Gli insetti potrebbero sostituire la carne e il pesce: il futuro della dieta amica dell’ambiente
Inutile storcere il naso, il nostro Pianeta non sarà mai in grado di sostenere le attuali tradizioni alimentari né la crescente popolazione. Gli allevamenti per la produzione di carne e pesce richiedono troppe risorse, e l’uomo potrà soltanto adeguarsi
Quando si parla di insetti molti di noi storcono il muso, ancor più se queste creature vengono menzionate come potenziale cibo sostenibile del futuro che, volenti o nolenti, meglio farcene subito una ragione, dovremo prima o poi mangiare. Visto il trend in continua crescita della popolazione mondiale, e la scarsità delle terre coltivabili, il nostro Pianeta non sarà in grado di sostenerci tutti, ancor meno se ci si ostinerà a voler produrre cibo attraverso metodologie “estreme”, quali ad esempio l’allevamento intensivo di animali da macello, e lo stesso vale anche per i pesci. Le opzioni sul tavolo - e in questo caso potremo dire anche sulla tavola - sono dunque realmente poche. Gli insetti sono considerati dalla scienza la migliore fonte di proteine, perché poveri di grassi e colesterolo rispetto ad altre fonti come la carne, e possono esser allevati in grandi quantità senza però occupare spazi immensi, consumando anche pochissima acqua.
Ma quali sono gli insetti che troveremo sulle nostre tavole imbandite? In Europa si parla spesso dei grilli, ma questi non sono gli unici presi in considerazione dagli scienziati e nutrizionisti. Anche le larve e le pupe delle api, come pure scarabei, farfalle, libellule e più in generale gli “omotteri emitteri”, presentano caratteristiche interessanti. Queste piccole creature sono infatti ricche di proteine e carboidrati, oltre ad altri minerali vitali quali magnesio, potassio, e zinco. E potremo mangiare persino le formiche, dal sapore dolce, o le cimici, che sanno di mela. Poi ci sarebbero alcune larve di falena, ma qui non tutti sembrano favorevoli, perché queste farfalle hanno un sapore troppo pungente. In ogni caso le alternative alla carne esistono, e potrebbero soddisfare il fabbisogno alimentare di tutta la popolazione terrestre. Definire tale cibo “schifoso” sarebbe da estremisti, tuttalpiù potremo definirlo “poco convenzionale”, ma coni giusti controlli sanitari l’umanità potrebbe prosperare senza diventare una minaccia per gli equilibri ambientali.
Ad oggi molti dei cibi “da incubo” che abbiamo citato vengono ampiamente consumati in Asia, Africa, Oceania e America Centrale. In Occidente l’idea di cibarsi di piccoli insetti rimane per molti un tabù. In Europa manca ancora l’approvazione di una legge che dia l’ok alla commercializzazione, ma è questione di tempo. E a sostenere la transizione scende in campo anche la FAO, che mette in evidenza, oltre ai benefici per la salute e l’ambiente, anche quelli per l’economia: produrre insetti destinati all’alimentazione consentirebbe ampi guadagni e la formazione di tantissimi nuovi posti di lavoro. Ma questo non sembra bastare a convincere gli scettici. Eppure, molti italiani, già oggi mangiano tranquillamente degli insetti, e lo fanno senza storcere il naso, forse perché il piatto fa ormai parte della tradizione. E’ il caso della Sardegna, dove uno dei prodotti alimentari più famosi, su Casu Marzu (o formaggio con i vermi), viene consumato abitualmente (e con gran piacere) da tantissime persone.
E allora possiamo dire che, probabilmente, è soltanto una questione di abitudini ancora non radicate. Giorno dopo giorno ci abitueremo anche agli insetti nel piatto, magari trasformati, così da non richiamare alla mente la vera natura di un alimento specifico.
