"L'obiettivo di stare sotto i due gradi? È ormai impossibile". Parola di uno dei massimi esperti mondiali di clima
James Hansen, uno dei massimi conoscitori al mondo dei meccanismi che regolano il cambiamento climatico, è netto: "Gli impegni internazionali hanno fallito"

James Hansen non è un "esperto qualsiasi". È uno dei massimi conoscitori al mondo dei meccanismi che regolano il cambiamento climatico. Famosissimo è il suo grafico a "mazza da hockey" con il quale in maniera chiara ed evidente mostrò l'incremento esponenziale dell'aumento delle temperature globali. La prima volta che si parlò di surriscaldamento del Pianeta fu lui a sganciare la bomba, al Senato degli Stati Uniti. Era il 23 giugno del 1988. I suoi libri (come "Tempeste", Edizioni Ambiente) sono dei longseller.
"L'obiettivo è morto"
Ebbene, JAmes Hansen in un'intervista al Guardian ha detto che «Il ritmo del riscaldamento globale è stato notevolmente sottostimato, l'obiettivo internazionale volto a mantere il climate change sotto i 2 C è morto».
La nuova analisi di Hansen e colleghi, è stata pubblicata su Environment: Science and Policy, e conclude che sia l'impatto dei recenti tagli all'inquinamento causato dalle navi, inquinamento che scherma i raggi solari, sia la sensibilità del clima alle crescenti emissioni di combustibili fossili sono maggiori di quanto si pensasse. «L'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPPC) - ha dichiarato Hansen - ha definito uno scenario che dà il 50 per cento di possibilità di mantenere il riscaldamento sotto i 2 C: quello scenario è ora impossibile. L'obiettivo dei 2 C è morto, perchè l'uso globale di energia sta aumentando e continuerà a crescere».
Secondo la nuova analisi, il riscaldamento globale potrebbe raggiungere i 2 C entro il 2045. Le nazioni del mondo si sono impegnate a Parigi nel 2015 a mantenere l'aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 C rispetto ai livelli preindustriali e a proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 C.