La siccità cambia le regole dell’estate, ecco dove sarà vietata la vendita di piscine da giardino
Molte le restrizioni imposte ai cittadini. Non si potranno usare le piscine, e sarà vietato anche innaffiare i giardini. Limiti pesanti per l’agricoltura
La siccità è un problema che, prima o poi, avrà ripercussioni gravi in tutto il mondo, e toccherà tutti. Sebbene l’Italia, per il momento, non si sia ancora espressa con l’approvazione di leggi ad hoc, molti altri Paesi dell’Ue si stanno già preparando ad affrontare la grave emergenza. Lo scorso 5 maggio, il ministro per la transizione ecologica della Francia, Christophe Béchu, ha presentato una delle nuove misure per limitare l’uso dell’acqua nei Pirenei orientali. L’annuncio, che tra le mille difficoltà della Francia è passato quasi in sordina, riguarda per ora le piscine da giardino.
L'acqua va usata solo per esigenze primarie
“I Pirenei Orientali sono un dipartimento che non conosce un giorno intero di pioggia da più di un anno. Quando sei in una crisi come questa, è davvero molto semplice: c’è l’acqua potabile e nient’altro. Si possono concedere deroghe a margine, ad esempio per irrigare alberi appena piantati. Il divieto di vendita di piscine fuori terra è per evitare che le persone siano tentate di fare ciò che in realtà non gli è permesso fare comunque, ovvero riempirle. Non è una decisione del governo, è la realtà della natura e la situazione in cui ci troviamo, dobbiamo abituarci all’idea che il riscaldamento globale è cambiamento climatico è qui e ora. Dobbiamo uscire dalla nostra cultura dell’abbondanza. Dobbiamo mostrare molta più moderazione nel modo in cui utilizziamo le risorse che abbiamo”.
Ma le misure riguardano non soltanto i Pirenei Orientali
Restrizioni idriche sono in vigore in diverse parti del Paese. Altre misure di contenimento dell’utilizzo di acqua sono state emanate lo scorso mese, e riguardano campi da golf, autolavaggi e piscine e pozzi. Nessuno può sentirsi escluso, neppure i proprietari di pozzi, che non potranno sfruttare le riserve acquifere neanche per innaffiare i propri giardini. In molte aree della Francia sarà parzialmente vietata anche l’irrigazione dei campi: la si potrà fare ma a giorni alterni. Tutte le restrizioni, pesantissime, potranno esser persino riviste… in peggio: “Le regole minime devono essere messe in atto dai prefetti in base ai livelli di restrizione – evidenzia Béchu -. Ma un prefetto può andare oltre”. L’acqua attualmente disponibile non è in grado di coprire gli usi abituali. L’unica strada percorribile è quella delle restrizioni. Sarà garantita la “continuità dell’acqua potabile”, anche se si registrano già ora difficoltà, e anche la fornitura d’acqua per la sicurezza, contro i rischi di incendio.
Alcuni centri già senza acqua potabile
Stando alle informazioni rilasciate dalle farie prefetture allo stato attuale vi sarebbero almeno 20 comuni che rischiano di restare a secco entro la fine dell’estate. Ci sono poi 4 centri abitati che vengono riforniti di acqua in bottiglia da metà aprile. Ma i problemi della Francia potrebbero presto interessare anche l’Italia. I livelli delle acque sotterranee, anche nel nostro Paese, risultano essere “pericolosamente bassi”. La Francia, l’Italia e il mondo intero rischiano insomma di dover prender parte ad una vera e propria “guerra per l’acqua”, con conseguenze che oggi possiamo soltanto minimamente immaginare.