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A come amore e come rispetto, in Alta Val Badia nasce ATIRA: come diventare custodi delle Dolomiti

Paola Babichdi Paola Babich   

A come Amur (Amore), T come Teritore (Territorio), I come Insegnamënt (Educazione), R come Respet (Rispetto) e, ancora, A come Ambiënt (Ambiente). In una parola, ATIRA, che in ladino significa “subito”.

Di cosa stiamo parlando? Di una nuova e interessante iniziativa appena nata in Alta Badia, in Alto Adige, ossia una serie di incontri ed escursioni all’insegna della sostenibilità. Per la destinazione turistica nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO, la certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council) ha rappresentato un punto di partenza per aspirare a una sempre maggiore sostenibilità, sia dal punto di vista ambientale, che culturale e socio-economico.

ATIRA racchiude una serie di incontri ed escursioni, che si svolgeranno ogni lunedì durante tutta la stagione estiva, pensati per aumentare la consapevolezza di residenti e visitatori su questioni importanti per la comunità e per il mantenimento di uno sviluppo sostenibile. Tutti coloro che parteciperanno impareranno non solo aspetti affascinanti sulla montagna, ma anche come contribuire attivamente alla tutela del territorio. Il tutto, naturalmente, con l’accompagnamento di esperti locali, pronti a spiegare e a sciogliere ogni dubbio.

Val Badia

Tante le escursioni e le attività proposte: vediamone alcune.

La foresta vista dal fungo. Andrea, appassionato micologo, vi farà immergere in un’avventura esplorativa nel mondo dei funghi, alla scoperta del loro ruolo ecologico e delle proprietà medicinali. Con Andrea sarà possibile osservare il bosco dal punto di vista del fungo, che non è semplicemente un frutto della terra, ma il tramite che lega ogni forma di vita nell’ecosistema forestale. L’escursione si svolge nei boschi di La Val, che custodiscono una diversità che va oltre i noti porcini e finferli. Un vero e proprio viaggio sensoriale e cognitivo, dove ogni esemplare incontrato è il pretesto per un racconto di ecologia, biologia e chimica. Il tutto anche con un occhio di riguardo agli straordinari aspetti curativi di questi prodigi della terra, che spesso hanno anticipato nuove frontiere della ricerca farmacologica.

Il bostrico. Chi è costui? Un insetto mangia-alberi… A fine ottobre 2018 la tempesta Vaia ha causato la distruzione di milioni di alberi. Una delle conseguenze è il bostrico, un insetto che prolifera nei boschi e che fra gli alberi abbattuti ha trovato il proprio habitat ideale, distruggendone intere distese. L’escursione con la guida forestale Roland si svolge nel bosco in prossimità del Passo Campolongo e permette di acquisire informazioni chiare e interessanti su questo fenomeno. I partecipanti hanno l’opportunità di osservare in prima persona le conseguenze della tempesta sulle foreste e di apprendere come la proliferazione del bostrico stia influenzando l’ecosistema boschivo. Perché essere consapevoli di cosa accade è il primo passo per trovare soluzioni efficaci.

Renasciüda: La rinascita del bosco. Renasciüda in ladino significa rinascita. Il 16 giugno la si celebra nei pressi del Passo Campolongo, distrutto dalla tempesta Vaia. Durante questo evento, chiunque vorrà potrà dare una mano, aiutando a piantare insieme 1000 alberi per ripristinare questo bosco.

Il contadino: custode dei prati di montagna L’escursione prevede una semplice passeggiata in compagnia di un giovane contadino, custode della tradizione agricola ladina, che svela l’arte e la scienza della falciatura, condividendo con l’ospite il significato e la necessità di questa pratica. Quali sono i metodi utilizzati? E i tempi giusti? Grazie all’esperto è più facile capire come le conseguenze di una mancata cura dei prati di montagna e dei pascoli possa recare non solo danni estetici, ma soprattutto ambientali, e quanto sia importante il rispetto del duro lavoro dei contadini, che si prendono cura di questi spazi, vitali per l’ecosistema montano. E alla fine, visita guidata alla stalla e al fienile.

