Fino a pochi anni fa stavano per estinguersi. Ma adesso la regina dei fiumi è tornata.
Domani si festeggia il "Lontra day" e, se viene da sorridere per la mancanza di appeal di quest'ennesima ricorrenza del mondo naturale, basti pensare che questi simpatici baffuti, mammiferi della famiglia dei mustelidi, ha una diffusione concentrata, in Europa, soprattutto in Finlandia, Irlanda, Scozia, Portogallo, Grecia e in alcuni Paesi dell'Est ma in Italia era considerata una specie in via di estinzione. Le minacce maggiori per il mustelide sono rappresentate dalla degradazione degli ambienti fluviali, dalla presenza invasiva dell'uomo e dall'inquinamento.
La carica dei mille
Ebbene, proprio nell'Otter day, la buona notizia è che ormai nel nostro Paese ci sono mille esemplari: i dati provengono da un progetto finanziato dal Wwf con l'Università del Molise, una delle regioni dove l'Otter italico ha trovato casa. Ma non solo in questa regione: a 40 anni dall’ultimo monitoraggio nazionale promosso dal Wwf Italia della popolazione italiana di lontra, a oggi vivono in 12 regioni italiane.
Hanno una cucina ricca di "utensili"
È un animale estremamente ingegnoso e adattivo: basti pensare che sono tra i pochi mammiferi a usare strumenti per preparare il cibo, in particolare rocce e conchiglie, che vengono utilizzate come "martelli" per rompere il guscio degli animali di cui si nutrono, e lo fanno soprattutto gli esemplari femmine, che infatti riescono a preservare la dentatura più a lungo. I loro preferiti sono i ricci di mare e gli abaloni, che sono facili da spaccare. E se non li trovano allora devono accontentarsi di altro cibo più difficile da "preparare": granchi, cozze, lumache di mare, tutti dotati di un guscio duro che potrebbe danneggiare i loro denti.
Non abbiamo ancora vinto
Ma sono vietati i sospiri di sollievo: purtroppo, i fiumi sono ancora oggi tra gli ambienti più minacciati del pianeta, con oltre il 40% dei fiumi italiani che non presenta un buono stato ecologico. A parte il Friuli, dove il censimento ha confermato una distribuzione ampia e stabile, le nuove segnalazioni si riferiscono a piccoli nuclei isolati che sono ad elevato rischio di estinzione. Mai abbassare la guardia, quindi.
Foto Ansa