Tra i fondatori di Sea Sheperd, Paul Watson è in manette. Appello dagli ambientalisti di tutto il mondo
Stava per partire per una nuova missione contro i balenieri giapponesi. Ma, in Groenlandia, per lui sono scattate le manette in base a un mandato di cattura del 2012. Il capitano Paul Watson, l'attivista animalista già fondatore di Sea Shepherd e ora della nuova fondazione che porta il suo nome (la Cpfw), si trovava a Nuuk, la capitale della Groenlandia, dove la nave dell'organizzazione, la «John Paul DaJoria» era ferma per i rifornimenti.
Missione: raccolta dati per la lotta ai cambiamenti climatici
La nave sarebbe partita per il Pacifico Settentrionale, che avrebbe raggiunto attraverso il Passaggio a Nord Ovest lungo la costa canadese, e durante il tragitto avrebbe raccolto dati sulla presenza delle microplastiche anche nell'Oceano Artico e sugli effetti dei cambiamenti climatici nel territorio polare. Dati importantissimi che avrebbe messo a disposizione di organizzazioni scientifiche e ambientaliste.
L'incontro dei "pirati" con la baleniera giapponese
Poi, l'incontro con la Kangei Maru, l'ammiraglia della flotta baleniera giapponese, che sarebbe stata una delle tante battaglie in mare tra i "pirati" ambientalisti e l'industria che uccide le balene. Infatti la nave giapponese è una vera e propria industria galleggiante, capace di lavorare in navigazione gli esemplari catturati. Il Giappone è uno dei pochi Paesi al mondo che non riconosce la moratoria internazionale sulla cattura di balene stabilita dalla Commissione baleniera internazionale (Iwc).
I motivi dell'arresto
Watson è stato arrestato in base a un vecchio mandato di cattura emesso dal Giappone nel 2012. In questi 12 anni però sembrava decaduto, ed era relativo alle vecchie battaglie del "pirata" con gli equipaggi di Sea Sheperd contrastare la caccia alle balene giapponesi nell'oceano artico. Una vera e propria guerra, tattica e non solo, che segnò molti punti a favore dell'organizzazione ambientalista, raccontata anche in un documentario che ha fatto il giro del mondo. Accadde che in una delle azioni di contrasto la nave di Sea Sheperd fu speronata e fu lanciato il my day. Ciò catturò l'attenzione di tutto il mondo. Si mobilitarono anche attori di Hollywood (importante fu la donazione di Pierce Brosnan che fu versata per pagare la cauzione nel 2012 e far uscire Watson di prigione) e il volto barbuto e canuto del "pirata Watson" fu improvvisamente noto ovunque. Tokyo fu costretta a interrompere le operazioni di caccia alle balene.
Di fatto, un'interruzione che si è protratta per anni ma che non ha chiuso la porta del tutto a quest'industria tanto che recentemente la caccia è ripartita anche se in una zona diversa. Ed era diretto proprio lì Watson: due anni fa aveva lasciato Sea Shepherd e ha costituito una fondazione che porta il suo nome e che proprio un paio di mesi fa ha acquisito una nuova nave.
In questo momento una nave Cpwf, la "Bandero" si trova in Australia, «pronta a partire per l'Antartide qualora i giapponesi decidessero di ritornarvi». Sul suo sito fondazione riporta la notizia dell'arresto ma anche delle operazioni pronte a essere attivate. Da Nord a Sud l'idea è di mettere in atto una manovra a tenaglia per costringere le baleniere a fermarsi. Watson dovrà ora comparire davanti ad un giudice danese che dovrà valutare la conferma dell'arresto. Poi saranno le autorità a decidere sull'eventuale estradizione.