Purificatori d’aria e ionizzatori: come funzionano, a cosa servono e quando sono utili contro i virus
Negli ambienti indoor l’aria può essere fino a 5 volte più inquinata rispetto all’esterno
Negli ultimi tempi, a causa dell’emergenza Sars-CoV2 e della conseguente pandemia da Covid-19, ha riportato alla ribalta una tipologia di dispositivi che, precedentemente, trovava l’attenzione del mercato principalmente nei mesi estivi. Stiamo parlando dei purificatori d’aria (o sanificatori d’aria), elettrodomestici che aiutano a rinfrescare gli ambienti chiusi e a combattere cattivi odori, polvere e in alcuni casi persino i virus. La domanda che tanti si pongono è tuttavia una: sono davvero efficaci?
Dentro casa è importante godere di una buona qualità dell’aria
La qualità dell’aria della propria abitazione è importantissima, ancor più in questo periodo di “semi reclusione” dovuta alla pandemia da Covid-19, che costringe molti italiani a trascorrere il 90 per cento del tempo tra le quattro pareti di casa. Sebbene non ci si accorga di nulla, infatti, negli ambienti indoor l’aria può essere fino a 5 volte più inquinata rispetto all’esterno. Questo può creare banali disturbi temporanei, anche noti come Sindrome da Edificio Malato, a conseguenze più gravi all’apparato respiratorio. I soggetti più a rischio sono ovviamente i bambini e gli anziani, ma anche tutte quelle persone già affette da patologie respiratorie.
Partiamo col dire che sono sicuramente ottimi per rendere più salubre l’ambiente casalingo. L’installazione in casa di uno o più di questi dispositivi garantisce agli occupanti della medesima abitazione una qualità dell’aria nettamente superiore alla media. Un buon sanificatore, infatti, permette di purificare l’ambiente da germi, batteri, pollini, allergeni e molti altri organismi e micro-organismi potenzialmente pericolosi. Affermare tuttavia che l’installazione di un purificatore protegge gli occupanti di una casa da virus o coronavirus sarebbe probabilmente eccessivo (e comunque una tale affermazione andrebbe comprovata da test scientifici specifici).
Come funzionano e a cosa servono
I purificatori d'aria per la casa sono fondamentali per ripulire l'aria di casa dai contaminanti. Sul mercato sono presenti tre tipologie di sanificatori. I primi vengono chiamati genericamente ionizzatori, i secondi sono i purificatori dotati di filtro e i terzi sono dei veri e propri impianti denominati VMC (Ventilazione Meccanica Controllata).
Ionizzatori
Sono dispositivi che, come si evince dal nome che portano, creano ioni. Questi, sospesi in aria, si legano alle particelle inquinanti appesantendole e facendole precipitare.
Purificatori
Sono degli impianti filtranti (dotati perciò di filtro HEPA o ai carboni attivi) che arrestano le particelle inquinanti come le polveri sottili, pollini, batteri e altre sostanze dannose contenute nell’aria indoor.
Esiste una tipologia di dispositivi ibridi che coniuga le caratteristiche tecniche dei purificatori a quelle degli ionizzatori.
Ventilazione Meccanica Controllata (VMC)
Si tratta di veri e propri impianti di sanificazione. Un sistema di ventilazione meccanica controllata ricambia in modo continuo l’aria della casa. Il suo utilizzo consente di eliminare la maggior parte degli inquinanti interni filtrando l’aria in ingresso prima di immetterla negli ambienti. Ciò consente di rimuovere le polveri sottili, le eventuali particelle che causano allergie ma anche anidride carbonica (CO2) e umidità in eccesso, che possono causare danni anche all’immobile.
Ionizzatori, amici o nemici della salute?
