Hanno bisogno di poche cure e sono semplici da coltivare: le piante grasse più belle da tenere in casa
Le piante grasse, chiamate più precisamente “succulente e cactacee”, rappresentano certamente un modo facile e pressoché infallibile per accostarsi al mondo della coltivazione
Le piante grasse, chiamate più precisamente “succulente e cactacee”, rappresentano certamente un modo facile e pressoché infallibile per accostarsi al mondo della coltivazione. Per forme, colori, longevità e straordinario fascino, sono ormai divenute tra i più accaniti coltivatori anche “domestici”, veri e propri oggetti da collezione. La diffusione in appartamento è data dal poco tempo che necessitano in termini di cura e attenzione, ma anche al fascino esotico che evocano. Molte di queste piante raggiungono dimensioni importanti e danno spettacolo con fiori dai mille colori. Abbiamo selezionato per voi dieci varietà di piante grasse da tenere in casa o in ufficio.
Crassula “Buddha’s Temple”
Questa pianta grassa appartiene alla grande famiglia delle Crassulacee. Si tratta di un ibrido, che nasce dall'incrocio di una Crassula pyramidalis e la Crassula perfoliata, che si adatta molto bene alla vita in appartamento. La Buddha’s Temple prende il suo nome dalla forma, che ricorda quella dei templi buddisti. Farla crescere rigogliosa non sarà difficile. Per crescere avrà bisogno principalmente di molto luce. Nella stagione invernale va tenuta assolutamente al riparo, in quanto non tollera le temperature troppo rigide.
Sedum Morganianum
Anche la Sedum Morganianum appartiene alla famiglia delle Crassulacee. La caratteristica distintiva di questa pianta grassa è certamente il fatto che si sviluppa a cascata. Chi decide di ospitarla nella propria abitazione dovrà concederle una posizione elevata, su mensola o in un vaso sospeso. Con una crescita tutto sommato rapida può raggiunge un’altezza massima di 50 centimetri. Risulta molto scenografica e si presta a riempire gli angoli vuoti della casa. Le foglie sono di colore verde-grigio e molto carnose, mentre i fiori, che nascono nei mesi di aprile e maggio, sono di colore rosso o rosa. Questa pianta non tollera le basse temperature. Non si deve esagerare neppure con le innaffiature, soprattutto nei periodi invernali. Con l'arrivo della primavera è consigliabile spostare la pianta all’esterno. In estate va invece protetta dai raggi solari, generalmente troppo intensi.
Schlumbergera o Cactus di Natale
Si tratta di una pianta grassa che ben si adatta alla vita da appartamento. La Schlumbergera appartiene alla famiglia delle Cactacee, di origine Brasiliana. Esistono sei specie diverse di questa pianta, tutte con caratteristiche simili, fra cui il periodo di fioritura, che avviene in autunno o in inverno. Proprio per la sua fioritura che coincide con la festività natalizie, la Schlumbergera è stata soprannominata Cactus di Natale. Queste piante non assomigliano per niente ai cactus, nonostante derivino dalla stessa famiglia. Hanno infatti corti fusti che si dividono in lunghe ramificazioni, erette, arcuate o ricadenti. Le foglie delle schlumbergere tendono a diversificare il colore delle proprie foglie a seconda dell'esposizione più o meno diretta ai raggi solari. Se la pianta viene posizionata in luogo eccessivamente buio le foglie diventeranno di un colore verde chiaro. Se la si collocherà in pieno sole i rami diverranno rosati o rossastri. Durante i mesi autunnali e in quelli invernali danno spettacolo con fioriture generose. Come tutte le piante grasse anche il Cactus di Natale non ama le temperature troppo basse e va collocata in un ambiente luminoso, magari accanto ad una finestra con esposizione a est: evitare tuttavia i raggi diretti del Sole. Non va innaffiata molto durante l’inverno, mentre in primavera e in estate si può posizionarla su balconi e terrazzi in zone ombrose e innaffiarla regolarmente stando attenti a mantenere il terriccio ben drenato.
Sedum
Le piante del genere Sedum sono piante grasse, o meglio ancora sarebbe opportuno definirle piante succulente, molto semplici da coltivare. All’aperto queste piante assorbono l’acqua durante i periodi di pioggia e la utilizzano quando serve in tempo di siccità mentre in casa le dovrete innaffiare solo di tanto in tanto.
Haworthia Fasciata o Zebra Cactus
Originaria del Sud Africa è una specie succulenta cespitosa, che resiste alla siccità e che richiede poche attenzioni, fattori che la rendono ideale per chi non ha molto tempo da dedicare alle piante. Il nome Zebra Cactus deriva proprio dai rilievi bianchi presenti sulle foglie strette lunghe e carnose, che possono raggiungere i 10 centimetri, disposte a raggiera attorno all’apice. Essa si adatta a vivere in luoghi ben illuminati. Il cactus zebra rientra nella macro famiglia delle Aloacee. Il Zebra Cactus è una specie molto resistente e robusta, raramente vengono colpite da malattie. Se le foglie diventano marroni e diventano molli, bisogna ridurre le innaffiature e controllare che non vi siano ristagni di acqua. La luce insufficiente invece gli fa perdere la forma, in questo caso basterà collocarla in un luogo luminoso. Le macchie bianche e cotonose, segnalano la presenza della cocciniglia farinosa. Per eliminare il parassita lavare le foglie con acqua e sapone utilizzando una spugna oppure con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool denaturato.
