I benefici degli alberi in città per un futuro urbano sempre più verde e piacevole da vivere
Investire in alberi conviene. I benefici, oltre che estetici, sono sociali, ambientali ed economici, senza dimenticare l’importanza della loro manutenzione
Nell’ultima edizione di Orticolario, l’evento dedicato al mondo delle piante e del giardinaggio, è stato esposto un bus urbano trasformato in giardino viaggiante da Leonardo Magatti dei Vivai La Siepe. Un’installazione concepita come l’unione tra mondo urbano e vegetale per riflettere sull’importanza del rapporto tra uomo e natura e delle piante nelle case e nelle città: “Si sale a bordo di un giardino per ritrovarsi circondati da piante, fiori e arbusti e si immagina un viaggio su questo nuovo mezzo di trasporto quotidiano che contribuisce al nostro benessere fisico e mentale”.
CHE MONDO SAREBBE SENZA ALBERI?
I benefici del verde sono antichi quanto il mondo. Prendiamo una città e immaginiamola senza verde: tra gli impatti negativi quello sul benessere psico-fisico. Scrive a tal proposito la International Society of Arboriculture in un opuscolo sui benefici degli alberi diffuso dalla Società Italiana di Arboricoltura, sezione italiana della prima: “La reazione degli esseri umani di fronte agli alberi va ben oltre il semplice atto di osservarne la bellezza. All’ombra degli alberi ci sentiamo sereni, in pace, riposati e tranquilli. Lì noi siamo ‘a casa’. L’effetto calmante legato alla presenza di alberi e verde urbano nelle vicinanze può ridurre significativamente i livelli di stress e affaticamento sul posto di lavoro, riduce lo stress da traffico e addirittura riduce i tempi di recupero dopo un intervento chirurgico. Gli alberi possono anche ridurre la criminalità. Palazzi posti in aree con ampi spazi verdi hanno tassi di criminalità più bassi rispetto a palazzi senza alberi nelle vicinanze”.
Senza dimenticare le loro funzioni in ambito architettonico e ingegneristico: “Offrono riservatezza, evidenziano una vista panoramica o schermano panorami di dubbio gusto” si legge nell’opuscolo. “Riducono l’abbagliamento e i riflessi. Danno una direzione al traffico pedonale. Gli alberi possono anche sfumare, integrare o migliorare il paesaggio costruito”.
Non c’è, pertanto, da meravigliarsi se il futuro che si auspica è quello di città sempre più verdi. “In futuro” si legge nel report Climate Emergency, Urban Opportunity della Coalition for Urban Transitions “le persone, nel mondo, potrebbero vivere in quartieri dove possono camminare velocemente e in sicurezza per andare al lavoro, a scuola e nei parchi, lungo strade tranquille piene di posti dove incontrarsi e riposare. Pedoni e ciclisti potranno godere di marciapiedi protetti e percorsi fiancheggiati da alberi, negozi e ristoranti”.
BENEFICI DEGLI ALBERI URBANI
La FAO ha individuato alcuni buoni motivi per piantare alberi urbani. Il primo: nelle aree urbane il posizionamento strategico degli alberi può ridurre la temperatura dell’aria di 2-8° C.
Il secondo: gli alberi urbani di grandi dimensioni filtrano gli inquinanti urbani e il particolato fine. Nel dossier Mal’aria di città, edizione 2019, di Legambiente tra le proposte per un piano nazionale contro l’inquinamento atmosferico c’è quello della creazione di “ambiziosi” piani urbani per la mobilità ripensando all’uso di strade, piazze e spazi pubblici delle città, creando ampie zone dove imporre il limite di velocità massimo di 30 km/h, quindi “prevedendo nuovi spazi verdi nei centri urbani attraverso la piantumazione di alberi nelle vie del centro e delle periferie, ma anche sugli edifici e sui tetti”.
Gli alberi, infatti, migliorano la qualità dell’aria. Durante la fotosintesi le foglie assorbono l’anidride carbonica dei gas serra, ozono e biossido di zolfo, rilasciando ossigeno”. Il fogliame degli alberi, spiega, invece, la International Society of Arboriculture possono anche influenzare la velocità e la direzione del vento questo perché più compatto è il fogliame, più efficace sarà la sua funzione frangivento.
Il terzo: gli alberi maturi regolano il flusso dell’acqua e ne migliorano la qualità. Gli alberi, infatti, spiega la International Society of Arboriculture, intercettando l’acqua, ne conservano una parte riducendo il deflusso di quella piovana, rallentando e assorbendo anche grandine e nevischio, dando, così, riparo a persone, automobili ed edifici.
