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Dalle Alpi all'Artico: le tre capitali europee della Cultura 2024 premiate anche per il rispetto dell'ambiente

Lo scopo di queste "capitali" è dare rilievo al multiculturalismo, favorire gli scambi, valorizzare la diversità e il patrimonio dei paesi europei. Scopri dove sono

Paola Babichdi Paola Babich   

Atene, 1985: l’allora ministra greca della cultura Melina Mercouri inaugurava un appuntamento che si sarebbe poi consolidato, l’iniziativa Capitale europea della cultura. Un successo che è proseguito negli anni, sino ad oggi, e che rappresenta un importante pilastro per tutti noi; lo scopo è dare rilievo al multiculturalismo, favorire gli scambi, valorizzare la diversità e il patrimonio dei paesi europei, migliorando la conoscenza reciproca tra i cittadini dell’Unione. Le Capitali Europee della Cultura 2024 sono tre destinazioni fuori dai soliti circuiti turistici, ricche di attrattive e molto attente all’ambiente. Ecco dunque al centro dell’attenzione l’austriaca Bad Ischl-Salzkammergut, la norvegese Bodø e l’estone Tartu. 

Bad Ischl-Salzkammergut

E’ la prima volta in assoluto che una Capitale Europea della Cultura si trova in una regione alpina e rurale, caratterizzata dalla presenza dell’acqua, che dà vita a numerosi laghi, di varie dimensioni, dai colori iridescenti e circondati da meravigliosi boschi, nonché a fiumi, torrenti e cascate. E c’è di più: sì, perché la città storica di Bad Ischl fa gioco di squadra. Infatti a lei si affiancano 22 comuni dell’area del Salzkammergut (Salz, “sale” e “Kammergut”, ossia la proprietà di un sovrano nel XV secolo): e il motto per il 2024 è proprio La cultura è il nuovo sale, evidente riferimento al fatto che il territorio ricorda il suo passato di prosperità legato all’attività estrattiva, visibile nelle eleganti architetture, non tralasciando di guardare al futuro puntando su cultura, economia e turismo, tradizione iniziata con gli Asburgo. A diventare protagonista, dunque, è proprio il cuore montuoso dell’Austria, pronto a dare ampio spazio a progetti che guardano a uno sviluppo inclusivo e sostenibile per un Paese in cui assumono grande rilievo natura, arte e cultura, e in cui si presta attenzione al cambiamento climatico in atto. Il programma dell’importante evento si basa su oltre 190 progetti per centinaia di appuntamenti che ruotano intorno a temi come L’arte del viaggio, dedicata al turismo lento e responsabile, Glocal. Costruire il nuovo, per una prospettiva di sviluppo rispettosa e aperta, Cultura fluida, incentrata sull’acqua e le sue declinazioni come oro del futuro, Potere e tradizione, con eventi legati sia agli Asburgo che al nazionalsocialismo (austria.info).

Bodø

La norvegese Bodø è la prima città a nord del Circolo Polare Artico a detenere il prestigioso titolo di Capitale Europea della Cultura e a festeggiare è l’intera contea del Nordland. Tra i numerosi appuntamenti da non perdere ci sono sicuramente il primo festival al mondo totalmente sostenibile, un viaggio storico lungo la Nordland Railway, la biennale europea di land art; e, ancora, un’opera lirica sullo stoccafisso, un festival del cibo artico e uno della luce, una trilogia teatrale Sami e un museo pop-up Sami; la città, infatti, si trova in Lapponia, la regione dei Sami, famosi per l’allevamento delle renne, di cui si vuol far conoscere la storia. Gli organizzatori si pongono l’obiettivo di porre in risalto proprio i punti di forza locali, partendo dall’armonia con la natura. Il programma seguirà infatti le stagioni che accompagnano il viaggio del sole durante l’anno artico, all’insegna di Ottimismo primaverile, Follia d’estate (il sole di mezzanotte è visibile orientativamente dal 2 giugno al 10 luglio), Tempeste d’autunno e Luce artica, dedicata all’inverno, reso magico dallo spettacolo dell’aurora boreale (bodo2024.no).

Tartu

A due ore di treno da Tallinn, Tartu si trova nell’Estonia meridionale, una regione punteggiata di laghi, foreste, villaggi tradizionali: tutti luoghi perfetti per vivere da vicino la natura e per assaporarla lentamente, con escursioni a piedi e in bicicletta. Arts of Survival, Arti della Sopravvivenza: ecco il motto di Tartu 2024, che si concentra sulla sostenibilità e l’unicità, puntando sulle conoscenze e i valori che possono aiutare a condurre una buona vita nel futuro. La seconda città più grande dell’Estonia, attraversata dal fiume Emajõgi, che taglia in due il centro urbano, è caratterizzata da ampi spazi verdi urbani, da un’università di prestigio, da imprese innovative. La moltitudine di eventi in programma, anche nei dintorni, spaziano tra tour architettonici, esperienze per calarsi nella più tipica cultura locale, mostre d’arte contemporanea: tra le tante, Wild Bits, dal 25 giugno al 15 settembre, che avrà luogo all’aperto, a Maajaam, fattoria tecnologica e artistica dell’Estonia meridionale che presenterà opere inserite in un contesto di campagna, tra boschi e prati. E può mancare il riferimento a uno dei capisaldi della cultura nazionale? Ovviamente no: tra i tanti appuntamenti organizzati ce ne sarà uno dedicato interamente alla sauna, parte integrante della cultura e della vita estone. Si tratta del festival Naked Truth, che il 10 e 11 maggio permetterà agli ospiti di confrontarsi tra loro, con discussioni ospitate in saune pop-up. Con Aigu Om! 2024, dal 15 al 21 luglio, si celebra l’armonia tra pentagramma e natura con una serie di concerti, bagni nella foresta, passeggiate culturali, laboratori di medicina popolare e cultura alimentare. Il Kanepi Hemp Festival, il 19 e 20 luglio, valorizzerà invece la coltivazione della canapa industriale, e analizzerà il ruolo della canapa nell’agricoltura, nonché la sostenibilità ambientale. Durante tutta l’estate, fuori Tartu si snoderà poi la Via dell’Arte Out of Town Art Festival, dal 6 luglio fino al 31 gennaio 2025: i paesaggi della municipalità saranno decorati con murales, sculture ecologiche e installazioni. La cura per la natura è parte importante del processo creativo: le opere sono progettate per invecchiare con l’ambiente e la cultura verde sarà discussa durante il festival (tartu2024.ee).

Paola Babichdi Paola Babich   
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