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Grazie a lui il governo negò concessione di disboscamento, un albero scoperto in Cameroon porterà il nome di Leonardo DiCaprio

L’Uvariopsis dicaprio, della foresta di Ebo, è il primo albero denominato scientificamente nel 2022

di GreenReport.it   
Foto PeerJ
Foto PeerJ

Lo studio “Uvariopsis dicaprio (Annonaceae) a new tree species with notes on its pollination biology, and the Critically Endangered narrowly endemic plant species of the Ebo Forest, Cameroon”, pubblicato su PeerJ da un team di ricercatori di Royal Botanic Gardens, Kew, Université de Yaoundé, Herbier National du Cameroon e Université de Montpellier, presenta la primo “nuovo” albero denominato scientificamente nel 2022: l’Uvariopsis dicaprio, chiamato così in onore della star di Hollywood Leonardo DiCaprio, in questi giorni di nuovo sulla pagine dei giornali di tutto il mondo per il suo ruolo nel film “Don’t Look Up”, che denuncia la cecità del capitalismo e del mondo dell’informazione di fronte a una crisi planetaria che ha le sembianze di una cometa che sta per distruggere la Terra e che è un’evidente metafora del riscaldamento globale.

Si tratta di un albero tropicale della famiglia ylang-ylang, alto 4 metri con mazzi di fiori grandi, lucidi, di colore giallo-verde brillante che nascono direttamente sul tronco. E’ stato scoperto nella foresta di Ebo, in Camerun,  dalla principale autrice dello studio, Lorna MacKinnon, dei Royal Botanic Gardens, Kew.

Foto PeerJ

Al Kew spiegano che «gli scienziati hanno scelto di denominare il nuovo albero in onore di DiCaprio per aver svolto, tramite i social media, un ruolo importante nel lavoro di lobbying per revocare una concessione di disboscamento per la preziosa foresta di Ebo nel febbraio 2020».

Nell’aprile 2020, più di 60 ambientalisti avevano inviato una lettera al primo ministro del Camerun che ha avuto un’enorme attenzione internazionale grazie al sostegno espresso dall’attore e ambientalista Leonardo DiCaprio. Nonostante questo, a fine luglio, il governo del Camerun aveva firmato il decreto che dava il via libera al disboscamento.

Foto PeerJ

La foresta di Ebo, una delle più grandi foreste pluviali intatte del Camerun, ospita un’incredibile fauna selvatica, tra cui l’unica popolazione di specie di scimpanzé che utilizza ramoscelli per pescare le termiti e pietre per aprire le noci. E’ anche una foresta che in precedenza era relativamente sconosciuta alla scienza botanica. Gli scienziati del  Kew hanno documentato l’incredibile varietà di specie vegetali della foresta e raccolto dati per chiedere che venisse designata come Tropical Important Plant Area.

Alla fine la pressione mediatica, i dati dei botanici dei Kew e quelli sugli scimpanzé hanno portato il presidente del Camerun Paul Biya a revocare nell’agosto 2020 le concessioni di disboscamento, facendo sperare che le numerose specie uniche e minacciate della foresta sfuggissero all’estinzione che avrebbero altrimenti dovuto affrontare.

Lo studio che documenta l’esistenza del “nuovo” albero fa parte progetto TIPAs (Tropical Important Plant Areas) di Kew’s Cameroon e Herbier National du Cameroon, sostenuto da  Players of People’s Postcode Lottery, che ha permesso di documentare l’incredibile varietà di specie vegetali nella foresta di Ebo e raccolto dati, supportando la San Diego Zoo Wildlife Alliance che da quasi 20 anni sta sostenendo gli sforzi delle comunità locali per proteggere la foresta.

Purtroppo, lo studio evidenzia che l’Uvariopsis dicaprio appena scoperto e denominato scientificamente è già in pericolo critico di estinzione, perché «l’habitat forestale in cui si trova rimane non protetto, il che significa che rimangono minacce di disboscamento e conversione dell’habitat in piantagioni, e l’estrazione mineraria è un’ulteriore minaccia».

Nel 2020 gli scienziati di Kew e i loro collaboratori hanno denominato ufficialmente più di 200 piante e funghi di tutto il mondo, tra i quali un giglio rosa della foresta di Ebo, una pianta di tabacco selvatico che cattura insetti scoperta  in Australia e un’orchidea con fiori simili a stelle del  Madagascar che può crescere nell’oscurità. I botanici britannici sottolineano che «Molte di queste nuove specie sono già estinte e molte sono minacciate a causa della deforestazione, del disboscamento e della siccità, delle inondazioni e degli incendi causati dai cambiamenti climatici».

Per esempio, delle 16 nuove specie di orchidee scoperte in Madagascar, si pensa che 3 siano estinte in natura a causa della distruzione del loro habitat, una è scomparsa a causa dell’abbattimento delle foreste per coltivare piante per l’olio di geranio utilizzato nell’industria dell’aromaterapia in Europa. La nuova specie di primula del Capo scoperta nel  Katanga, nella Repubblica democratica del Congo, è a rischio a causa delle miniere di  rame.

Fino a quando una specie non ha un nome scientifico, valutarne il rischio di estinzione è quasi impossibile perché è molto difficile proteggerla.

Intervistato da BBC News, uno degli autori dello studio, Martin Cheek, capo dell’Africa & Madagascar team dei Royal Botanic Gardens, Kew, conclude: «L’elenco delle scoperte spettacolari del 2021 è un altro promemoria del fatto che questa è la nostra ultima possibilità di trovare specie sconosciute, denominarle e proteggerle prima che si estinguano. Là fuori, ci sono ancora migliaia di specie vegetali e forse milioni di specie fungine di cui non siamo a conoscenza. L’habitat naturale in cui crescono, in particolare le foreste, ma anche altri habitat, viene distrutto sempre più rapidamente da noi esseri umani senza sapere cosa c’è lì».

A cura di GreenReport.it

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