Jova Beach Party, la lettera di Mario Tozzi: "Caro Lorenzo stavolta sbagli”. Ecco perché
Mentre continuano le polemiche sul tour del cantante il noto divulgatore scientifico gli invia una lettera aperta sottolineando i rischi di quel tipo di evento. “Eco nazisti? Un ecologista di lunga data come me ti suggerisce di legare il progetto a vere iniziative di compensazione ambientale”. Protestano anche i Giovani Europeisti Verdi della Toscana
Non si placano le polemiche sul Jova Beach Party e i danni che simili eventi possono arrecare all’ambiente e alle spiagge in particolare. Le ultime proteste giungono per esempio da Fermo (a rischio animali in via di estinzione e sabbia) e da Marina di Ravenna dove, per far spazio al JBP, sarebbe stato abbattuto un filare di 65 metri di tamerici. E arriva anche la nota dei Giovani Europeisti Verdi della Toscana che chiedono a Jovanotti di spostare i concerti previsti a Viareggio il 2 e 3 settembre. A scrivere una lettera aperta al cantante dell’Ombelico del mondo è però soprattutto il noto geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi. “Caro Jovanotti stavolta sbagli”, afferma con garbo e cognizione di causa il mittente della missiva pubblicata da La Stampa e annunciata sul profilo Facebook, invitando Lorenzo a ripensare il suo tour magari scegliendo location meno a rischio di quanto lo siano gli arenili.
La lettera prende avvio da una premessa che punta a sbarazzare il campo da sospetti di pregiudizio o preconcetti. “Caro Lorenzo – si legge - non ci conosciamo personalmente ma ti scrivo in relazione al tuo Jova Beach Party e alle polemiche che si stanno scatenando per la tua risposta piccata alle critiche di cittadini e associazioni. Mi permetto di darti del tu come a un amico di lunga data, visto che seguo con attenzione e simpatia il tuo percorso musicale e umano almeno da Serenata Rap, cioè da quasi 30 anni. Premetto che mi piace molto la tua evoluzione artistica e ho apprezzato anche una certa inclinazione globale di alcuni brani, come per esempio L’ombelico del mondo. Tutto questo per dire che non c’è ombra di pregiudizio nella mia analisi”.
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Comunanza di vedute
Poi la precisazione di una comunanza di pensiero sull’amore verso certi valori che rendono bella e degna la vita. “Vengo subito al punto – dice Tozzi - noi tutti amiamo coniugare natura e cultura, arte e ambiente, musica e paesaggio. Direi che viene spontaneo, sia quando ne godiamo, sia quando ne siamo protagonisti”. Del resto, come risaputo, anche lui prende parte a manifestazioni in località rinomate del nostro Paese, comprese molte celebrate bellezze naturali della Sardegna. Con una doverosa precisazione tuttavia: “Il problema non sta nella manifestazione in sé, ma negli impatti" talvolta "dirompenti, semplicemente per il numero di individui che vi partecipano: un conto sono cento persone, un altro cinquantamila”.
Un dato di fatto capace sicuramente di fare la differenza e spargere a piene mani preoccupazioni giustificate. Basti infatti tener conto dei danni che si possono arrecare, anche senza volerlo, ad ecosistemi delicati e fragili come le spiagge. Non tutti forse sanno che “un recente studio del CNR – insiste a questo punto l’esperto – ha stimato che, dalle spiagge del Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, ogni bagnante che passa una giornata al mare porta via con sé, volente o nolente, dai 50 ai 100 grammi di sabbia. Lo studio è stato elaborato per la famosa spiaggia di Budelli che veniva sistematicamente depredata delle sue sabbie rosa e che è stata chiusa all’accesso proprio perché, comunque, dieci bagnanti trasportavano altrove, inconsapevoli, almeno un chilo di sabbia al giorno. Moltiplica questa cifra per le tue diecimila o cinquantamila persone e vedi a che montagna di sabbia si arriva, senza contare che si balla e ci si agita, aggiungendo erosione a erosione. Anche se solo per una giornata”.
Ambienti a rischio
Senza dimenticare inoltre che si parla di ambienti oltremodo a rischio, dove andrebbe usata la massima cautela. “Le linee di costa – spiega Tozzi - sono quanto di più delicato esista sul nostro pianeta e sono compromesse soprattutto in Italia. Circa il 40% delle spiagge è sottoposto ad una erosione costante e l’esito di questo processo è che rischiano di andare perdute se non si interviene incisivamente”.
A volte ciò è conseguenza dell’uso deleterio che si fa delle spiagge e del sistema delle dune. Una realtà spesso sottovalutata e trascurata. “Queste sono state cancellate ormai su quasi tutte le decine di migliaia di km di confine marino - fa presente il conduttore di Sapiens. Un solo pianeta - Il 60% è già oggetto di un’occupazione intensiva che ha portato alla cancellazione della duna e della macchia, sostituite da costruzioni a tappetto”.
Inutile dire che le parole di Tozzi fanno riflettere. Anzi fanno paura. E non ci si può difendere utilizzando slogan che lasciano il tempo che trovano, mentre l'amara realtà è sempre più evidente.
Le coste sono in pericolo
“Le coste sono un patrimonio che noi diamo per scontato ma che sta andando perduto senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Quanto al fatto di compensare quanto fatto in precedenza, cosa che Jovanotti e i suoi sostenitori a oltranza dicono spesso, Tozzi lo stigmatizza con grande efficacia.
“Le opere di compensazione – sostiene - servono relativamente perché agli impatti resistono solo gli ecosistemi resilienti e gli stessi sono allo stremo specialmente lungo le coste. E’ vero che il Wwf si è fatto garante della mitigazione degli impatti ma come membro del consiglio scientifico devo rivelarti che, insieme ad altri, avevo fatto presenti le mie perplessità”.
L'esempio negativo
Perplessità alimentate anche dalle potenzialità nefaste dell’esempio negativo che si può dare a "far credere che della natura l’uomo possa fare ciò che vuole, anche per appagare esigenze non strettamente necessarie". Ci sono infatti luoghi preposti agli eventi musicali che ben si presterebbero ad accogliere decine di migliaia di persone senza rischi per l’ambiente e i suoi delicati equilibri. Ma, nello scritto indirizzato a Jovanotti, Tozzi libera il campo anche da certe accuse piccate, come le definisce lui, indirizzate a chi critica l’iniziativa.
Il suggerimento prezioso
“Non devi pensare ci sia chi vuole distruggere la tua iniziativa per invidia sociale. - chiarisce - Ci sono ecologisti di lunga data come me che studiano l’ambiente da un punto di vista scientifico e che ne hanno viste abbastanza per suggerirti di rinunciare a questo progetto e rimodularlo legandolo a vere iniziative di compensazione ambientale. Come piantumazione di alberi seguita e certificata, restaurazione di dune e praterie di posidonia, difesa dell’avifauna e delle tartarughe marine”.
Sarebbero iniziative della massima importanza, decisamente vitali per la difesa dell’ambiente e degne di essere portate avanti da chi si reputi persona sensibile e amante della natura.
“Perché ogni essere è importante per la vita di questo nostro pianeta – fa notare in conclusione Tozzi - Infatti tu potresti dirmi chi se ne frega del fratino o delle tartarughe marine ma faresti un errore. In questo mondo c’è un posto per la zanzara e uno per il pipistrello, uno per il fratino e uno per la medusa. Solo noi Sapiens prendiamo il posto di tutti gli altri, prepotenti e invasivi come siamo. Non realizziamo che, se si estingue una specie, l’effetto è a domino e prima o poi si estinguono anche le altre”.