Adenium o Rosa del deserto
I nomi con il quale sono conosciute le piante succulenti sempreverdi del genere Adenium sono molto evocativi: “rosa del deserto” e “oleandro del Madagascar”. Tutto merito della suggestiva fioritura di queste piante della famiglia delle Apocynaceae, che dura dalla primavera fino alla fine dell’estate. I fiori di colore bianco, rosa, o rosso di questa pianta grassa hanno i margini esterni più scuri, e ricordano quelli dell’oleandro, sono molto delicati ma possono raggiungere anche i 15 cm di diametro. Questa pianta succulenta a portamento arbustivo è molto apprezzata come pianta da appartamento, dove non supera il mezzo metro di altezza, ma occorrono circa 5 anni prima che cominci a fiorire in tutto il suo splendore.
L’Hoya Kerriii
Si chiama Hoya kerrii e ha le foglie dalla particolare forma a cuore che incanta soltanto a guardarla. Ribattezzata in alcuni garden center come "hoya lucky heart" risulta essere una pianta rustica che non richiede accorgimenti particolari. Necessita di tantissima luce (ma non il sole diretto) e di pochissima acqua: la si può innafiare ogni 3 o 4 settimane. Appartenente alla famiglia delle Asclepiadiaceae è originaria del sud-est dell'Asia. La pianta dalle foglie a forma di cuore può arrivare fino ai quattro metri di altezza, ma sembra adattarsi bene anche per la vita in appartamento. In primavera-estate è possibile ammirarla in tutto il suo splendore. E' infatti in questa stagione che è possibile ammirare i suoi fiori stellati e corosi di colore bianco-rosato, dal delicato profumo.
Mammillaria
La Mammillaria è una pianta grassa, appartenente alla grande famiglia delle Cactaceae; essa è di dimensioni piuttosto piccole, ed è caratterizzata da fusti dalla forma cilindrica o anche globosa. La pianta è ricoperta da piccoli tubercoli, ognuno dei quali possiede un’areola, ovvero una piccola protuberanza che ricorda la forma di una stella. Le foglie della Mammillaria altro non sono che piccole spine, che possono essere robuste o anche setose; i fiori, che sbocciano nei mesi estivi, creano una graziosa corona colorata sulla cima della pianta: in alcune varietà essi sono molto piccoli, in altre sono particolarmente appariscenti e posseggono colori molto vivaci. Questo genere è anche definito pianta del deserto, dal momento che è in grado di sopravvivere a condizioni piuttosto sfavorevoli a qualsiasi altra pianta. La moltiplicazione della Mammillaria avviene principalmente per seme, che deve essere disseminato su un terreno proporzionatamente ricco di sabbia e a sufficienza umido, nonché ben drenato; la temperatura ideale dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 gradi. In alcuni casi, ci si può servire anche della riproduzione mediante i polloni, tagliando la ramificazione con un coltello affilato e pulito, e lasciando asciugare per circa una settimana prima di collocare la pianta in un vaso definitivo.
Aloe vera
Fra le succulente - che non appartengono alle Cactacee - ci sono le indistruttibili aloe. Tra le tantissime varietà (oltre 200) una delle più diffuse e semplici da coltivare è senza ombra di dubbio l'aloe vera. Si tratta di una pianta dalle minime esigenze, che cresce rigogliosa tutto l'anno. Originaria delle zone africane, dove il clima è caldo e le piogge rarissime, la aloe vera ama le posizioni soleggiate. La temperatura ottimale per l’aloe vera è compresa tra i 20 e i 30 gradi e non può stare in ambienti con temperature sotto lo zero perché altrimenti l’acqua contenuta nelle foglie congelerebbe portando la pianta alla morte per shock termico. Nel periodo invernale, pertanto, si consiglia di spostare i vasi in un'area protetta. Le annaffiature dovranno essere scarse, orientativamente una volta al mese nel periodo di primavera e autunno: in estate anche una volta a settimana.
Kalanchoe blossfeldiana
La kalanchoe è una pianta succulenta, molto diffusa a fini ornamentali per l’eleganza delle foglie e i deliziosi fiori variopinti. Appartiene alla famiglia delle Crassulacee, originaria delle zone tropicali e subtropicali dell’Asia e dell’Africa, in particolare del Madagascar. Si tratta di una pianta perenne, di piccole dimensioni (raggiunge in media i 30 centimetri d’altezza), caratterizzata da grandi foglie carnose di colore verde lucente e dal margine dentellato. L’infiorescenza si presenta ricca di fiori piccolissimi ma molto colorati (ne esistono tantissime varianti che vanno dal bianco candido al giallo, passando anche alle varianti rosa, arancio, rosso e viola). Questa pianta si adatta facilmente alla vita in appartamento. Chi ha avuto modo di conoscerla l'apprezza per la sua lunga fioritura capace di decorare elegantemente qualsiasi ambiente. Non ama la luce diretta e anzi predilige il buio per gran parte della giornata. In estate va annaffiata ogni 2 giorni, accertandosi prima che il terreno sia asciutto. D’inverno va invece annaffiata una volta a settimana, a volte anche ogni 15 giorni.