Il clima sempre più afono e i ragazzi si ammalano di "solastalgia". Di cosa si tratta
gli eventi climatici estremi provocano uno stato di stress e ansia tra i cittadini più vulnerabili, che può sfociare in disturbi post-traumatici e addirittura in suicidi". Lo afferma il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima)

"È stato di recente coniato il termine "solastalgia" per indicare l'angoscia provocata dal drastico cambiamento del clima: gli eventi climatici estremi provocano uno stato di stress e ansia tra i cittadini più vulnerabili, che può sfociare in disturbi post-traumatici e addirittura in suicidi". Lo afferma il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Alessandro Miani, commentando l'allarme lanciato da Copernicus secondo cui il 2024 è stato l'anno più caldo per l'Europa. L'aumento delle temperature ha effetti diretti sull'ambiente e sulla salute umana, spiega la Sima, e altera l'ecosistema, provocando conseguenze sul piano alimentare.
Sul fronte alimentare ed economico, le temperature più alte danneggiano le coltivazioni in determinate aree del mondo, provocando un drastico taglio alle produzioni di materie prime indispensabili e un fortissimo aumento dei prezzi al dettaglio, come sta avvenendo a livello globale ad esempio per il caffè e il cacao. Il surriscaldamento globale altera l'equilibrio di tutti gli ecosistemi minacciando gli elementi essenziali della vita umana come acqua, aria e cibo, e modifica la frequenza e la distribuzione di molte malattie infettive. L'aumento delle temperature medie crea le condizioni ideali per la trasmissione di molteplici agenti patogeni: grazie alla maggiore umidità proliferano ad esempio zecche, zanzare e parassiti che diffondono malattie anche gravi come il virus Zika, la febbre dengue e la malaria. Ma a crescere è anche il rischio di malattie idrotrasmesse: piogge intense e alluvioni, eventi direttamente connessi al cambiamento climatico, fanno straripare corsi d'acqua e mandano in tilt le reti fognarie, diffondendo tra la popolazione agenti virali quali virus delle epatiti A ed E, Enterovirus, Adenovirus, Norovirus, Rotavirus, contaminando anche la catena alimentare.
Il clima è diventato afono
Intanto però la crisi climatica trova sempre meno attenzione sui principali giornali e telegiornali in Italia: lo evidenziano gli ultimi dati del rapporto annuale su media e clima realizzato dall'Osservatorio di Pavia per Greenpeace, secondo cui nel 2024 le notizie dedicate al clima hanno registrato un calo del 47% sui quotidiani (con una media di appena un articolo ogni due giorni) e del 45% sui telegiornali (in media un solo servizio ogni dieci giorni) rispetto al 2023. Di contro, si è assistito a un aumento delle pubblicità delle aziende inquinanti sui quotidiani (1.284, contro le 1.229 del 2023). Nel racconto mediatico sono inoltre prevalse le preoccupazioni per l'impatto economico delle politiche climatiche rispetto alle conseguenze ambientali del riscaldamento globale. Lo studio esamina come la crisi climatica sia stata raccontata dai cinque quotidiani nazionali più diffusi (Corriere della Sera, la Repubblica, Il Sole 24 Ore, Avvenire, La Stampa) e dai telegiornali serali delle reti Rai, Mediaset e La7, prendendo in considerazione anche il numero di spazi destinati dai giornali alle pubblicità di aziende del settore del petrolio e del gas, automotive, crocieristico e aereo, e le dichiarazioni dei principali esponenti politici che hanno trovato spazio nel discorso mediatico.