Una buona notizia, le tigri in India stanno meglio: il programma sta funzionando


Da tanti in India la tutela delle tigri è anche un programma di educazione ambientale. C'è la festa nazionale, molto attesa dai bambini che si travestono come un carnevale, tutto dedicato a questo animale perennemente minacciato dai bracconieri e dai cacciatori anche stranieri. Salvare la tigre dall'estinzione è diventato un must nel programma di governo. E adesso il presidente ha annunciato che il programma sta funzionando.
Tigri raddoppiate in dieci anni
Gli esemplari di questi grandi predatori sono raddoppiati in dieci anni nel subcontinente, che ora ospita tre quarti della popolazione globale. Grazie a un programma di conservazione che punta a creare corridoi ecologici e a favorire la coesistenza. Nel secolo scorso il suo areale di distribuzione, che un tempo interessava gran parte dell’Asia, si è ridotto di oltre il 90% e secondo l’Iucn (International Union for the Conservation of Nature) le tigri in natura sono passate da circa 100.000 individui a inizio Novecento a circa 3.500 nel 2014. Secondo le stime dell’Autorità nazionale per la conservazione della tigre, che già dal 1973 porta avanti il Project Tiger per proteggerla dal bracconaggio, dalla perdita di habitat e da altre minacce, gli esemplari sono passati da circa 1.700 nel 2010 a quasi 3.700 nel 2022. Un grande successo, soprattutto se si considera che il subcontinente indiano ospita solo il 18% dell’habitat della tigre e, con il suo miliardo e mezzo di abitanti, è il più popoloso del mondo.
La tigre ha ricolonizzato i suoi territori, anche al di fuori delle aree protette, per la creazione di aree a protezione integrale dove si sono riformati i nuclei vitali, e dall’altro di corridoi ecologici per collegare i diversi nuclei e consentire la dispersione della popolazione. E così, si è arrivati a un risultato eclatante: oggi in India le tigri condividono il 45% degli habitat con circa 60 milioni di persone. Le aree in cui vi è coesistenza sono relativamente prospere: oltre a ricevere un rimborso per i danni causati da conflitti tra umani e fauna selvatica, le comunità locali beneficiano della presenza di questi iconici felini grazie all’eco-turismo e ad altri servizi ecosistemici.

Da tanti in India la tutela delle tigri è anche un programma di educazione ambientale. C'è la festa nazionale, molto attesa dai bambini che si travestono come un carnevale, tutto dedicato a questo animale perennemente minacciato dai bracconieri e dai cacciatori anche stranieri. Salvare la tigre dall'estinzione è diventato un must nel programma di governo. E adesso il presidente ha annunciato che il programma sta funzionando.
Tigri raddoppiate in dieci anni
Gli esemplari di questi grandi predatori sono raddoppiati in dieci anni nel subcontinente, che ora ospita tre quarti della popolazione globale. Grazie a un programma di conservazione che punta a creare corridoi ecologici e a favorire la coesistenza. Nel secolo scorso il suo areale di distribuzione, che un tempo interessava gran parte dell’Asia, si è ridotto di oltre il 90% e secondo l’Iucn (International Union for the Conservation of Nature) le tigri in natura sono passate da circa 100.000 individui a inizio Novecento a circa 3.500 nel 2014. Secondo le stime dell’Autorità nazionale per la conservazione della tigre, che già dal 1973 porta avanti il Project Tiger per proteggerla dal bracconaggio, dalla perdita di habitat e da altre minacce, gli esemplari sono passati da circa 1.700 nel 2010 a quasi 3.700 nel 2022. Un grande successo, soprattutto se si considera che il subcontinente indiano ospita solo il 18% dell’habitat della tigre e, con il suo miliardo e mezzo di abitanti, è il più popoloso del mondo.
La tigre ha ricolonizzato i suoi territori, anche al di fuori delle aree protette, per la creazione di aree a protezione integrale dove si sono riformati i nuclei vitali, e dall’altro di corridoi ecologici per collegare i diversi nuclei e consentire la dispersione della popolazione. E così, si è arrivati a un risultato eclatante: oggi in India le tigri condividono il 45% degli habitat con circa 60 milioni di persone. Le aree in cui vi è coesistenza sono relativamente prospere: oltre a ricevere un rimborso per i danni causati da conflitti tra umani e fauna selvatica, le comunità locali beneficiano della presenza di questi iconici felini grazie all’eco-turismo e ad altri servizi ecosistemici.

Da tanti in India la tutela delle tigri è anche un programma di educazione ambientale. C'è la festa nazionale, molto attesa dai bambini che si travestono come un carnevale, tutto dedicato a questo animale perennemente minacciato dai bracconieri e dai cacciatori anche stranieri. Salvare la tigre dall'estinzione è diventato un must nel programma di governo. E adesso il presidente ha annunciato che il programma sta funzionando.
Tigri raddoppiate in dieci anni
Gli esemplari di questi grandi predatori sono raddoppiati in dieci anni nel subcontinente, che ora ospita tre quarti della popolazione globale. Grazie a un programma di conservazione che punta a creare corridoi ecologici e a favorire la coesistenza. Nel secolo scorso il suo areale di distribuzione, che un tempo interessava gran parte dell’Asia, si è ridotto di oltre il 90% e secondo l’Iucn (International Union for the Conservation of Nature) le tigri in natura sono passate da circa 100.000 individui a inizio Novecento a circa 3.500 nel 2014. Secondo le stime dell’Autorità nazionale per la conservazione della tigre, che già dal 1973 porta avanti il Project Tiger per proteggerla dal bracconaggio, dalla perdita di habitat e da altre minacce, gli esemplari sono passati da circa 1.700 nel 2010 a quasi 3.700 nel 2022. Un grande successo, soprattutto se si considera che il subcontinente indiano ospita solo il 18% dell’habitat della tigre e, con il suo miliardo e mezzo di abitanti, è il più popoloso del mondo.
La tigre ha ricolonizzato i suoi territori, anche al di fuori delle aree protette, per la creazione di aree a protezione integrale dove si sono riformati i nuclei vitali, e dall’altro di corridoi ecologici per collegare i diversi nuclei e consentire la dispersione della popolazione. E così, si è arrivati a un risultato eclatante: oggi in India le tigri condividono il 45% degli habitat con circa 60 milioni di persone. Le aree in cui vi è coesistenza sono relativamente prospere: oltre a ricevere un rimborso per i danni causati da conflitti tra umani e fauna selvatica, le comunità locali beneficiano della presenza di questi iconici felini grazie all’eco-turismo e ad altri servizi ecosistemici.

