo fin da subito che per la pipì non esiste una vera soluzione salva prato: l’unica cosa da fare è prevenire il danno intervenendo tempestivamente gettando 20/30 litri d’acqua nella zona irrorata da Fido. Porre rimedio al danno ormai evidente è tuttavia possibile, concimando con un rinverdente. Nel giro di pochi giorni, se avrete sparso omogeneamente il prodotto, avrete di nuovo un prato perfetto, e senza macchia.

Una soluzione al problema, ancor prima che si presenti, potrebbe esser l’uso di un terriccio repellente da usare prima della semina. Sul mercato esistono una moltitudine di terricci sabbiosi disabituanti che prevengono l’azione di Fido per almeno 15 giorni: trascorsi questi (magari) Fido (che ricordiamo esser un abitudinario) avrà cercato un altro angolo da marcare con la sua pipì. La quasi totalità dei terricci disabituanti sono composti da sostanze naturali sicure per la salute degli animali e degli eventuali bambini presenti in casa.

di R.Z.   
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