Energia dal Sole anche di notte, ecco i pannelli che rivoluzioneranno il mondo
A sviluppare le incredibili celle termoradiative sono stati gli scienziati dell’Università della California
Al termine dell’emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova l’economia globale, il mondo potrebbe vivere un momento di innovazione tecnologica che non ha precedenti nella nostra storia. Sarà dura rialzarsi, questo è evidente già da oggi, ma alla fine si ripartirà. Per farlo serviranno nuove idee, nuovi progetti che, nel caso di molti settori, dovranno essere inevitabilmente più amici dell’ambiente. La produzione d’energia, i cui consumi sono in costante aumento, sarà uno di questi settori. I combustibili fossili sono destinati a cedere piano piano spazio alle fonti energetiche green, ancor più dopo la scoperta che l’inquinamento atmosferico è in qualche modo un potenziatore che facilita la diffusione di virus come il Covid-19. E allora l’annuncio fatto da un team di ricercatori dell’Università della California a Davis appare ancor più importante. L’equipe di scienziati ha infatti annunciato di aver superato uno dei maggiori limiti del fotovoltaico. I pannelli, infatti, non sono in grado di funzionare in assenza di luce solare.
Il team della UC Davis ha sviluppato un prototipo di cella solare capace di produrre energia anche di notte. Si tratta, evidenziano i ricercatori, di uno speciale tipo di cella termoradiativa, che genera cioè energia irradiando calore nell’ambiente circostante. Il prototipo è basato in pratica sul principio della termodinamica, secondo cui, un oggetto caldo rispetto all’ambiente circostante, irradia calore sotto forma di luce infrarossa.
“Mentre una classica cella fotovoltaica, che è più fredda rispetto al Sole, assorbe la luce generando una tensione e il flusso di corrente - evidenzia Jeremy Munday, responsabile dello studio e professore del dipartimento di ingegneria elettrica e informatica - in questi nuovi dispositivi viene emessa luce, e la corrente e la tensione vanno nella direzione opposta, generando comunque energia”. L’energia che si riesce a produrre di notte, allo stato attuale, risulta meno di quella ottenibile di giorno, ma ciò non rappresenta certo un problema. I due sistemi potrebbero esser facilmente integrati così da ottenere una produzione H24. In ogni caso le nuove celle notturne, poco più dei prototipi, sono in grado di produrre 50 watt di energia per metro quadrato: ulteriori studi e miglioramenti sono pertanto indispensabili.