Nutrire le mucche con le alghe riduce le emissioni di gas serra del bestiame dell’82 per cento
La ricerca potrebbe aiutare a produrre carne bovina e latticini in modo più sostenibile
Secondo lo studio “Red seaweed (Asparagopsis taxiformis) supplementation reduces enteric methane by over 80 percent in beef steers”, pubblicato su Plos One da un team di ricercatori statunitensi e australiani, «Un po’ di alghe nel mangime per bovini potrebbe ridurre fino all’82% le emissioni di metano prodotte dai bovini da carne». Secondo Ermias Kebreab, del Department of animal science dell’University of California, che ha guidato il team di ricerca, « I risultati dello studio, potrebbero aprire la strada alla produzione sostenibile di bestiame in tutto il mondo. Ora abbiamo solide prove che le alghe nella dieta del bestiame sono efficaci nel ridurre i gas a effetto serra e che l’efficacia non diminuisce nel tempo».
La principale autrice dello studio Breanna Roque, anche lei del Department of animal science dell’UC – Davis, aggiunge: «Questo potrebbe aiutare gli agricoltori a produrre in modo sostenibile la carne bovina e i prodotti lattiero-caseari di cui abbiamo bisogno per nutrire il mondo».
Per 5 mesi, durante la primavera /estate del 2020, il team di Kebreab e Roque ha aggiunto scarse quantità di alghe alla dieta di 21 bovini da carne e ha monitorato il loro aumento di peso e le emissioni di metano. Ne è venuto fuori che I bovini che hanno consumato dosi di circa 80 grammi di alghe hanno guadagnato tanto peso quanto i loro compagni di mandria mentre emettevano l’82% in meno di metano nell’atmosfera».
Kebreab e Roque hanno sviluppato un loro precedente lavoro con i bovini da latte che è stato il primo esperimento al mondo per capire i risultati e le conseguenze dell’utilizzo di alghe nel mangime per i bovini.
All’UC – Davis ricordano che «I gas serra sono una delle principali cause del cambiamento climatico e il metano è un potente gas serra. L’agricoltura è responsabile del 10% delle emissioni di gas serra negli Stati Uniti e la metà di queste proviene da mucche e altri ruminanti che eruttano metano e altri gas durante il giorno mentre digeriscono foraggi come erba e fieno». Dato che i bovini sono la principale fonte agricola di gas serra, sempre più studi evidenziano che, se vogliamo davvero limitare il riscaldamento globale, dovremmo mangiare meno carne. Invece, la Kebreab punta sulla nutrizione del bestiame: «Solo una piccola parte della terra è adatta alla produzione agricola. Molta più terra è adatta solo al pascolo, quindi il bestiame svolge un ruolo fondamentale nell’alimentazione dei 10 miliardi di persone che presto abiteranno il pianeta. Poiché gran parte delle emissioni di metano del bestiame proviene dall’animale stesso, la nutrizione svolge un ruolo importante nella ricerca di soluzioni».
Nel 2018, Kebreab e Roque erano stati in grado di ridurre di oltre il 50% le emissioni di metano delle vacche da latte integrando per due settimane la dieta dei bovini con alghe e spiegano che «Le alghe inibiscono un enzima nel sistema digerente della mucca che contribuisce alla produzione di metano». Nel nuovo studio, i ricercatori statunitensi e australiani hanno verificato se quelle riduzioni siano o sostenibili nel tempo dando alle mucche un poco di alghe ogni giorno per 5 mesi, dal momento in cui erano giovani fino alla macellazione.
In Australia, Kebreab e Roque hanno collaborato con la Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) alla James Cook University, Livestock Australia e Blue Ocean Barns, una startup che si rifornisce, elabora, commercializza e certifica additivi a base di alghe per l’alimentazione del bestiame e della quale Kebreab è un consulente scientifico.
Quattro volte al giorno, le mucche facevano uno spuntino mangiando da un congegno all’aperto che misurava il metano nel loro respiro. «I risultati sono stati chiari – dicono all’UC – Davis – I bovini che hanno consumato alghe hanno emesso molto meno metano e non c’è stato alcun calo di efficacia nel tempo».
I risultati di un gruppo di assaggio della carne dei bovini allevati con le alghe non hanno rilevato differenze nel sapore della carne di manzo nutrito con alghe rispetto a un gruppo di controllo. Test simili con bovini da latte hanno dimostrato che le alghe non hanno alcun impatto sul gusto del latte. Inoltre, gli scienziati stanno studiando modi per coltivare il tipo di alghe Asparagopsis taxiformis che il team di Kebreab ha utilizzato nei test. Infatti, in natura non ce ne sono abbastanza per un loro utilizzo esteso negli allevamenti.
Un altro problema è come fare a dare questi integratori alle alghe al bestiame che vive allo stato brado nei pascoli, Kebreab ha annunciato che il suo prossimo studio si occuperà proprio di questo.
La Roque conclude: «C’è ancora molto lavoro da fare, ma siamo molto incoraggiati da questi risultati. Ora abbiamo una risposta chiara alla domanda se gli integratori di alghe marine possono ridurre in modo sostenibile le emissioni di metano del bestiame e la sua efficacia a lungo termine».
GreenReport.it