Amianto, la morte di un militare e il ministero della Difesa condannato a pagare un'altra volta
L'avvocato Bonanni: "Dopo il calvario della malattia, quello della burocrazia"
Il Tribunale di Firenze ha condannato il ministero della Difesa a risarcire un importo di 300mila euro alla vedova e al figlio orfano di T.N., nato e vissuto a Impruneta (Firenze), morto per un mesotelioma pleurico dovuto all'esposizione all'amianto nel corso del servizio di leva nell'Esercito Italiano. Lo fa sapere l'Osservatorio nazionale amianto. Dopo un rifiuto del Ministero, viene spiegato nella nota, i familiari del militare si sono rivolti all'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio nazionale amianto, che ha ottenuto la pronuncia del Tribunale che ha accertato, tramite una consulenza tecnico-ambientale, l'elevata esposizione ad amianto del militare, già riconosciuto vittima del dovere.
Il ministero cerca di non risarcire
«Si tratta dell'ennesima sentenza di condanna a carico del Ministero per il decesso di un militare dell'Esercito per elevata e non cautelata esposizione a fibre e polveri d'amianto e multipli cancerogeni che conferma l'allarmante dato epidemiologico sulle malattie e i decessi dei militari delle Forze Armate Italiane - sottolinea Bonanni - Ci chiediamo le ragioni per le quali la Difesa neghi i diritti delle vittime nonostante le numerose pronunce di condanna dell'autorità giudiziaria, e auspichiamo l'intervento del Capo dello Stato per evitare queste sperequazioni che costringono i familiari, dopo l'odissea della malattia del congiunto e del lutto, ad affrontare anche continue azioni giudiziarie per far valere un proprio diritto».