Un'autostrada taglierà in due un pezzo di foresta amazzonica: la lotta dei popoli indigeni
I leader dei popoli indigeni sono a Brasilia per opporsi a questo disastro. La strada devasterà l'ecosistema e il mondo degli indigeni

Le leadership dei popoli indigeni Ashaninka, Yawanawá e di altre 12 etnie del Perù e del Brasile sono a Brasilia da qualche giorno per cercare di fermare definitivamente la costruzione di una autostrada tra Cruzeiro do Sul, nello stato brasiliano di Acre, e Pucallpa, in Perù, distanti in linea d'aria oltre 250 Km e che attraverserebbe i territori della regione amazzonica in cui vivono. Lo riporta il sito del quotidiano brasiliano Folha de São Paulo, sottolineando che gli indigeni in questi giorni hanno visitato ministeri, ambasciate e organizzazioni nella capitale verde-oro alla ricerca di appoggio.
La strada devasterà l'ecosistema e il mondo degli indigeni
Il tracciato previsto per la nuova autostrada, attraversa il Parco Nazionale della Serra do Divisor, importante unità di conservazione ambientale con 837 mila ettari al confine dei bacini idrografici dei fiumi Ucayali (in Perù) e Juruá (in Brasile), oltre a parte delle terre e delle comunità indigene. Le 14 etnie presenti a Brasilia rappresentano la Commissione Transfrontaliera dell'Alto Juruá, Yurúa e Alto Tamaya, formata da una rete di comunità e organizzazioni indigene nella regione di confine tra il Brasile e il Perù. "La costruzione di nuove strade genera la contaminazione di fiumi, sorgenti e compromette la salute delle comunità, oltre a causare danni all'ambiente. Influisce anche sulla vita sociale e sulla cultura dei popoli della regione", ha denunciato alla Folha il coordinatore dell'Organizzazione dei popoli indigeni del Rio Juruá, Francisco Piyãko, dell'etnia ashaninka.