Un fiume di petrolio asseta 500mila persone e devasta l'ambiente: uno dei più gravi disastri degli ultimi anni
Uno dei peggiori disastri ambientali in America latina. La causa è una rottura nel sistema di oleodotto transecuadoriano (Sote), a sua volta provocato da una frana

Le vene dell'Ecuador si tingono di nero. Fiumi, torrenti, affluenti, fino al mare, il petrolio sta contaminando la zona al confine con la Colombia. Non si sa ancora quanto petrolio sia stato sversato, ma si sa già quanti danni ha causato. È uno dei più gravi disastri ambientali degli ultimi anni in America latina: almeno cinquecentomila persone hanno perso la loro unica riserva idrica, i fiumi sono contaminati così come la riserva naturale Manglares Estuario Rio Esmeraldas.
Il Comitato per le operazioni di emergenza nazionale (Coe) dell'Ecuador ha dichiarato emergenza ambientale. Il Coe ha deciso anche di chiudere l'accesso a tre spiagge contaminate. Lo sversamento di petrolio è avvenuto giovedì della settimana scorsa, a causa della rottura nel sistema di oleodotto transecuadoriano (Sote), a sua volta provocato da una frana derivante dalle forti piogge nell'area di El Vergel, nel cantone di Quininde'.
La crisi climatica come causa e conseguenza
La catena di eventi è stata questa: la crisi climatica rende violenti i fenomeni atmosferici, così le forti piogge hanno provocato una frana che si è abbattuta sull'oleodotto. Ma il settore fossile, anch'esso responsabile della crisi climatica, non è l'unico a subirne le conseguenze. L'intero ecosistema idrico e naturale di quella zona dell'Ecuador è compromesso.
Andrà aperto un capitolo nella riflessione sulle infrastrutture strategiche e pericolose costruite in altri tempi, progettate secondo altri criteri, realizzate quando il clima non era così estremo.
Il ministero dell'Ambiente ha chiesto all'impresa pubblica Petorecuador (che gestisce il Sote) di occuparsi del contenimento della perdita e della pulizia della zona interessata, per mitigare in maniera rapida l'impatto e ripristinare le condizioni ecologiche precedenti. Inoltre, sabato il presidente dell'Ecuador Daniel Noboa ha annunciato che Petroecuador creerà un fondo dedicato alla protezione ambientale e al risarcimento delle famiglie colpite. Il Sote è uno degli oleodotti che trasporta il petrolio estratto nell'Amazzonia ecuadoriana verso la costa, dove viene raffinato e imbarcato sulle navi petroliere per l'esportazione.
I primi numeri dell'enorme disastro ambientale arrivano dal sindaco di Esmeraldas che ha rotto il silenzio parlando ocn il canale televisivo Teleamazonas: la mancanza d'acqua e l'impossibilità di pescare nei fiumi hanno colpito mezzo milione di persone nella provincia di Esmeraldas. Vicko Villacís, il sindaco di Esmeraldas, città portuale di 250mila abitanti, ha detto che "sono state colpite 500.000 persone: una comunità idrica che raggruppa diverse località che condividono l'approvvigionamento della stessa centrale di potabilizzazione". Il sindaco ha aggiunto che solo nella città da lui amministrata, a circa 100 chilometri dal luogo in cui si è verificato lo sversamento di petrolio, sono "213.000 le persone colpite" e che il petrolio si è esteso attraverso gli affluenti fino al fiume Esmeraldas, macchiando le acque del Pacifico e le rive della località balneare di Atacames.