Ecco quali sono le città dove la lentezza migliora e allunga la vita: la guida Cittaslow tra cultura ed enogastronomia
Sono 88 i comuni connessi alla rete internazionale di 300 città comprese nella guida di Cittaslow, associazione il cui slogan è “innovation by tradition”
Sostenibilità e tutela dell’ambiente, cultura, lentezza positiva, economia circolare, mobilità dolce, resilienza e giustizia sociale. Ecco alcuni dei principi guida di Cittaslow, associazione fondata nel 1999 a Orvieto (cittaslow.it), il cui slogan è “innovation by tradition”. In Italia sono ben 88 i comuni connessi a questa rete internazionale di 300 città, distribuite in 33 Paesi.
Memoria e innovazone
Lo scopo è preservare lo spirito delle comunità, trasmettendo memoria e conoscenza alle nuove generazioni, rendendole consapevoli del loro patrimonio culturale; il tutto all’insegna della socialità, della valorizzazione della natura, del cibo locale salutare, nel rispetto dei ritmi di ogni essere vivente. Progresso e buon vivere si sposano attraverso condivisione, utilizzo delle risorse sociali, azioni di inclusione. Luoghi giusti per conoscere usanze e tipicità dei territori, per assaporare la bellezza dei paesaggi ed entrare in contatto con la gente del posto. Andiamo a scoprirne alcuni, dal nord al sud della penisola.
Chiavenna
Nel cuore delle Alpi, circondata dalle montagne, ecco Chiavenna, citata già da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia. Ha un piacevolissimo centro, palazzi signorili, fontane in pietra ollare, vecchie case a loggiati che affacciano sul fiume Mera, con i suoi antichi ponti; ‘Città Slow’ e ‘Bandiera arancione Touring Club (che certifica i piccoli borghi eccellenti dell’entroterra italiano), è anche la patria del Violino di capra, presidio Slow Food prodotto con la coscia e la spalla della capra. Tipici del territorio sono i crotti, cavità naturali dotate di spiragli tra cui soffia il ‘sorèl’, perfetto per la stagionatura dei salumi e l’invecchiamento del vino. Nelle immediate vicinanze sono numerosi i parchi e le attrazioni che regalano la possibilità di immergersi in contesti naturalistici di grande bellezza. Tra le varie tappe, le Cascate dell’Acquafraggia, attorno alle quali è stato creato un percorso attrezzato che attraversa il parco e che offre la possibilità di ammirare le cascate e l’intera vallata da terrazze panoramiche. Salto indietro nel tempo al Parco delle Marmitte dei Giganti, alla ricerca di indizi storici e preistorici. Si tratta di una riserva naturale e museo all’aperto di grande interesse geomorfologico e ambientale, caratterizzata da paesaggi unici e manifestazioni geomorfologiche di origine glaciale dalle forme più strane che negli anni sono state scavate nei sassi dall’azione dell’acqua. Si va alla scoperta del parco grazie alle vecchie mulattiere e ai sentieri che si snodano all’interno della riserva; inoltre, al suo interno si trova il Parco botanico- archeologico del Paradiso che conserva varietà botaniche di fiori e piante con alcune specie rare, un percorso botanico e numerosi resti archeologici e storici. E per tutti gli appassionati di cammini, di montagna, di turismo lento ed esperienziale, c’è l’evento Cammina Chiavenna, che dal 3 al 5 maggio offre un ricco programma fatto di visite guidate, tipicità ed escursioni lungo vie storiche, perfetto per coniugare sport, cultura, natura e gastronomia (valchiavenna.com).
Levanto
Amate le passeggiate su due ruote o a piedi vista mare? Allora Levanto (Sp) è il posto giusto, con la sua panoramica ciclabile di 5 km. che porta a Framura: un itinerario adatto a tutti creato sul tracciato ferroviario dismesso e riqualificato, dove le arcate delle gallerie formano terrazze naturali che regalano favolose viste sulle calette sottostanti. Non solo bici, si diceva: Levanto si esplora anche a piedi attraverso il Parco Nazionale e dell’Area marina protetta che condivide con le Cinque Terre. Ben 80 km. di sentieri uniscono 18 borghi medievali tra loro e con il fondovalle, con lo sguardo che spazia tra olivi, vigneti e macchia mediterranea. Da Levanto si può ad esempio raggiungere Monterosso grazie ai sentieri 1 e 10 del Cai che seguono la costa e percorrono il Parco nazionale delle Cinque Terre. Oppure da Fossato si arriva a Montale, attraversando i borghi medievali di Lizza, Lavaggiorosso, Groppo, Dosso e Casella.
Massa Marittima
Macchia mediterranea, vigneti e oliveti sono il biglietto da visita di Massa Marittima, immersa nella Maremma toscana, nonché porta di accesso al Geoparco Unesco delle Colline Metallifere. Ma la sua particolarità, parlando di acque dolci, è il suggestivo laghetto dell’Accesa, ambiente particolarmente interessante, protetto dalla legge regionale toscana. È un piccolo lago di appena 14 ettari con una profondità che arriva a 50 metri, che ha dato origine a numerose leggende popolari. Il fondale di sabbia chiara e le sorgenti sotterranee rendono l’acqua cristallina perfetta per un bagno in estate, grazie anche alla piccola spiaggia. Ma il lago dell’Accesa, a 9 km da Massa Marittima, non è importante solo dal punto di vista naturalistico: sulle sue sponde è stato rinvenuto infatti un insediamento etrusco originario del VII - VI secolo a.C. esteso decine di ettari e composto da 5 quartieri abitativi e altrettante necropoli.
Gravina in Puglia e Trani
Nel Parco dell’Alta Murgia sono una sessantina i chilometri che dividono le due Cittaslow Gravina in Puglia e Trani. Un percorso di grande fascino che attraversa il Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Gravina vanta un patrimonio culturale e naturale importante: da una parte il centro, con monumenti, opere d’arte e chiese rupestri. dall’altra, ad appena 6 km, il Bosco Difesa Grande, uno dei più importanti ambienti naturali della regione. Il suo nome richiama le gravine, spaccature della crosta terrestre simili a canyon scavate dal torrente Gravina. Dall’entroterra si pedala verso la costa adriatica fino alla Cittaslow Trani, la perla della Puglia. Uno scrigno di ricchezze storiche, artistiche e culturali, tra cui la Cattedrale protesa verso il mare, una delle migliori realizzazioni in stile romanico della Puglia. Nel mezzo si trova il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, ricco di ciclovie che permettono di esplorarne la bellezza naturalistica e culturale, tra colline, trulli, uliveti, gravine e masserie. 12 i percorsi per mountain bike, mentre 7 itinerari interconnessi danno vita al percorso ciclopedonale “Jazzo Rosso - San Magno - Castel del Monte”.