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La Luna è sempre più lontana dalla Terra, e in futuro non illuminerà più le nostre notti

Il fenomeno, in atto da miliardi di anni, terminerà con l’uscita del nostro satellite dall’influenza dell’orbita terrestre. Ma per immortalare la Luna c’è ancora tempo

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Foto Shutterstock
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La Terra dovrà dire addio alla Luna. In futuro il satellite che accompagna il nostro pianeta riuscirà a liberarsi dall’influenza della forza di gravità terrestre. Benché il fenomeno sia estremamente lento, tanto da non farci accorgere del suo costante allontanamento, gli esperti si dicono certi di cosa accadrà. Tra circa 600 milioni di anni (ma c'è chi parla anche di 1 miliardo di anni) la Luna orbiterà abbastanza lontano da far perdere all'umanità (dovessimo essere ancora sulla Terra) una delle sue più antiche visioni cosmiche: le eclissi solari totali. La Luna non sarà in grado di bloccare la luce del Sole e proiettare la propria ombra sulla Terra. Gli scienziati stimano che il nostro satellite si allontani di circa 4 centimetri l'anno, e concordano sul fatto che il fenomeno non possa in alcun modo esser fermato. Dopo un misterioso impatto con un enorme oggetto, avvenuto 4.5 miliardi di anni fa, i detriti rimasti in orbita attorno alla Terra cominciarono ad unirsi fino a dar forma al satellite che oggi conosciamo. All’epoca, evidenziano i ricercatori, la Luna era dieci volte più vicina.

La manifestazione più tangibile dell’influenza della Luna è data dal fenomeno delle maree, che in alcune zone del globo possono raggiungere e superare addirittura dislivelli di 10 metri. Se la Luna non ci fosse più, tutta l’acqua dei mari e degli oceani verrebbe ridistribuita, andando in parte a migrare dalle regioni equatoriali a quelle polari. Verrebbero così a ridursi o interrompersi anche alcune importanti correnti oceaniche che regolano la formazione delle nubi e quindi la circolazione atmosferica su scala globale, con ripercussioni non facilmente prevedibili ma sicuramente importanti sul clima.

Secondo le stimedi Luis Barbier, astrofisico del Goddard Space Flight Center della NASA, il processo di allontanamento continuerà fino a quando l’orbita della Luna raggiungerà un’ampiezza maggiore del 50 per cento di quella attuale. Con la conseguenza che un mese durerà 50 giorni. Ma forse a quell’epoca il genere umano non avrà certo questa come principale preoccupazione. Ci sarà infatti da fronteggiare il destino di un Sole morente, in forte espansione, che trasformerà il nostro Pianeta in una sterile e inabitabile distesa infuocata.

Ma perché il nostro satellite scappa via?

Una spiegazione schematica è stata pubblicata da molti siti scientifici, e si compone di 6 punti:

1)     L’attrazione esercitata dalla Luna sulla Terra provoca le maree. Il sollevamento delle masse d’acqua oceaniche crea sulla superficie terrestre una vera e propria protuberanza.

2)     La protuberanza esercita a sua volta una forza di attrazione sulla Luna.

3)     La Terra ruota intorno al proprio asse in un giorno, mentre la Luna ruota intorno alla Terra in quasi 28 giorni.

4)     A causa di questa differenza di velocità, la protuberanza si trova sempre non allineata alla Luna.

5)     La forza di attrazione che la protuberanza esercita sulla Luna, rimasta indietro per via della sua minore velocità di rivoluzione intorno alla Terra, trascina il satellite costringendolo ad aumentare la sua velocità.

6)     L’aumento della velocità maggiore spinge la Luna proiettandola verso un’orbita superiore: il nostro satellite, di fatto, si allontana.

L’umanità avrà tuttavia ancora migliaia di anni per ammirare la Luna, e chissà, quest’ultima potrebbe persino restare attorno al pianeta più a lungo dell’uomo sulla Terra.

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