Food Forest? Sì, grazie! La Food Forest, chiamata anche foresta commestibile oppure orto-bosco è una coltivazione multifunzionale, composta da alberi, piante, erbe medicinali e officinali, bacche e altri frutti di bosco. Si tratta di un sistema produttivo che cattura in modo permanente CO2 e aumenta la biodiversità alpina, migliorando allo stesso tempo la fertilità del suolo.

L’Alta Badia, in collaborazione con Etifor (spin-off dell’Università di Padova), ha individuato nel Bosco Masisti al Passo Campolongo il luogo ideale per creare una Food Forest. Quattro anni fa è iniziato il processo di riforestazione, e si è così creata un’ottima biodiversità grazia alla quale trovare gustose sorprese, tra le quali mirtilli, lamponi, fragoline di bosco, bacche di ginepro, sambuco e tanto altro ancora. Lungo il sentiero sono stati installati pannelli informativi che offrono la possibilità, oltre che di passeggiare, di conoscere tutti i segreti del verde circostante.

Muoversi “green”. Sì, è possibile, e proprio per questo si punta sull’apertura estiva degli impianti di risalita. Un servizio ulteriormente potenziato, grazie all’utilizzo della cabinovia Borest, ideale per spostarsi tra Corvara e Colfosco senza usare l’automobile. Dalla stazione di Colfosco si può proseguire in direzione Valle Stella Alpina, oppure raggiungere l’impianto di risalita Plans-Frara che porta al Passo Gardena. Le seggiovie La Fraina e Bamby sull’altopiano del Piz Sorega e del Piz La Ila collegano invece i paesi di La Villa e San Cassiano in tutta comodità. In totale sono 19 le strutture aperte dal 15 giugno al 6 ottobre, di cui si può usufruire grazie alla tessera Alta Badia Summer Card. Novità 2024: è già disponibile la Carta dell’ospite, che permette a tutti coloro che soggiornano presso una struttura associata alla Cooperativa Turistica Alta Badia, di utilizzare gratis tutti i mezzi pubblici regionali dell’Alto Adige.

E per chi ama le due ruote… Grazie all’E-Bike Sharing è possibile pedalare in tutta comodità da un posto all’altro, raggiungendo i punti più panoramici della zona e i tre parchi all’interno dell’Area Movimënt, a 2000 m. Le stazioni dove ritirare o consegnare le bici sono presso le stazioni a monte degli impianti di risalita Col Alto, Piz La Ila e Piz Sorega. Per saperne di più: altabadia.org

Per godere delle iniziative, soggiorni green e di relax a contatto con la natura. L’Hotel Col Alto di Corvara è una struttura storica della valle altoatesina: aperto nel 1938, è divenuto un albergo a misura di sportivi e amanti della montagna, complice la vicinanza ai magnifici sentieri dell’Alta Badia. Il Col Alto è inoltre Family Friendly ed Eco Hotels Certified, e vanta una grande piscina coperta con idromassaggio ai sali marini, oltre a sauna finlandese, bagno turco, laconium-tepidarium, percorso Kneipp, docce emozionali, grotta del ghiaccio. Da provare i trattamenti nella rinnovata area beauty La Natüra, che propone massaggi classici, hot-stone e ayurvedici, tutti rigorosamene a base di oli e prodotti alpini naturali e 100% locali (colalto.it)

Al Dolomiti Wellness Hotel Fanes, a San Cassiano, l’immersone nella natura è totale, e il benessere è a 360° nei 5.000 mq di area wellness con diversi tipi di saune, bagno turco, idromassaggio con acqua salina; e poi piscine coperta ed esterna, infinity pool di 25 metri su terrazza panoramica. Novità: la sauna panoramica Elements, su base cilindrica e sospesa a circa 9 metri dal suolo, è ispirata ai 5 elementi delle tradizioni antiche (terra, aria, acqua, fuoco, etere) e ruota su se stessa regalando un panorama unico sulle Dolomiti (hotelfanes.it

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