I rischi per la salute
Una delle maggiori preoccupazioni dell’opinione pubblica rimane il rischio di malattie legate al loro consumo, ma la scienza ha già diffuso una marea di rapporti tramite i quali smentisce e tranquillizza i consumatori. L’unico dubbio riguarda le possibili allergie. Secondo l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, molte allergie alimentari sono infatti riconducibili alle proteine, e gli insetti essendone ricchi, potrebbe scatenare reazioni allergiche ai soggetti più sensibili. Ma ciò non significherebbe che i prodotti sono “pericolosi”. Semplicemente, come avviene da tempo per crostacei, molluschi e latticini, ci sarebbero i soggetti allergici agli insetti.
Insetti in cucina, ecco in quali Paesi si mangiano
America Latina
Cavallette fritte e farcite in tortillas di mais condite con chili e lime - Sono un punto fermo delle cucina messicana meridionale. Chi le ha assaggiate sostiene abbiano un sapore non molto diverso dalla pancetta. Altri sostengono ricordi l’aceto di malto.
Larve di mosca acquatiche - Lasciate essiccare al sole, vengono poi integrate nell’impasto di torte piccanti o piatti a base di uova. Non sono rari i piatti che le vedono miscelate vegetali come le zucchine.
Uova di formiche nere – Una volta bollite vengono aggiunte alle tradizionali zuppe. C’è chi le adora fritte e servite con le tortillas, una sorta di “caviale alternativo”.
In Brasile vengono usate come condimento, fritte, saltate in padella oppure ricoperte di cioccolato e servite come dessert. In Colombia e Amazzonia le tostano come popcorn.
Asia
Grilli - In Thailandia vengono serviti crudi, cotti o fritti. Sono uno degli alimenti più apprezzati nella street food. I venditori ambulanti li friggono per poi condirli con pepe thailandese e una speciale salsa a base di soia fermentata.
Tarantole - In Cambogia sono onnipresenti nelle bancarelle di street food. Fritte o arrostite poco importa, le tarantole fanno la gioia di grandi e piccini.
Scorpioni fritti – Sono considerati delle vere e proprie prelibatezze. Prima di esser fritti vengono marinati in una speciale salsa di vino bianco.
Larve di vespa bollite – Questa specialità viene consumata prevalentemente in Giappone.
Africa
Verme di Mopane – I buongustai dell’Africa orientale amano alla follia questa tipologia di verme. Può esser cucinato in tantissimi modi diversi ed è proprio la sua grande versatilità a decretarne il successo in cucina. Il Verme di Mopane può esser infatti preparato affumicato, in zuppe o stufati, e persino sotto forma di patatine.
Termiti - In Kenya le amano. I bambini ne vanno ghiotti e i genitori sono felici perché questo alimento presenta un alto contenuto proteico e può esser preparato arrosto o come addensante per salse o zuppe.
Australia e Nuova Zelanda
Le larve di cerambicidi - I neozelandesi le consumano sia crude che cotte. Le larve vengono cercate nel legno marcio degli alberi.
Formiche honeypot – Questo insetto viene consumato dagli aborigeni australiani. Si tratta di formiche molto speciali, grandi quanto un acino d’uva, il cui ventre è pieno di un nettare dolcissimo.
E in Europa?
Nel Vecchio Continente, lo abbiamo già detto, si storce il naso, perché da sempre abituati a mangiare carne o pesce. Ma il cambiamento arriverà progressivamente anche da noi. Uno dei primi passi fatti verso la rivoluzione alimentare, che magari non riguarderà la nostra generazione ma quella dei nostri figli, riguarda la valutazione positiva sull’uso di un insetto commestibile in cucina, pubblicata nel 2018 dall’Efsa. Nello specifico si parta delle terme della farina essiccate, Tenebrio molitor larva. Questi piccoli vermi, dal colore giallo, possono esser già allevati, ma non ancora commercializzati: manca l’approvazione da parte della Commissione europea e degli stati membri.
A cura di Roberto Zonca