Il disastro è servito, ecco cosa accadrà al nostro pianeta nei prossimi 5 anni
Dal 2023 al 2027 il mondo diventerà un forno. L’Organizzazione meteorologica mondiale: “Le temperature supereranno i livelli pre-industriali di 1,5 gradi
I cambiamenti climatici, i cui segnali sono stati ignorati per molteplici anni, sono ormai drammaticamente evidenti in tutto il mondo. La situazione, già oggi compromessa, o meglio, “quasi fuori controllo”, sembra esser però destinata a peggiorare rapidamente. C'è una “elevata probabilità” che le temperature globali, già entro i prossimi 5 anni, aumentino ancora, superando di oltre 1,5 gradi i livelli pre-industriali.
Temperature mai così alte
La previsione, comunicata attraverso un comunicato dall'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), è più una certezza che una semplice “probabilità”, e si verificherà (al 98 per cento) per almeno un anno fra quelli compresi tra il 2023 e il 2027. L’umanità dovrà affrontare gli anni più caldi mai registrati, per l'effetto combinato del riscaldamento globale di origine umana e del Nino, il riscaldamento periodico del Pacifico tropicale centrale e orientale, di origine naturale. La temperatura globale media per ciascun anno fra il 2023 e il 2027 è previsto che sarà fra 1,1 e 1,8 gradi sopra la media 1850 - 1900.
Eventi metereologici estremi più probabili
Il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, tenta di essere ottimista, e spiega che il rapporto non vuole essere una condanna: "Questo rapporto non significa che supereremo in permanenza il livello di 1,5 gradi indicato nell'Accordo di Parigi, che si riferisce al riscaldamento di lungo termine per molti anni. In ogni caso, l'Organizzazione meteorologica mondiale suona l'allarme: noi supereremo il livello di 1,5 gradi su base temporanea con sempre maggior frequenza".
Le cause e i rischi
"Un riscaldamento di El Nino è atteso nei prossimi mesi - ha concluso Taalas - e questo si combinerà con il cambiamento climatico di origine umana, per spingere le temperature globali verso territori mai toccati. Questo avrà vaste ripercussioni per la salute, la sicurezza alimentare, la gestione dell'acqua e l'ambiente. Dobbiamo essere preparati".