Amianto, la strage nelle forze armate che nessuno vuole affrontare. L'allarme e la richiesta per i soldati
Centinaia i militari vittime dell'asbesto. La richiesta di una tregua olimpica da parte dell'avvocato Bonanni. Solo in Italia sarebbero morti 400 militari e altri 8000 si sarebbero gravemente ammalati. Nel nostro Paese ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di amianto da smaltire
Sono 982 i casi di mesotelioma nel settore della Difesa, ai quali si aggiungono tutte le altre patologie, arrivando a sfiorare i 5 mila decessi. Per l’uso di proiettili all’uranio impoverito durante i bombardamenti Nato della guerra in Jugoslavia del 1999 solo in Italia sono morti 400 militari e altri 8000 si sono gravemente ammalati in seguito dell'esposizione, come rilevato dalle più recenti sentenze che hanno confermato il nesso causale.
Amianto a tonnellate
Sono i numeri emersi il 9 luglio in Campidoglio dove l'Associazione Nazionale Amianto ha lanciato la richiesta di una tregua olimpica, per fermare la contaminazione di aria, acqua e suolo che, non a caso, si imponeva fin dall’antichità, e a maggior ragione in questo contesto a partire dal 26 luglio. A parlare è stato il presidente dell'associazione, l'avvocato Ezio Bonanni, nel corso del convegno "Amianto e uranio impoverito, in guerra e in pace: il ruolo dell’Europa e le funzioni dell’Avvocatura", durante il quale è stata consegnata una targa a Stella, figlia del giornalista Franco Di Mare deceduto qualche mese fa per mesotelioma pleurico, il "classico" e letale tumore da amianto.
Nel nostro Paese ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di amianto da smaltire, compresi i materiali che lo contengono. I dati epidemiologici dell’impatto dell’uso della fibra killer e delle tardive bonifiche continuano ad essere sconvolgenti. Nell’anno 2023 sono circa 2mila casi di mesotelioma, con un indice di mortalità di circa il 93%. Nello stesso anno sono state circa 4000 le nuove diagnosi di tumore del polmone (al netto del fumo e degli altri agenti cancerogeni) con 3500 decessi che, aggiungendo a questa macabra contabilità tutti i casi di asbestosi e patologie asbesto correlate, raggiunge un impatto epidemiologico che supera i 7mila decessi.
La testimonianza di Stella Di Mare
"Prima della malattia che ha colpito, papà, come quasi tutti, non era consapevole di quanto l'amianto sia ancora diffuso nel nostro Paese e quante vite quindi mette in pericolo oggi, ma anche domani visto il lungo periodo di incubazione. La battaglia dell'Ona è dunque una battaglia di civiltà e di giustizia contro una vera e propria emergenza che papà ha scoperto troppo tardi e a cui sappiamo, io e la moglie Giulia, che non voleva far mancare il suo sostegno attivo, e questo anche se il tema non lo avesse purtroppo riguardato personalmente": sono le parole pronunciate da Stella Di Mare, visibilmente commossa. Franco Di Mare, giornalista e inviato Rai, ha parlato della sua malattia anche nel libro "Le parole per dirlo" (Sem editore) uscito proprio poco prima della sua morte. Dopo il suo decesso la questione amianto in Rai è esplosa (noi di Tiscali ne abbiamo parlato qui) ed è entrato nel vivo il procedimento giudiziario relativo a un altro dipendente colpito da mesotelioma.