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La Cina è pronta ad attivare due misteriosi reattori per la produzione di armi nucleari

Saranno operativi rispettivamente nel 2023 e nel 2026. Il mondo per l’ennesima volta a rischio catastrofe

di Roberto Zonca   
Foto Ansa
Foto Ansa

Il mondo non sembra averne ancora abbastanza dai disastri scatenati dalle centrali nucleari. Benché sia ancora fresco nella memoria di molti di noi il ricordo dell’incidente di Chernobyl, che a distanza di oltre 35 anni potrebbe persino avere drammatici sviluppi, oppure il più recente disastro alla centrale nucleare di Fukushima, avvenuto l’11 marzo del 2011, ma che ancora oggi tiene mezzo mondo con il fiato sospeso, c’è chi pensa ad attivare due nuovi reattori nucleari di tipo "autofertilizzante", in grado cioè di generano più carburante di quello che utilizzano. A cosa servono? Il mistero è assoluto, ma c’è chi sostiene che l’uso di questi reattori sia specifico per la produzione di plutonio e per le armi nucleari in genere.

I lavori per la realizzazione delle centrali sono in corso ormai da tempo, e avvengono nel più assoluto riserbo, in una piccola e anonima isola chiamata Changbiao, situata nella Cina sud-orientale. A seguirne passo passo la costruzione, che risulta ormai quasi giunta al termine, è la China National Nuclear Corporation. Secondo gli esperti i due reattori saranno operativi rispettivamente nel 2023 e nel 2026. A livello internazionale cresce la tensione, non tanto perché si stiano costruendo dei nuovi reattori nucleari, ma piuttosto per il fatto che quasi tutte le superpotenze hanno abbandonato quel sistema considerato, rispetto a quello usato nelle più moderne centrali, poco sicuro…

Grazie ai due reattori, raffreddati non ad acqua ma con il sodio liquido, la Cina potrà sfornare approssimativamente 1.270 testate nucleari entro il 2030. Sarà poi questa la vera ambizione di Pechino? Perché una nuova corsa agli armamenti? Nessuno sa dare una spiegazione per quella che viene già considerata una decisione sconsiderata. All'interno di questi CFR-600 c'è infatti un combustibile chiamato ossido misto, costituito da plutonio di scorie nucleari e uranio impoverito: i reattori saranno rispettivamente in grado di produrre 1500 MWt e 600 MWe di energia. E le scorie? Ciò che è dato sapere del programma lascia tutti sgomenti. La Cina sarebbe in grado di produrre armi in grandi quantità, ma anche ingenti scarti che poi dovrebbe in qualche modo smaltire

di Roberto Zonca   
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