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Nei silos della Cina tanto grano da sfamare la popolazione di due pianeti Terra: cosa sta succedendo

Pechino vanta allo stato attuale scorte pari a 140 megaton (milioni di tonnellate) di cereali. Stati Uniti, Europa, Canada e Australia messi assieme appena 40 megaton

di Roberto Zonca   
Foto Shutterstock
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Il governo cinese continua a stipare grano nei propri silos grano e altri cereali. Stando alle ultime stime Pechino avrebbe immagazzinato tanto grano da sfamare il doppio della popolazione terrestre, con scorte pari a 140 megaton (milioni di tonnellate) di cereali. Ma il dato da solo non è in grado di descrivere l’immensità dei depositi già colmi. Per meglio comprendere diciamo che Stati Uniti, Europa, Canada, Australia, Medio Oriente e Africa del Nord vantano depositi complessivi per un totale di 60 megaton. Il perché il governo cinese stia attuando la corsa all’acquisto di tutti questi cereali è allo stato attuale ignota. Si tratta di certo di un accumulo anomalo, che va ben oltre a quelle che possono esser le esigenze di una popolazione comunque numerosa, che vanta oggi oltre 1 miliardo e 400 milioni di abitanti. Di certo la guerra in Ucraina non è la causa scatenante della corsa all’accumulo decisa da Pechino.

La guerra in Ucraina non c'entra

L’incetta è iniziata molti anni prima del conflitto. Ma allora quali i perché? Il grano deperisce rapidamente, non può esser conservato per troppo tempo, c’è pertanto chi ipotizza che la Cina voglia servirsi delle riserve in eccesso come “arma alimentare” da usare per futuri accordi commerciali internazionali. Già oggi Pechino potrebbe ricavare ingenti somme da una moltitudine di Paesi che necessitano di cereali per l’uso alimentare o per la zootecnia.

Nuovi accordi per aumentare ulteriormente le scorte

Ma alla Cina ancora non basta e, proprio alcuni giorni fa, avrebbe stipulato nuovi accordi con il Brasile, che si è formalmente impegnato a venderle buona parte della produzione di mais: manca soltanto il parere del ministero per l’Agricoltura cinese e della finalizzazione della documentazione fitosanitaria per far arrivare le merci da oltreoceano. Il Brasile fino a pochi anni fa esportava mais verso l’Egitto, l’Iran, il Giappone e il Vietnam, ma se tutto il prodotto venisse dirottato verso il mercato cinese sarebbero a rischio anche le economie nazionali di questi paesi.

di Roberto Zonca   
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