Le conseguenze del disastro climatico sono sempre più evidenti e coinvolgono specie animali molto importanti e care al genere umano. L'ultima stagione riproduttiva dei pinguini Imperatore è stata drammatica: lo scioglimento record del ghiaccio marino avvenuto nel 2022 nella Penisola Antartica ha impedito a gran parte dei pulcini di raggiungere la maturità e di avere le piume adatte per poter nuotare.
Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment e coordinato da Peter Fretwell, a capo del programma britannico per la ricerca in Antartide, il British Antarctic Survey.
Secondo la ricerca, la crisi climatica potrebbe portare i pinguini Imperatore alla quasi completa estinzione entro i prossimi 80 anni. Il 2022 e il 2023 hanno segnato i due record negativi di estensione minima dei ghiacci marini in Antartide, uno scioglimento rapido e esteso che ha fatto tra le sue vittime gran parte dei pulcini di pinguino imperatore, considerata ormai una delle vittime designate del riscaldamento globale dovuto alle attività umane.
La riduzione graduale degli habitat aveva spinto in questi anni i pinguini a spostare le colonie in aree più interne e riparate, ma i dati del satellite Sentinel-2, del programma Copernicus gestito dall'Agenzia Spaziale Europea e dalla Commissione Europea, indicano che nel 2022 in 4 delle 5 colonie di pinguini Imperatore presenti sulle coste del Mare di Bellingshausen i ghiacci sono scomparsi i tempi brevissimi, senza lasciare il tempo sufficiente ai pulcini di sviluppare un piumaggio idoneo all'acqua. Secondo i ricercatori, nelle 4 colonie si è avuto un completo fallimento riproduttivo che avrà gravi ripercussioni per il futuro della specie.