Rimasta impigliata per 22 ore. Ecco la storia della megattera imprigionata da reti da pesca e boe
Lieto fine per l'esemplare bloccato: quasi un giorno di tentativi prima di riuscire a liberarla
Per ben 22 ore è rimasta impigliata mentre i soccorritori facevano di tutto per liberarla. A bloccare la fuga della megattera nel porto di Sidney in Australia erano reti di pesca e boe. Ma finalmente ha ripreso il largo. I servizi di emergenza della più grande città australiana hanno ricevuto giovedì pomeriggio una chiamata che li avvertiva della presenza di un cetaceo intrappolato e hanno avviato le operazioni di soccorso. Le operazioni di soccorso sono state interrotte al calar della notte e all'alba di venerdì i soccorritori hanno seguito la balena con un gommone e hanno utilizzato attrezzature specializzate per impedirle di muoversi mentre la liberavano dai rifiuti. Rilasciata poco prima di mezzogiorno di venerdì - era notte in Italia - la balena si è rapidamente allontanata verso il mare.
Jessica Fox, dell'Organizzazione per la ricerca e la conservazione dei cetacei in Australia, ha definito “incredibili” gli sforzi per salvare il mammifero. “Non è insolito che una balena entri nel porto di Sydney, di tanto in tanto fanno capolino, ma che una si impigli nel porto di Sydney è estremamente raro”, ha dichiarato all'AFP. Per decenni la megattera, molto apprezzata per la sua carne, la pelle e il grasso, è stata cacciata fino a sfiorare l'estinzione, fino a quando, nel 1965, sono state introdotte misure di protezione internazionali. Un tempo in Australia erano rimaste solo 1.500 megattere. Oggi ce ne sono più di 4.000 e questo animale marino è stato rimosso dall'elenco delle specie minacciate in Australia.