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Morie di massa dei pesci di lago, è emergenza: perché può diventare una catastrofe ambientale planetaria

Senza un’azione immediata dei governi il mondo, e l’uomo, rischia il collasso. Indispensabile tagliare subito le emissioni dei gas serra, o sarà la fine

di Roberto Zonca   
Foto Shutterstock
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I cambiamenti climatici in atto in tutto il mondo stanno mettendo a dura prova la resistenza degli ecosistemi. Gli allarmi si susseguono ormai con cadenza giornaliera, ma i governi non sembrano ancora sufficientemente preoccupati. Ignorare un problema, tuttavia, non significa vederlo magicamente sparire, ma anzi significa più probabilmente lasciarlo “ingigantito” alle generazioni future. L’ultimo dei segnali allarmanti, che mostra un aggravarsi degli eventi, riguarda le morie di massa dei pesci di lago che stanno aumentando esponenzialmente con il riscaldamento globale. Secondo una ricerca effettuata da un team di ricercatori dell'Università dell'Arkansas la situazione andrà peggiorando. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della Limnology and Oceanography Letters, ha preso in esame i grandi laghi d’America - in particolare quelli del Minnesota e del Wisconsin - ma sono applicabili a tutti gli specchi d’acqua del pianeta. Secondo gli scienziati, infatti, il progressivo aumento delle temperature porterà ovunque effetti devastanti, non ultimo le morie di massa dei pesci di lago.

Invertire la folle corsa del mondo è ancora possibile, ma è perentorio agire immediatamente, riducendo drasticamente le emissioni di CO2: stando a quanto rilevato dagli scienziati, che hanno effettuato lo studio in due distinte fasi, esiste una correlazione diretta tra l'aumento della temperatura e le morie. Dal 2003 al 2013 nel Minnesota e nel Wisconsin sono state documentate 526 morie di massa. Queste sono state suddivise in tre grandi categorie. Nella prima sono state inserite quelle causate dalle malattie infettive, nella seconda quelle provocate dagli inverni rigidi e nell’ultima quelle dovute alle estati “estreme”: quest’ultima categoria è strettamente correlata ai cambiamenti climatici.

Grazie ad un modello predittivo i ricercatori hanno ottenuto due risultati sconfortanti. Il primo, il peggiore, lo si raggiungerà da qui a poco se i governi non riusciranno ad abbattere le emissioni di gas serra. Le morie annuali dei pesci aumenteranno esponenzialmente di 34 volte. Il secondo, meno drammatico ma comunque “sconfortante”, lo si otterrà tagliando oggi le varie emissioni. In questo caso il moltiplicatore delle morie si fermerà a 6x. L’emergenza riguarda tutti i Paesi del mondo, e non soltanto gli Stati Uniti. Tutelare la biodiversità è fondamentale, non farlo significa minare consapevolmente lo sviluppo economico e sociale di un Paese, e l’esistenza stessa della specie umana.

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di Roberto Zonca   
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