Un'alga tossica minaccia l'estate italiana. Due tratti di mare vietati. I segnali per individuarla
In due zone di Bisceglie e Civitavecchia bagni vietati. Controlli aumentati
Può causare prurito, addirittura febbre, lacrimazione, nausea, vomito: sono le conseguenze del contatto con un'alga tossica che è arrivata sui litorali italiani, con danni anche all'ecosistema marino. Diverse zone costiere sono state colpite e invase dalla proliferazione e dalla fioritura delle microalghe e la situazione è costantemente monitorata dalle autorità.
L’ostreopsis - questo il nome dell'alga - è pericolosa soltanto al momento della fioritura in quanto rilascia una tossina: può provocare dermatiti e anche problemi alle vie respiratorie nell’arco di 2-6 ore dopo l’esposizione. Sono comunque sintomi transitori e che non richiedono alcun trattamento (almeno nella maggior parte dei casi). Gli esperti consigliano di evitare coste rocciose durante le mareggiate, in presenza di alcuni sintomi collegati all’alga tossica si consiglia l’allontanamento dalla spiaggia.
La diffusione dell'alga in Italia
A Civitavecchia il sindaco Marco Piendibene ha firmato un'ordinanza con la quale dispone il divieto di balneazione temporanea in corrispondenza dell'area dei Bagni del Pirgo perchè L'Apra - l'agenzia regionale per la protezione ambientale - ha trovato le alghe Ostreopsis ovata, Coolia monotis e Prorocentrum lima in concentrazioni tali da determinare una fase di emergenza. Quindi è vietato frequentare il tratto di arenile interessato in caso di venti forti provenienti da mare, non raccogliere e consumare molluschi, se prelevanti in corrispondenza dell'area di balneazione interessata della fioritura algale, allontanarsi dalla spiaggia nel caso in cui insorgano i sintomi ricollegabili all'alga tossica (febbre, cefalea, nausea e vomito, dermatiti, congiuntiviti, disturbi delle vie respiratorie, etc.), proteggere soprattutto bambini, anziani e persone affette da patologie dell'apparato respiratorio.
Stessa situazione a Bisceglie: 500 metri di litorale sono off limits per la presenza dell'alga. Il sindaco chiede di non parlare di "bandiera rossa" per non compromettere la stagione turistica e spiega che la costa interessata si trova «alla periferia della città».
Alghe sono state trovate anche nel brindisino ed è aumentata la sorveglianza sanitaria con un alert che mira a individuare precocemente i sintomi da contatto. La modalità di esposizione per il manifestarsi dei sintomi non è l’ingestione, ma l’inalazione di aerosol marino e cioè di microparticelle acquose in sospensione contenenti l’alga. Dopo 48 ore, comunque, i sintomi stessi scompaiono.