Il quarto: un singolo albero può assorbire 150 kg di CO2 all’anno. Sequestrando carbonio dall’atmosfera, contribuisce in tal modo a mitigare il cambiamento climatico. Coldiretti su dati CNR ha, ad esempio, elaborato una top ten delle piante mangia smog, considerando la loro capacità di cattura di CO2, espressa in tonnellate, in 20 anni, di assorbimento di inquinanti gassosi, delle polveri sottili, quindi la capacità totale di mitigazione. L’acero riccio, al primo posto della top ten, può catturare 3.8 milioni di tonnellate di CO2, la sua capacità di assorbimento di inquinanti gassosi è alta, quella di polveri sottili media e la sua capacità di mitigazione ottima. In corrispondenza questi i valori delle altre specie: betulla verrucosa (3.1 t, alta, media, ottima), cerro ( 3.1 t, alta, media, ottima), ginkgo biloba (2.8 t, alta, media, ottima), tiglio nostrano (2.8 t, alta, media, ottima), bagolaro (2.8 t, alta, media, ottima), tiglio selvatico (2.8 t, alta, media, ottima), olmo comune (2.8 t, alta, media, ottima), frassino comune (2.8 t, alta, media, ottima), ontano nero 2.6 t, alta, media, ottima).
Una scoperta di un team dell’Università degli Studi di Pisa, guidato dalla professoressa Lucia Guidi, con i risultati riportati in un articolo pubblicato su Frontiers in Plant Science, potrebbe, invece, aiutare a progettare il verde delle città. Secondo questa scoperta le piante a foglie rosse sono più resistenti agli stress ambientali come siccità, stress luminoso e salinità, rispetto a quelle a foglie verdi. “Questa maggiore resilienza” spiega Marco Landi, ricercatore e membro del team “è dovuta alla presenza di antociani, dei pigmenti da cui deriva proprio il rosso delle foglie, che fanno da ‘filtro’ nei confronti dei raggi solari esercitando un’azione fotoprotettiva, soprattutto nei momenti in cui le foglie sono più vulnerabili, cioè quando sono più giovani o senescenti”. La ricerca si è focalizzata su due tipi di Prunus, rispettivamente a foglie rosse e a foglie verdi, con le prima che nel periodo autunnale e grazie agli antociani mantengono le foglie un mese in più rispetto al Prunus a foglie verdi.
Il quinto: il legno può essere usato anche come combustibile per cucinare e riscaldarsi. Il sesto: gli alberi possono fornire cibo e nutrimento come frutta, noci e foglie. Il settimo: trascorrere del tempo tra gli alberi migliora la salute fisica e mentale, aumentando i livelli di energia, accelerando i tempi di recupero, nonchè diminuendo la pressione sanguigna e lo stress.
L’ottavo: gli alberi posizionati strategicamente intorno agli edifici possono ridurre del 30% il consumo di aria condizionata e far risparmiare il 20-50% dell’energia necessaria per il riscaldamento. “I benefici economici diretti” spiega, ad esempio, la International Society of Arboriculture“sono di solito associati ai costi energetici. I costi di raffrescamento sono inferiori in una casa riparata dagli alberi. Le spese di riscaldamento si riducono quando una casa ha una protezione contro il vento”. Più grande è un albero, maggiore sarà l’effetto di raffrescamento, spiega l’opuscolo, che ricorda come grazie all’utilizzo degli alberi in città “è possibile moderare l’effetto isola di calore causato dalla copertura del suolo e dagli edifici”. L’opuscolo fa, inoltre, l’esempio dell’energia radiante del sole che in estate viene assorbita o deviata dalle foglie degli alberi a foglie caduche, mentre in inverno viene solo filtrata dai rami di questa tipologia di alberi.
Il nono: gli alberi forniscono habitat, cibo e protezione a piante ed animali, arricchendo, così, la biodiversità urbana. Il decimo: la presenza di alberi ed aree verdi nel paesaggio può far aumentare il valore delle proprietà immobiliari del 20%.
INVESTIRE NEL VERDE
Gli alberi necessitano di investimenti: “Investire nella manutenzione di un albero contribuirà a ottenere i benefici desiderati” spiega la International Society of Arboriculture. “I costi associati alla rimozione e sostituzione di grandi alberi possono essere rilevanti. Inoltre, i vantaggi economici e ambientali prodotti da un albero giovane sono minimi rispetto a quelli offerti da un albero maturo. Estendere la durata della vita funzionale dei grandi alberi secolari attraverso una manutenzione ordinaria può ritardare queste spese e massimizzare i vantaggi”.
Considerato che anche gli alberi su una proprietà privata possono offrire benefici alla comunità circostante, anche i singoli proprietari devono essere responsabili della loro manuntenzione: “La potatura e la pacciamatura” conclude la International Society of Arboriculture “sono un buon modo per dare inizio alla vita degli alberi giovani. Gli alberi da ombra, però, raggiungono rapidamente una dimensione che può rendere necessario l’intervento di un arboricoltore professionista. Gli arboricoltori hanno le conoscenze e le attrezzature necessarie per potare, curare, concimare e manutenere un albero grande. Il personale del vivaio, la comunità forestale o un consulente arboricoltore possono rispondere a domande riguardo alla manutenzione dell’albero, suggerire trattamenti o raccomandare arboricoltori qualificati”.
Video
Benefici degli alberi urbani
Abbiamo parlato di:
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Climate Emergency, Urban Opportunity Report
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