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Orsa, minacce di morte: l'artista della scultura ha paura. Preso di mira per la sua opera

Minacciano di incendiare la statua di legno e non solo. Lo scultore asiaghese Marco Martello, noto con il nome cimbro di Martalar, denuncia l’ultimo capitolo della "guerra dell’orso" che infiamma il Trentino

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Foto pubblicata dall'artista su Facebook
Foto pubblicata dall'artista su Facebook

"Non volevo mettere il dito nella piaga, ma contribuire a rimarginare una ferita. Il risultato, per colpa di feroci attacchi social, è che ora ricevo minacce di morte contro di me e la mia famiglia". Lo scultore asiaghese Marco Martello, noto con il nome cimbro di Martalar, denuncia l’ultimo capitolo della "guerra dell’orso" che infiamma il Trentino, in un'intervista a Repubblica. A scatenare la bufera, le prime immagini del suo gigantesco monumento sopra Molveno, quota 1.550 metri tra le rocce delle Dolomiti, cuore del Parco naturale Adamello Brenta.

Dalla tempesta Vaia alla tempesta di polemiche

Noto esponente della Land Art, che colloca le installazioni artistiche nell’ambiente, Martalar ha realizzato un orso usando le radici dei larici abbattuti sei anni fa dalla tempesta Vaia. L’inaugurazione dell’opera è prevista dopo Ferragosto, da finire restano gli artigli. "Una cosa vergognosa — l’attacco di Carlo Papi, padre il Andrea, il giovane ucciso nella vicina Val di Sole nell’aprile 2023 — e una scelta priva di sensibilità. Mesi fa un conoscente mi aveva chiesto cosa pensavamo, come famiglia, di un orso di Martalar qui in valle. Abbiamo espresso il nostro giudizio negativo, esteso anche al versante opposto del Brenta. Non abbiamo saputo più niente, nessuna comunicazione ufficiale". A far salire la tensione, le minacce di morte contro Martalar e il rischio che il suo grande orso venga dato alle fiamme. Il 22 agosto dell’anno scorso un anonimo rogo doloso ha distrutto il Drago Vaia, realizzato a Lavarone: l’opera- icona della forza della natura è stata ricostruita a inizio giugno. "Sul cellulare — dice Marco Martello — ricevo insulti e messaggi che augurano a me ai miei cari di morire sbranato da un orso come Papi. Per evitare vandalismi in queste ore stanno collocando otto estintori automatici all’interno della scultura. Sono saliti i carabinieri per registrare il posizionamento di telecamere e fototrappole. Fa riflettere che un’opera d’arte sul complesso rapporto tra umanità e natura scateni un simile odio e vada protetta dalle forze dell’ordine".

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