È tornata la mucillagine nell'Adriatico: cos'è, perché spaventa e cosa fare
Il ternmine giusto è "fioritura": l' Adriatico, e il suo ecosistema, di nuovo sotto attacco. La schiuma bianca si vede anche dallo spazio
Il termine giusto è "fioritura", anche se nessuno l'abbinerebbe alla mucillagine che in questo agosto super caldo ha inondato il nostro mare. La si vede anche dai satelliti: una specie di schiuma bianca. Quell'immagine con una linea bianca sinuosa a ondeggiare al largo della costa di Rimini e contornata da chiazze verdi più vicine alla riva, ha fatto il giro del Web e del mondo. A scattarla, dallo spazio, uno dei satelliti Sentinel-2 del programma europeo Copernicus per l'osservazione della Terra, gestito dall'Agenzia Spaziale Europea e Commissione Europea che ha immortalato l'Adriatico riminese catturando la vasta fioritura verde di fitoplancton - l'insieme di organismi che si trova alla base della catena alimentare degli ecosistemi acquatici - accompagnata anche dalla formazione di mucillagine biancastra, causata proprio dalla presenza eccessiva dello stesso fitoplancton.
La foto pubblicata da Copernicus su X, - e che ha raccolto migliaia di visualizzazioni - mostra lo stato attuale dell'Alto Adriatico con mucillagine e fitoplancton che, ormai da diverse da settimane, stanno sporcando il mare e - seppure legate a un fenomeno assolutamente naturale e innocue per la salute - rischiano di incidere sull'immagine e sull'economia turistica. Oltre a certificare l'impatto sulle acque - sia dell'Adriatico che di altre zone, se si pensa ai 30 gradi raggiunti a Napoli - del surriscaldamento globale. La fioritura di fitoplancton, infatti, si deve alle alte temperature registrate nell'ultimo periodo e alle recenti forti piogge, che apportando acqua dolce hanno ridotto la salinità del mare vicino le coste, creando un ambiente ideale per la rapida proliferazione sia di questi organismi, diventati visibili anche dallo spazio, sia delle mucillagini. Innocue, naturali ma fastidiose per chi ha voglia di farsi un bagno. E non solo.
Ecosistema a rischio
La mucillagine continua a fiorire in Adriatico, e aumenta la "preoccupazione" per il "rischio" cui sono sottoposti gli ecosistemi marini, in particolare i fondali. È il ragionamento che Roberto Danovaro, biologo marino del Comitato scientifico del Wwf Italia, affida a LaPresse in un'intervista dedicata alla presenza della mucillagine nel mar Adriatico. Il problema maggiore di quest'anno - avverte l'esperto - è che a differenza del solito, quando queste mucillagini si producono a inizio giugno, quest'anno anche in sinergia con il super-caldo continuano a riprodursi, e a formare quella che è a tutti gli effetti "una sorta di schiuma" bianca. Aumenta quindi la "preoccupazione per gli ecosistemi perché così tanta mucillagine comporterà la mortalità massiva di alcune componenti".
«Nel 2024 è toccato all'Italia, dopo che da diversi anni la mucillagine non mostrava il suo aspetto peggiore - osserva Danovaro - le mucillagini sono dovute all'aggregazione di piccoli fiocchi di essudati, una specie di muco di micro-alghe che generalmente si forma in primavera e che poi tende a consolidarsi e aggregarsi durante i mesi estivi. Noi le abbiamo viste comparire in Adriatico all'inizio di giugno e alla metà del mese ormai erano evidenti; speravamo che il loro decorso fosse come quello che si è verificato in altri anni, quindi abbastanza rapido, ma non è stato così».
Fioritura anomala della mucillagine
«Sebbene da luglio ci fossero segni evidenti di una progressiva degradazione - continua il biologo marino del Wwf - in realtà in modo anomalo la produzione primaria, ovvero la fioritura di queste micro-alghe ha continuato ad aumentare anche nel periodo tipicamente estivo, quindi tra luglio ed agosto. Adesso le mucillagini sono in una fase strana, addirittura formano quella che in inglese viene chiamata foam e cioè una sorta di schiuma in alcune porzioni del mare; mentre la presenza a riva è dovuta soprattutto ai venti».
«La preoccupazione maggiore - spiega Danovaro - è naturalmente per gli ecosistemi; e non sarà indifferente anche per gli effetti sul turismo. Siamo preoccupati per gli ecosistemi perché una quantità cosi elevata di aggregati mucillaginosi comporterà quasi certamente la mortalità massiva di alcune componenti, soprattuto quelle legate ai fondali. Questo problema - conclude Danovaro - si unisce all'ondata di calore anomalo che abbiamo subito nel 2024, e che ormai ci accompagna in modo continuativo tutte le estati. L'effetto sinergico e combinato di mucillagine e caldo anomalo potrebbe avere effetti ancora più significativi sugli ecosistemi rispetto agli anni passati».
Il Mare Nostrum sta raggiungendo temperature vicine ai 30 gradi e almeno quattro gradi sopra alla media, che minacciano la vita marina. Durante le precedenti ondate di caldo sono state decimate circa 50 specie, tra cui coralli e molluschi. Le alte temperature favoriscono la proliferazione della mucillagine, che sta rovinando le vacanze a molti turisti sul litorale adriatico, e favoriscono la migrazione di specie aliene tipiche dei climi tropicali. La regione del Mediterraneo è stata a lungo classificata come un punto caldo e preoccupante del cambiamento climatico.