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Associazioni animaliste in guerra contro la legge "sparatutto". "Così il nostro Paese diventerà un far west"

Nella norma voluta dalla Lega anche la legittimazione ad allevare uccellini come "richiami vivi": privati delle ali, il loro pianto serve ad attirare altri uccelli da sparare

di Tiscali Ambiente   
Richiamo vivo. Foto Lipu

L'hanno definita "legge sparatutto" e dicono che "trasformerà il nostro Paese in un Far West". Le associazioni animaliste e ambientaliste si schierano contro la proposta di legge Bruzzone, dal nome del primo firmatario, deputato della Lega, che si fatto amplia molto le maglie dei permessi ai cacciatori, sia dal punto di vista temporale che geografico.

Mano libera alle regioni per la definizione del calendario venatorio, e legittimazione di alcune pratiche che piacciono ai bracconieri, come quelle dei richiami vivi: in sostanza si usano piccoli uccelli come esche. Li si priva di piume e ali in modo che il loro pianto disperato attragga altri volatili della stessa specie, che finiranno così nel mirino dei cacciatori appostati.

Una pratica crudele che la regione Lombardia ha ammesso come legale con una legge regionale che però non è stata impugnata dal governo nazionale.

Negli altri punti della legge, che era in discussione in commissione agricoltura alla Camera, si interviene sui calendari venatori, che saranno dalla durata quinquennale, contenuti ciascuno in una legge regionale, e dunque non più impugnabili davanti al Tar; fine del silenzio venatorio di martedì e di venerdì, del limite massimo di tre uscite settimanali e dell’obbligo di optare per una sola forma di caccia; validità nazionale dell’abilitazione per la caccia di selezione.

La scorciatoia degli emendamenti

La prposta di legge, come dicevamo, era in discussione in Commissione Agricoltura alla Camera ma ha incontrato l'ostruzionismo duro del MoVimento 5 Stelle, il quale ha depositato più di mille emendamenti, argomentando ognuno in sedute fiume. 

Da qui, per stessa ammissione del deputato Bruzzone, la decisione di bypassare il dibattito parlamentare e infilare la legge, sottoforma di emendamento, nella conversione del decreto legge Agricoltura, che entro un mese e mezzo dovrà essere converto in Parlamento. La discussione inizia in questo caso al Senato. 

Durissimo il WWF: «La proposta di legge è un vero regalo ai bracconieri perché prevede la cancellazione di alcune tra le principali regole che sino ad oggi hanno consentito di garantire un minimo di tutela per la fauna italiana. Si tratta di un gravissimo e ingiustificato attacco alla natura e agli animali selvatici che farebbe ripiombare indietro di oltre 30 anni la legislazione italiana in materia di protezione della biodiversità». 

Ma tutte le associazioni animaliste sono sul piede di guerra e stanno lavorando a un'azione coordinata tra di loro: Lav, Lipu, Legambiente, Oipa, Wwf, Enpa, Federazione nazionale pro Natura, Lac, Leidaa, stanno opponendosi in tutti i modi e nei prossimi giorni ci saranno anche delle azioni pubbliche. 

 

Non si sa ancora quanti articoli della legge finiranno in questo canale privilegiato della conversione del dl Agricoltura (sicuramente sarà posta la fiducia dal Governo, visti i tempi ristretti) ma si intravede, dicono le associazioni, una violazione anche delle direttive dell'Unione europea in materia di protezione della fauna selvatica. Nel testo originario si prevede anche di poter utilizzare i visori notturni per la caccia serale e lo si giustifica scrivendo che è una disposizione «per il benessere animale». In modo, cioè, da non ferirli e farli soffrire, ma ucciderli direttamente.

di Tiscali Ambiente   
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