La carriera politica di Robert Kennedy jr rovinata dal cadavere di un orso
La confessione necessaria per le indiscrezioni stampa. Nascose il corpo come "divertmento"
Abbandonare il cadavere di un orso investito da un'auto nel cuore della notte a Central Park. Basterebbe questo per mettere fine alla candidatura di Robert Kennedy Jr alle presidenziali americane. Ma se ci si aggiunge che lo ha fatto "per divertimento", dopo una giornata trascorsa dedicandosi alla "caccia con il falco" e che in realtà avrebbe voluto portarsi la povera bestia a casa "per scuoiarla e conservarne la carne", allora per l'avvocato conosciuto come ambientalista l'incidente avvenuto dieci anni fa, e che gettò nel panico New York, potrebbe trasformarsi nel tragico epilogo di tutta la sua carriera e non solo politica.
Il racconto dell'incidente con l'orso
È stato lo stesso nipote di Jfk a rivelare la storia in un video postato su X in compagnia della controversa attrice comica Roseanne Barr, probabilmente per anticipare il profilo uscito ventiquattr'ore dopo sul New Yorker che raccontava l'episodio. Robert Kennedy jr ha detto di essere alla guida della sua auto fuori da New York quando una donna nella macchina di fronte ha investito e ucciso l'orso.
"Divertito" dalla cosa, l'avvocato ambientalista si è fermato e ha deciso di caricare il cadavere dell'animale nel portabagagli per portarlo a casa. Il New Yorker ha anche pubblicato una foto agghiacciante nella quale il politico fa una smorfia di disgusto mentre infila la mano nella bocca insanguinata dell'animale e ha citato una fonte presente secondo la quale l'idea era di inscenare lo scontro con un ciclista a Central Park portando la carcassa nel parco assieme ad una vecchia bicicletta che Kennedy jr aveva nell'auto.
"Mi sembrava divertente": parola di Robert Kennedy jr.
All'inizio, ha raccontato il politico, "volevo scuoiarlo, era in ottime condizioni, e prenderne la carne" ma poi ha finito tardi la sua battuta di caccia, ha cenato alla Peter Luger Steakhouse di New York e ha deciso che non avrebbe fatto in tempo a guidare fino a casa. Quindi l'idea geniale: abbandonare l'orso nel parco più iconico del mondo. "Mi sembrava divertente", ha dichiarato il candidato indipendente. La carcassa fu scoperta la mattina dopo da una donna che stava passeggiando con il suo cane, nascosto tra i cespugli e con una bicicletta a fianco. Ironia della sorte, l'articolo del New York Times che all'epoca raccontò la storia fu scritto da un altro membro dei Kennedy, Tatiana Schlossberg, anche lei nipote di Jfk.
Non è la prima volta che l'avvocato ambientalista cerca di farsi notare con dichiarazioni shock ed episodi improbabili - vedi l'episodio del verme nel cervello - ma questo è un momento particolarmente delicato per la sua campagna, con i sondaggi in picchiata e i fondi che scarseggiano. Nel profilo del New Yorker vengono inoltre rivelati una serie di messaggini telefonici nei quali Robert Kennedy jr insulta Donald Trump definendolo "un terribile essere umano", il "peggiore presidente di sempre", "al limite del disumano" e "probabilmente un sociopatico".