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L'insostenibile costo dell'inquinamento: non solo per la salute ma anche per agricoltura e industria

I dati aggiornati dalla WMO: in tutto il mondo conseguenze negative. E con il cambiamento climatico lo scenario potrebbe peggiorare, ha dichiarato Ko Barrett, vicesegretario generale di Wmo.

di Tiscali Ambiente   
Ansa

L'inquinamento atmosferico provoca più di 4,5 milioni di morti premature all'anno, a livello globale, e ha un costo economico e ambientale elevato che potrebbe peggiorare a causa del cambiamento climatico. In alcune regioni, come Cina e India, del mondo può infatti ridurre del 15% la resa delle colture agricole, con gravi conseguenze per le popolazioni locali. È quanto emerge dal report annuale della World Meteorological Organization su qualità dell'aria, Inquinamento e incendi, realizzato per la "Giornata dell'aria pulita per i cieli blu".

Guardando nel dettaglio ai dati raccolti, nel 2023 i roghi in Nord America hanno causato emissioni di PM 2,5 - particolato sottile molto pericoloso per la salute umana - eccezionalmente elevate rispetto al decennio precedente. Una quota superiore alla media è stata rilevata anche in India, a causa dell'aumento delle emissioni legate all'attività umana e industriale. Al contrario, in Cina e in Europa si livelli sono in calo, grazie alla diminuzione delle emissioni antropiche, in linea con le rilevazioni effettuate dal 2021 in poi.

Roghi più cambiamenti climatici mix fatale

Nel 2023 si è verificato un numero eccezionalmente alto di incendi con conseguenze molto serie sulla qualità dell'aria globale, secondo il report di Wmo. «Il fumo dei roghi contiene una miscela nociva di sostanze chimiche che danneggia anche le piante, gli ecosistemi e le colture e porta ad un aumento delle emissioni di carbonio e quindi dei gas serra nell'atmosfera», ha spiegato Lorenzo Labrador, responsabile scientifico della Wmo nella rete Global Atmosphere Watch.

In particolare, nel Canada nel 2023 è andata persa a causa delle fiamme una superficie record, con un numero di ettari sette volte superiore alla media 1990-2013, secondo il Canadian National Fire Database. Questi fenomeni, uniti al caldo estremo, hanno portato a un peggioramento della qualità dell'aria nella parte orientale dello Stato e negli Stati Uniti nord-orientali, in particolare a New York City (all'inizio di giugno). Il fumo è stato trasportato attraverso l'Oceano Atlantico settentrionale fino alla Groenlandia meridionale e all'Europa occidentale. Il risultato è stato un totale cumulativo di emissioni di particolato e di carbonio ben superiore alla media annuale degli ultimi 20 anni. “Questa tendenza si è vista anche nei primi otto mesi del 2024, con caldo intenso e siccità persistente che hanno alimentato il rischio di incendi e di Inquinamento atmosferico” e con il cambiamento climatico lo scenario potrebbe peggiorare, ha dichiarato Ko Barrett, vicesegretario generale di Wmo.

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