Attraccare le barche e salvare la posidonia? Ora si può. Cosa sono le boe ecosostenibili
Quest’estate 2.000 barche hanno testato il nuovo sistema, ma per difendere i posidonieti servono altre boe

Finita l’estate si tirano le somme di una stagione volutamente improntata sulla sostenibilità delle vacanze nell’Area marina protetta Punta Campanella, in Campania. Nel Campo Ormeggio, infatti, si sono conclusi i test condotti grazie anche alla collaborazione dei 2.000 diportisti che hanno accettato di sostare senza usare le classiche ancore. Una scelta importante, che ha consentito di salvaguardare i fondali e quindi i preziosi posidonieti.
“Non bisogna gettare l’ancora sulla posidonia - spiegavano i responsabili dell’AMP in occasione dell’apertura stagionale del Campo Boe -. Negli ultimi decenni i posidonieti si sono ridotti in tutto il Mediterraneo anche e soprattutto a causa degli ancoraggi. Quando viene tirata su, l’ancora ara il fondale e strappa la pianta marina. Un ettaro di posidonia può ospitare fino a 350 specie diverse. Un solo metro quadrato di prateria può generare 20 litri di ossigeno al giorno e assorbire 65 grammi di carbonio all’anno. Offre un contributo importantissimo nella lotta ai cambiamenti climatici oltre che mitigare l’erosione costiera. Fondamentale tutelarla per il futuro di tutti noi”.
In cambio del rispetto delle regole i vacanzieri hanno potuto godere della bellezza di aree altrimenti vietate. “Le boe utilizzate - tecnologia Manta Ray - sono a impatto zero, penetrano nel fondale senza causare danni. Le barche in questo modo possono sostare nell’area in tutta sicurezza e senza usare l’ancora che ara i fondali e devasta la posidonia, pianta fondamentale per l’ecosistema e in grado di produrre ossigeno e immagazzinare anidride carbonica”.
Soddisfazione del direttore dell’Amp Alberico Simioli, che ci tiene però a sottolineare come l’aumento del flusso del diporto nell’Area marina protetta imponga una attenta riflessione sulla necessità di realizzare nuovi campi boe, pena la distruzione di posidonieti. “Abbiamo monitorato l’andamento della prateria di posidonia nell’area di Mortelle, ove è presente il campo boe, e in aree di ancoraggio libero. In queste ultime riscontriamo un posidonieto che regredisce sempre di più. Per la prossima stagione estiva dovremo necessariamente arginare questa situazione anche con le delimitazione di altre aree ove evitare di ancorare. Inoltre, lo staff scientifico del Parco sta sperimentando il reimpianto della posidonia. Il bilanciamento tra co2 prodotto e quello sottratto deve essere una priorità”.