Benché il loro utilizzo possa in qualche modo migliorare la qualità dell’aria, gli ionizzatori (e dunque in parte anche i purificatori dotati di ionizzatore) presentano dei problemi. Caricando elettrostaticamente le particelle producono inevitabilmente ozono ((O3), un gas che - ad alte concentrazioni - risulta essere nocivo. L'ozono indoor può irritare le vie respiratorie anche a livelli bassi, scatenare attacchi di asma, danneggiare l’olfatto e persino essere fatale ad alte concentrazioni.
Filtro HEPA, a carbone attivo o a raggi UV?
Come detto fino a questo momento la qualità dell’aria indoor è fondamentale per la salute degli occupanti della casa. Con la diffusione della Covid-19 alcuni brand hanno tentato di spingere i propri prodotti, sostenendo fossero efficaci nella lotta contro la diffusione del virus. Tali dichiarazioni, nella maggior parte dei casi, non sono supportate da riscontri scientifici. Il nuovo coronavirus non si trasmetterebbe infatti attraverso l’aria ma con le goccioline emesse quando si parla, o con colpi di tosse e starnuti, che non permangono nell’aria per un tempo significativo.
I filtri HEPA
Un purificatore d'aria, tuttavia, può in una certa misura catturare il coronavirus. Nello specifico i dispositivi più efficaci nella cattura di una porzione di particelle aerodisperse di dimensioni dei virus devono essere dotati di un filtro HEPA (High Efficiency Particulate Air Filter). Grazie a questa griglia il virus finisce con l’esser intrappolato e, non potendo moltiplicarsi da solo, finirebbe col morire. Ribadiamo che il purificatore d’aria non è tuttavia un sistema in grado di garantire una totale protezione dal virus: i depuratori HEPA non devono essere considerati una prima linea di difesa.
I filtri ai carboni attivi
Questi filtri hanno la capacità di intrappolare i composti organici volatili, una delle principali fonti di inquinamento domestico. Oltre a trattenere questi inquinanti il filtro a carbone attivo aiuta a ripulire l’aria dal fumo delle sigarette e anche dai cattivi odori. I migliori purificatori hanno anche uno stadio di filtraggio ulteriore per la riduzione della presenza di gas prodotti dalla combustione dei fornelli e caldaie, come il pericoloso biossido di azoto e di zolfo.
I raggi UV
La luce ultravioletta (UV) viene spesso utilizzata per disinfettare le attrezzature negli ospedali e prevenire la diffusione di ceppi dannosi di batteri e virus (ultraviolet germicidal irradiation). Un sistema di purificazione dell’aria a raggi UV, tuttavia, potrebbe non esser sufficiente ad eliminare le minacce più attuali. I batteri e i virus, infatti, per essere resi innocui necessitano di una esposizione prolungata (anche diverse ore) alla luce UV. Inutile dire che i purificatori d'aria UV domestici non hanno questa capacità, perché l’irradiazione giusto il tempo del passaggio all’interno del filtro. Ciò significa che alcuni batteri, idem i virus, possono restare attivi anche dopo il trattamento. All’inefficacia del trattamento contro i virus va aggiunta la potenziale pericolosità dei dispositivi. La luce ultravioletta, benché venga emessa all’interno dell’apparecchio, in caso di cattivo utilizzo della macchina è in grado di danneggiare (anche in maniera permanente) sia la pelle che gli occhi.
In conclusione possiamo dire che un buon purificatore d’aria, con un’efficace filtro HEPA, può sicuramente aiutare a ripulire l’aria da eventuali inquinanti, compresi molti virus in sospensione, a patto che l’impianto sia ben dimensionato per l’ambiente. Il filtro, pensato per trattenere particelle da 0,3 a 0.1 micrometri, sono dunque in grado di purificare l’aria polvere, acari, pollini, batteri e, in linea di massima, anche dai virus. Un consiglio degli esperti per garantire agli occupanti di una data casa la qualità dell’aria è quello di aprire regolarmente le finestre, così da far circolare l’aria in tutti gli ambienti.