Raccolti sotto attacco, cento miliardi di locuste devastano le produzioni dell’Africa
Lo sciame, che ormai ha distrutto qualcosa come 2.400 chilometri quadrati, sarebbe composto da quasi 100 miliardi di locuste del deserto
Il 2020, iniziato da poco meno di un mese, sembra potersi già aggiudicare il titolo di annus horribilis. Dopo l’Australia, che a seguito di devastanti incendi ha visto andare in fumo 11 milioni di ettari di vegetazione e morire - oltre a 32 persone - 1,5 miliardi di animali selvatici, è il turno dell’Africa, invasa da miliardi di fameliche locuste del deserto che, in poco più di un mese, hanno devastato le produzioni agricole dell’Etiopia, della Somalia e ora persino del Kenya. Stando a quanto pubblicato sulle pagine di Africa-express dal giornalista Sandro Pintus, il continente africano sta vivendo una vera e propria emergenza, una di quelle che non si vedeva da decenni.
Uno sciame composto da quasi “cento miliardi di locuste del deserto” sta divorando tutto ciò che incontra sulla sua strada lasciando intere popolazioni in ginocchio. Una piaga biblica, che si manifesta come una nube scura che si estende per migliaia di chilometri quadrati. Sulla questione sono intervenute anche le Nazioni Unite hanno deciso che, attraverso l’Ufficio Onu per gli affari umanitari (OCHA), hanno messo a disposizione degli stati colpiti 10 milioni di dollari, attingendo dal Fondo centrale di risposta alle emergenze (CERF). L’invasore, appartenente alla specie Schistocerca gregaria, è un vorace ortottero in grado di masticare qualsiasi tipologia di vegetale. Nulla sembra sfuggire alle fameliche locuste, che si nutrono “di foglie, fiori, germogli, frutti e semi di varie specie di piante”. Le coltivazioni di riso, orzo, mais, sorgo, canna da zucchero, palma da dattero e banano sono state devastate con danni incalcolabili.
Finora, si legge su Africa-express, “l’infestazione ha distrutto centinaia di chilometri di vegetazione in Etiopia e decine di migliaia di ettari di terra in Somalia. In Kenya, alcuni sciami stanno raggiungendo la Rift Valley, uno dei principali granai della regione”. Gli esperti hanno stimato la presenza di circa 40 milioni di insetti per ogni chilometro quadrato. Il dato risulta drammatico se lo si accosta all’estensione di un singolo sciame, avvistato nel nord-est del Kenya, e che le autorità stimano possa essere di almeno 2.400 chilometri quadrati. L’invasione sta causando una ancor più grave carenza di cibo in un’area dove la popolazione risulta già malnutrita. Le aree interessate dall’emergenza sono state descritte dagli esperti “quasi desertificate”.