Zucchero e dolcificanti artificiali saranno presto rimpiazzati, creata il prodotto alternativo sano e sostenibile
A lanciarlo sul mercato, inizialmente quello europeo, una start-up nata in seno all’università di Cambridge che ha ottenuto già oltre 24 milioni di dollari di finanziamento
Una piccola start-up nata in seno all’università di Cambridge ha annunciato al mondo di esser pronta a lanciare sul mercato una alternativa sana e sostenibile a zucchero bianco (saccarosio) e dolcificante artificiale (aspartame). Diversamente dai prodotti oggi esistenti, la molecola della SupPlant - dichiarata “naturale” come il saccarosio - non esporrebbe i consumatori al rischio obesità, iperglicemia, diabete o a disturbi cardiovascolari. Inoltre la produzione potrà essere totalmente sostenibile: le coltivazioni richiederebbero pochissima acqua e meno superfici agricole. “Produciamo il nostro zucchero dalla fibra - ha evidenziato Tom Simmons, uno dei fondatori di SupPlant -, e quindi non dobbiamo estrarre lo zucchero dalla canna da zucchero. Ha la stessa consistenza, massa, caramellizzazione e cristallizzazione dello zucchero, ed anche la stessa quantità di dolcezza prodotta per grammo”.
Dopo tre anni di attenta ricerca, sovvenzionata con oltre 25 milioni di dollari la SupPlant è pronta a portare sul mercato il suo dolcificante, almeno per quel che riguarda l’Europa, che ha già concesso l'approvazione preliminare. L’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma, ha infatti asserito che la molecola risulta sicura per l’uso alimentare. Il prossimo passo sarà quello di ottenere l’approvazione anche dell’omologa FDA americana, così da poter lanciare il prodotto anche negli Stati Uniti.
Sono ormai decenni che l’industria dolciaria, come quella alimentare, cercano sostituti naturali al classico zucchero (per fare un esempio citiamo miele e stevia), ma le problematiche di produzione ne limitano sempre l’uso alla produzione industriale su larga scala. Ora lo zucchero SupPlant potrebbe soddisfare le aspettative dell’industria, conquistando importanti fette di mercato che, globalmnete, vale oltre 100 miliardi di dollari all’anno.