La popolazione di cinghiali è in crescita esponenziale, ma un anticoncezionale potrebbe risolvere rapidamente il problema
Il vaccino, creato per l’emergenza canguri in Australia, limiterebbe pesantemente la nascita di nuovi esemplari. Andrebbe somministrato per bocca, e messo dunque nel foraggio. Il suo utilizzo consentirebbe inoltre di risolvere il problema della peste suina

L’invasione dei cinghiali è diventata in Italia una vera e propria emergenza nazionale. Benché i media diano risalto alla questione prevalentemente quando interessa la Capitale, con famiglie di ungulati che scorrazzano serenamente per le vie di Roma, il problema è diffuso e quasi privo di soluzioni. Angelo Ferrari, direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta ed ex commissario straordinario per la peste suina, potrebbe però aver trovato una soluzione percorribile. Per ottenere un rapido depopolamento si potrebbe usare un anticoncezionale sviluppato in Australia per contenere le popolazioni di canguri. “Sarebbe una soluzione a livello nazionale - evidenzia a margine di una conferenza l’esperto - e consentirebbe di affrontare anche il problema della peste suina”.
Niente abbattimenti, basterà un anticoncezionale
Il ministero della Salute, fa sapere Ferrari, che al termine del mandato affidatogli dal governo Draghi è stato sostituito nel ruolo da Vincenzo Caputo, già direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, ha recentemente commissionato uno studio in Australia sul vaccino immuno-contraccettivo chiamato GonaCon all’Ispra e all’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno. “I vaccini anti peste suina non stanno funzionando granché, i test rapidi sulla positività dei cinghiali al virus hanno ancora un margine di errore troppo elevato, pertanto, il vaccino anticoncezionale potrebbe essere la strada giusta da seguire”.
La soluzione fermerà anche la diffusione della peste
E per somministrare il trattamento l’Istituto zooprofilattico avrebbe già individuato anche un sistema alternativo alle gabbie. Nello specifico si stanno testando delle reti circolari in grado di intrappolare momentaneamente intere famiglie di cinghiali. Secondo l’ultimo aggiornamento, nella zona di restrizione II sono 484 le positività accertate, di cui 285 e 139 in Liguria. E crescono i contagi nel Savonese, oltre all’area di Sassello fin da subito zona rossa, l’emergenza sanitaria sta interessando Mioglia e Dego, con i primi casi accertati. Una situazione che ha creato non poche polemiche e prese di posizione sia dalle comunità locali interessate dal problema quanto dagli stessi operatori economici che stanno subendo restrizioni e limitazioni per la presenza del virus alimentato dall’incremento esponenziale degli ungulati.